491 MDXII, LUGLIO. 492 imposilion a luta la Grecia, a’ zudei e turchi aspri... per uno, et a’ cristiani aspri.... ; si tien caterà di questo IO rnilia ducati. Item, è venuto oratori dii Carabodan Valacho a portarli il tributo. Etiam oratori di Sophì do, uno drìzato al padre era, l’altro a lui ; tamen tutti do hanno exposto excusar il signor Sophì, che quello seguì conira l’esercito turchescho non fu di volontà sua, et voleno esser boni amici. Item, che il fratello sultan Achmat è con esercito, e suo fiol fato sophì; e si tien sarà in condilo con questo sultan Selim, che regna. Item, che Costazi bassà zenero di questo Signor, era a Galipoli, è zonlo in Constantinopoli. Et altre parlicularità, sicome in dile letere si contien. Et licentiato il Pregadi, gionse uno corier di Roma con letere di l’orator nostro, qual fo lote dal Principe con alcuni savii ; il sumario di le qual scriverò di soto. Da Constantinopoli ancora c questo aviso. Come Janus bassà è andato col Signor vecliio. Item, che questo Signor esso baylo l’à visto e non li par disposto, e voi far armala etc. 245 A dì 20, la maiina. In Colegio vene il signor Alberto da Carpi zonto eri sera di Roma et etiam l’orator vspano, et steteno assa’ dentro con li cai di X; el qual signor Alberto da Carpi è venuto qui per slafeta, che non si sapeva la sua venuta. Vene sier Andrea Baxeio venuto conte di Spalato, et referì podio per le grandissime occupation dii stalo; in iodio dii qual è andato sier Bernardin Da Riva. Di Roma, fo leto le letere di l’orator nostro, di 16 l’ultime. Come sier Zuan Badoer era partito et montato a dì 15 in nave a Civita Vechia. Item, in concistorio, a dì 10, fo dato per il Papa il vescoa-do di Bergamo al prollionotario Lippomano, è lì a Boma. Item, ch’el Papa omnino ve# Ferara. 11 Ducila, è lì, è stato aldito da alcuni cardinali; il Papa li voi dar in contracambio Urbin over Aste, il Ducila voi Ferara ; et altre parlicularità è su dile letere di Boma, qual scriverò di soto. Di campo zonse letere di provedadori generali nostri, date pur al Castelazo, a dì 16, fiore 20. Come fono liberali dal Cardinal, eri a bore 5 zonseno in campo : che laudalo sia Dio ! et è stali re-tenuti da hore 23 fin 5 di note. Scriveno il modo, e come il cardinale li mandoe da domino Iacomo Sta-fer capitanio, e dii mal ollicio di quel capitanio conte di Saxo etc. Era etiam con loro retenuto l’abate Mo-cenigo; e tandem hanno convenuto far uno ¡strumento di debito con piezaria di raynes 8000 da es- ser dati a li capitami de’ sguiznri por il butin di le zente fiorentine. Item, sguizari voleno, questa Ma-dalena da la Liga come il Cardinal e loro li hano dito, raynes 96 milia. Scriveno essi sguizari tutti non sono 10 milia in zercha, e presto si disolverano bona parte, et non li stimano. 11 nostro exercito è ben disposto, e lauda il signor governador, qual stete in bordine etc. ; ben dimandano danari per pagar le zente nostre. Et che ozi 500 fanti di la compagnia chi capitanio di le fantarie erano parliti dii nostro campo dal Castelazo e andati in Alexandria a trovar il Cardinal e dimandarli danari, perchè non hanno auto danari zà più zorni, dolendosi de li provedadori; il qual Cardinal li hanno promesso di satisfarli. Scriveno che l’instrumento i feno di ravncs 8000 è stà sforzati, ergo etc. ; altre particularità, sicome in dite letere si contien. Copia de una letera di campo di uno fide digno, 245* narrala retention di provedadori nostri da’ sguizari, perche era con loro sempre, data in Castelazo a dì 16 luio 1512. Come eri sera il Cardinal mandò a chiamar il governalor con i provedadori che dovesseno andar in Alexandria di la Paia subito a parlarli ; e cussi, a hore 20, montorno a cavalo i dili provedadori e vol-seno che restasse el governator, e fo bono che restasse. Et zonli i provedadori dal Cardinal, li lèze bona ziera ridando el piandoli per la man, e disse queste parole : « Siale li ben venuti. Non userete de qui, me darete danari », e si chazò a rider, e così feze li provedadori. E stando un pocho, vene uno capitanio sguizaro e cornenzò a parlar con el dito Cardinal e con quello Ira’ biancho di Landnani, e ussite fuora esso capitanio e andò in la corte da basso, e lì aspetò die venisseno li provedadori, e avea in sua compagnia de molli soldati armati : li parse veder zenturion con li zudei. E stando cussi, li provedadori tolseno combialo dal Cardinal traditor, e veneno in corte e volscno montar a cavallo, ma questi sguizari subito li forno adosso senza una remission, digando veniseno dal gran capitanio Stal'er, el qual era alozato a largo de lì uno bon mio. El provedador Capello, vedendo, questo si perse e mai non parlò ; el Moro disse a quel capitanio : « Che vuo’ tu da nui ? » E lui li rispose : « Io voglio che tu vegni con mi ». El provedador Moro disse : « Aspeta ch’io monta a cavalo; io venirò infina a caxa del diavolo con li », e montò a cavallo, e cussi li secretarii Alvixe di Piero e Piero Graxolari,e ’1 prete Matio e lui Simon e molli