631 " MDX, NOVE.uDIlE. 632 di quelli di Lignago, che andavano a Verona. Si fa la guarda al porlo questa note per dito domino Lunardo Grasso, el qual raandoe 5 cara di vino a San Martino, per il campo, perchè non ge ne era altro, e fu messo a sacho quasi tutto. Et eri sera andono alcuni fanti a uno suo casamento, introno in casa di soi lavoradori, tolseno quello trovono, e li baleteno, e cazono focho in uno fenil gra'ndo et novo, e tutto se brusò ; bisogna di questo far qualche de-rnostralione. Item, poi è ventilo uno a dir, li fanti non sohm brusoe el fenil, ma hanno cazato focho in tutti quelli casamenti, e brusato cara 15 de vino, et litiazi e cari e ogni altra cossa, adeo che niente è rimaso; et è sta damno per forssi ducati 1500. 312 A dì 28. È da saper, in questa note, zereha a hore 12, si scoperse fuogo in la prexom nuova, sora la camera di pegni ; et questo, per presonieri, che vanno a dormir a caxa, et lassono fuogo over candela, e se impiò e brusò. Adeo fo gran remor : Fjtogo im'pala/.o! E sonò campano martello a San Zuminian e San Basso, perchè non si poi per fuogo sonar a San Marco, poi si brusò il palazo, dii 148. .in qua, per parte presa nel consejo di X. Et il palazo era serado, e li portoneri non volevano aprir. Et molti erano li; tra li qual sier Piero Trivixan, di sier Domenego. cavalicr et procurator, che sla im piaza, mandoe a l’arsenal, a far vegnir la malina tutte le maislranze lì a remediar. E fo roto di suso, per mezo li auditori, sora il volto. Et cussi il dì drio, eli’è ozi, in l’ofieio di le biave fo visto fumo e fino lì fo roto, perchè per li volti di sora via il fumo era intrato; sborò, el 0 fu. Et ozi il palazo slè serato per remediar al focho. Fo cava travi marzi, et altri to-chali dal focho, ma 0 fu di damno; sarà spexa di ri-eonzar. Et è mal augurio. Da poi disnar fo consejo di X con la zonta. Et nota, per la terra fo’levà una zanza, che questi tanti consegij di X erano, perchè era stà manda a retenir domino Luzio Malvezo, governador zeneral nostro, è a la Cucha alozato; et cussi se ne parlava. Tarimi è mal tal parole, e saria da far grande inquisi-tion di tal autori. Item, fo .remesso a Bologna ducati 2000, per letere di cambio, per pagar le nostre zelile, è col provedador Capello. Dii provedador Oriti fonno letere, da la Cucha. Come haveano deliberato andar col campo a Porlo, e veder di aver quel locho, che sarà facile, , poi Lignago etc. Noto. La galia, soracomito sier Jacomo Corner, stata a Ravena con domino Achiles de Grassis, legato dii papa, vien di IÌongaria, va a la corte, dove levò sier Franeesco’Capello, el cavalier, qual è stato zor-ni ... lì a Ravena, aspectando dieta galia, etiam molti nostri zenthilhomeni, qualli andono con li oratori a Bologna, adeo non vi è restati lì, di quelli andoe, si non sier Lodovico Falicr, quondam sier Thomà, sier Piero Mozenigo, di sier Lunardo, sier Ilironimo Lipomano, dal banco, che non è con li oratori. Di domino Hironimo Grasso, arciprete, 312* date a VAlbare’, a dì 26, a sier Nicolò Zar zi, Perchè domino Lunardo Grasso è in continuo moto, lui scrive. Come in quella notte sono passati lì (ad) Alhare’ 300 cavali di stratioti, et 200 cavali di balestrieri in zercha'; tien farano qualche bon fruito. Sono rivi di passar a zorno; e domino Lunardo è stà tutta nocle a dicto porlo ; si rupe una alzana ctc. Item, da Lignago, per uno venuto, stato in caxa di monsignor di la Grota e monsignor Bernardo, come tuti stavano di bona voglia, per aversi levà il campo' da Verona. E si diceva, a Peschiera esser zonti, et erano cavali G00 in 700 qualli stavano, quando nostri andava a l’impresa di Verona, lhoro francesi sariano intrati in la terra. E che a Li- * gnago aspetavano fanti 300 di Peschiera ; e lì a Lignago et a Porlo è fanti 500, e in la rocha 200. E, per do zorni è stato de lì, à visto Jacomo Corsso con assai fanti dii paese, e fece la mostra e armato assa’ vilani, e fata la mostra, li donò do truni per cadauno et li mandò via ; e che dicevano che, come nostri alozeriano a Castel Baldo, dovevano tajar l’arzere di l’Adexe, e a dita tagliata farli uno bastione. Item avisa, li fanti, brusoe li casamenti dii dito domino Lunardo, in questa matina andoe a San Bonifazio, e sachizoe il gastaldo, cazato la mojer fuora im peliza, e tolto lhoro il tuto. E questo è stà, perchè da li lavoratori fo feriti do de’ diti fanti. Di domino Lunardo Grasso, date ivi, a dì 27. Come ozi andò in campo e trovò uno, veniva di Ilostìa, e li disse, puhlice se diceva esser fata nova liga tra l’imperador, re di Franza, re di Spagna e re di IÌongaria, con riservation dii loco al papa, per alcuni zorni. Item disse, che da Lignago veniva persone assa’ a Ilostìa per vicinane, dove ne. havevano quanto li faceva bisogno. Di la corte, vene letere, di oratori nostri, per via di Ravena, di 25. Il sumario di le qual scriverò qui avanti.