157 MDX, AGOSTO. 158 Fo etiam tolto il scurtiiiio di tre a l’ofìcio di X savij a (ansar, che manchavano, con pena. Fono tolti 20, et non fo baloladi. Fo posto, per li savij d’acordo, una teiera a l’o-r:itor nostro in corte, avisarli dii nostro campo levi di Padoa, di haver fato Vicenzo Guidoto, secretano a presso il Cardinal Pavia, legato. Jtem, 1’ armada • nostra anderà im Po, a Santo Alberlo, justa le letere dii Cardinal. Item, dii marchexe di Mantoa, li man-' demo una relatione; et debbi veder, si ’1 papa e la Signoria è contento di luorlo, da esser pagato per mità, per esser questo il tempo di far fati. Ave 14 di no. Fu posto, per li diti, una letera a li provedadori zenerali in campo, che il colateral zeneral habbi libertà di cassar cui li piace. Item, habino 12 provisionali di quelle compagnie di fanti per guardia di la sua persona. Et il consejo mormorò di la grande autorità se li dava, e li savij non mandono la parte. Fu. posto, per li diti, che, justa la parte fata et presa in questo consejo, a li debitori dii dazio di 1’ ¡Dirada, qual parte à pagato e parte resta a pagar, che possino pagar il resto, termine zorni 5, e, pasado, siali tolto in tenuta le possessioni et caxe, et altre particularità, ut in parte. Et fu presa. Di campo, di provedadori zenerali, date ozi, a horre lo, im Padoa. Come il campo in questa matina è levati tutti, excepto li stratioti, per esser inl’etadi di morbo, e sono andati ad alozar tra le Brentelle et Limene. Dii campo nemicho, hanno non 75 è levato ancora, ma è alozato versso Olmo e lì intorno, e certo hanno brusà Monte Bello. Item, scri-veno haver gran molestia da le zente, per danari, qualle exclamano molto; unde essi dubitano di lho-ro, per le stranie parole usano, e hanno raxon, e si scusano. Item, scrive aver levato tulli li fanti di Padoa ; sì che bisogna proveder a le porte, et mandar 20 provisionali per porla ; e questo, per esser parliti e casati volontarie, e assa’ erano di fanti parlili dii campo, parte voluntarie cassi, altri fuziti, altri mandali sul Polesene; perliò si mandi danari, perchè, a le parole senteno, se li rizano li capelli etc. Item, alcuni fanti sono andati in citadella lì a Padoa, e posto foeho, da sdegno di non haver danari, in certa caxa, dove era legni per li molini, e si brusò. Item, hanno ricevuto lelere dii conte Vanis. Dicono, quelli turchi non fo spojà, come dicono; ma ben li fo tolto la roba haveano atorno essi morti, per salvargela per essi. Lauda il dito conte, e voleno omnino aver capo. Di Cliioza, dii podestà, date ozi. Dii zonzer li dii conte Filippo di Rossi, et zonta sarà la galia dii vice capitatilo al colfo, eh’è andata versso Primier e per quelle boche, per segurar le barche vieti di Ra-vena, monterà sopra di quella per Rimino, juxta i mandati di la Signoria nostra. Item, la l'usta, patron Andrea di la Janina, zonse; qual à ’uto fortuna in quelle spiaze. Item, li 4 ganzaruoli armali à mandali al capilanio ili Po, per esser sta richiesto li mandi ; e cussi manderà li do altri, uno di qual è zonto, e l'altro si vede che ’I vien. Item, ha lelere dii ca-pilanio di Po, richiede vituarie, et cussi ne ha mandato in una barella. Item, à ricevuto nostre letere, zercha levar il conteslabele e fanti erano in la torre nuova, et redurla a la custodia di prima ; e farà trar quelle arlelarie e muniziou vi sono in dilla torre, e le farà condur a Cliioza, et poi le manderà a l’arsenal. Dii conte Philippo di Possi, conte di Bar-zeto, a la Signoria nostra, di ozi, a Cliioza. Dii suo zonzer de lì, alozato a l’hostaria ; e quel magnifico podestà lo fe’ levar de li, e lo conduse a ’lozar nel suo palazo, e lo lauda assai. Aspela aver la galia e anderà subito. Di Udene, dii vice locotenrnte, e sier Alvise Voi firn, provedador zeneral, di 18. Come hanno recevuto alcuni avisi da Ponleba, e mandano la me-dema letera ; e hanno mandato Alexio Basta, capo di slratioti, con X cavali, a certo passo etc. Di Ponteba, di 17, al luogotenente di Udene. Come le zente. erano in Ponteba, vano a la Schiusa, per il canal de Axir, e parte vano a la Trevesa, e parte vanno perii canal de Vilacho; sono cavali 1000, fanti 4000. Item, ha fato romper certi ponti, vanno a Goricia, perchè de lì via vien le vituarie drio dite zente; dice saria bon tajar le strade; et scrive altre provision fate. Item, dii zonzer lì dii fator dii Fo-cher, vien di la corte. Dice, che .(usto Coler non è venuto; et che domino Malheo Lanci), episcopo cur-zense, è andato in Franza. E che il re di romani à or- 75 dina, le zente si conzonzi, e quelle in campo non si partano insieme con francesi. E che ditto Justo dimandò a quel suo patron, dove sarà li danari da far la guerra. Li rispose, il re di Franza pagerà censo a l’iinperador, e li darà quanti danari el vorà. Item, di 1’ arivar lì dii signor Constantim Amiti, et parlato; e che la raina é ini bona con l’imperador. E altri avisi di le cosse di sopra, ut in litteris. Et il sumario di la dita letera fo mandato in campo a li provedadori. Da Pyram, di sier Domenego Trum, podestà, di 17. Di le, barche armate di lì dii suo, binino preso certo navilio di, Fani, con ogij, andava versso