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MDX, AGOSTO.
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  nnlia dal gran maistro, sora Verona; e di questo lo prega assai etc., utpatet.
     . Dii dito imperador al principe di Aynalt, di 27, ivi. Li scrive, soa opinioni esser et era, che ’1 fosse andà a Livenza, e aquistar questi castelli, e non Moncelese, perchè, aquístala, si conzonzerà le so zente di l’Austria e corvati ; e poi, col ducha di Brexvich e lo episcopo di Lubiana uniti, podevano far bone cosse contra li inimici, zoè venitiani. Etiam à scrilo al gran maistro, li provedi di 20 milia scudi. Di Hongaria à letere : quel re à domanda a l’orator de’venitiani la Dalmatia. Li dà titolo: Altonasuto Ronulfo, principe de Aynalt.
  •	Item, di Vorator francese, monsignor de —
  ......, al gran maistro, fo leto una letera; qual
  è a presso V imperador. Li scrive li coloquij abuti ; e bisogna servir 1’ imperador di scudi 20 milia, sora Verona ; et di restar in campo etc.
     Di domino Paulo Lechtistener, di 27, al principe di Aynalt, in todesco, e traslatada in campo per Zuan Piero Stellà. Come li à-provisto di 1800 ducati, per dar paga a le zente dii campo.
8	Item, per una altra letera, li scrive et avisa esser stà fata provisión di raynes 8000, et li manderano in campo.
      Nola, erano do altre letere di 1’ imperador, in todesco, le qual fonno mandate a trar a Zuliam.....
     De alcuni vicentini fonno letere, date a Vicema. Di Tbomaso da la Scrova, vicario in Vicenza, cesareo. Scrive a domino Antonio de Moris, <?o-missarid regio in campo, come è gran peste de li etc. Item, uno Bortolo 'Pajcllo scrive ad Antonio da Tiene, come si muor X et XI al dì da peste ; si caze morti parlando: mài fo tanto morbo. Scrive, alcuni sono morii a lazareto, sono da 130, niun li provede, si moreno da fame. Item, una letera di uno Zuan Jaeomo de Jeremia, qual è sora l’intrade de’ rebelli di l’imperio, vicentini. Avisa al principe de Aynalt, non poi scuoder.O etc. Etiam erano altre letere, ma non fonno lecle.
     Di Boma, fo leto una letera, di 28, a Piero di Bibiena, di V amico. Come el signor Marco Antonio Colona vien lì, e domino Jannes. La impresa di Zenoa non è reussita. 11 papa più se ingajardisse; à spazà Zuan Eligiese per Ingaltera, con letere, che quel re rompi a Franza. Item, à scrito in Spagna, per aver il gran capitanio ; e questo, perchè el contestabile Santa -f è venuto a Roma, per nome dii ducha di Urbim, a dir al papa non voi star soto el signor Prospero. Item, fa la scomunicha contra-il cardinal el ducha di Ferara ; à mandato a Fiorenza
domino Hironimo di la Mirandola, familiar di camera, a protestar non li siano contra, e a dir al Cardinal Volterà, vengi- a Roma ; et. fa allre provisione per le cosse di Zenoa, et expedito a’ sguizari eie. Item, il papa non li à piacesto la presa di Moncelese, perhò è bon custodir i nostri lochi. Aricorda, il campo nostro non ensa di Padoa, si non sicuramente. 11 signor Troylo Savello sarà subito qui con 60 cavalli ; et altri signori vieneno dal signor Renzo, la nome di qualli è in la letera, et sarano qui soto posti. Francesi, andati m ajuto di Ferara, potriano far novità in Bologna, maxime hessendo sussitati Bentivoy.
   Di Padoa, di rectori, di eri, hore 2 di note. Come il campo inimico è levato dove era, e vano, uniti versso Lighago. Item, lavorano a la fortifi- ’ chation di Padoa ; et per manchar li danari da pagar le ovre, dii suo, per non restar, hanno dato ducati 150. Item, maistro Piero di Ponti è amalato, si dotano etc. • '
   Di Tre'viso, dii provedador Mocenigo, di eri. Come sempre è stà in union con tati, exepto el dì di la paga, non voi niun li sia amico ; et perhò con el Zitolo non fo 0, ni el podestà doveva scriver quella favola. Item, manda una letera auta da quel Nicolò Stratioti, è in Castel Franco. Li scrive, è bon servitor di la nostra Signoria, e farà non sia fato damno etc.
   Dii dito provedador, di eri, hore 3. Come, 8 * jusla le letere aute, manderà a tuor il possesso.di • castelli con trombeti, e voi lui con le zente andar a tuor Bassan e Cividal di Bellun, dove è Andrea de Lechtistener. Item, si li mandi danari, che mancha a compir di pagar quelle compagnie, ut in litteris.
   Di Seravalle, di sier Zuan Diedo, provedador in campo, di primo. Come lì atorno non è zente, nè si sente alcuna adunation. Lì è domino Zuan Forte con 100 balestrieri a cavalo, e Francesco Sbrojavacha con altratanti. E mal stagino lì senza far 0, saria bon lassar Batista Tirondola con li soy, e Francesco Zen con 25 provisionati, e darli licenlia, . che ’1 vengi dove è da far fati etc.
   Di Chioza, dii podestà, di eri. Come à aviso, a Ravena esser assa’ cavali dii signor Renzo zonti, ma le barche non ardissano andar. Item, per uno
merchadante.........., vien di Ferara, partì eri,
dice esser slà falò feste, perchè il duca havia recupera Cento e la Piove, con l’ajuto di francesi, li qual lochi per le zente dii papa li fpnno toiti ; et era nova, che ’1 signor Marco Antonio Colona havia lassà F impresa di Zenoa, e l’armala nostra-era slà fugata. Item, aricorda di fanti di la torre nova, za tanto scrilo.