209 MDXII, MAGGIO. 210 la mezaruola bassa, quelle fono lezer a conio de me-zaruola, el rum tal subdolo et fraudolente mezo ritrovando i defensori ile le razon noslre imprevisti et incauti, senza habilità per l’angustia ilei tempo de rimedio alcuno, subvertiscono la iustitia, et le cause nostre periscono cum grandissimo interesse et danno nostro, però : L’anderà parte, che acciò la leze predieta sia in luto et per luto observada, le scripture, le qual non seranno sta apresentade come in quella, non se pos-sino per alcun modo, forma óver inzeguo, nè cum la mezaruola bassa nè alta, nè in renga, nè fuor de renga lezer, ne per el nodaro, nè per i advochati, nè per le parte, nè quelle a bocca dechiarir, nè allegarle, nominarle, nè darle a lezer ai Quaranta, nè mon-slrarle, nè farne alcunapoenitus menlione o deinon-stration ; et se ’1 sarà contrafacto, siano tenuti et de-bano i avogadori nostri de comun, sotto debito de sacramento, immediate havuta la querela, over conscientia et quella iustifiebada, tuli tre insieme, o ilo de loro d’ acordo, annullar quella placitalion et ogni expedition dei libri far cancellar, remettendola causa iterimi al Conseglio ad esser de novo intro-ducla, placitada, et expedita; non se possi però più introdur sotto quella muda de Quaranta sotto la qual lusse seguido el desordine de le scripture, ut supra. Et acciò che tutti i subditi nostri, i qual non vo-lesseno dai soi collitiganti esser illaqueadi cum tal exquisita specie de fraude sentino (diam loro el beneficio de questa nostra provision, sia etiani da mò preso et statuido, che il medemo observar se debba in tute le cause de parlicular persone, de le scripture le qual non scranno sta per l’una el l’altra parte appresenlade saltem avanti el zorno de la prima introdution, cioè del pender, in el qual caso sia observado et exequido in omnibus et per omnia, come è sopradicto. 113 Adì 11, la matina. In Colegio nulla fu di novo, solimi uno che vien di bergainascha, è zorni 3, referisse sguizari esser calati et vermi i a Lover, su lago d’Ixeo, gran numero et aver mandato a dimandar il passo a Bergamo ; e non havendo voluto dargelo, sono descesi per forza in quelle valle, facendo certi danni, adeo tutti quelli non è marchc-schi fuzivano come meglio poteano etc. ; e altre par-ticularità, come fortasse dita relatione sarà scripla qui avanti. Vene l’orator yspano et etiam il signor Alberto da Carpi vestito di vcludo negro di sora, qual però I Di/rt'ii di M. Sanbto. — Toni. XIV. non intrò in Colegio se non per la chu’ dii Principe, e mostrò Ictere di 2, di Eiemagna, zoè di Tre vere, dove è P Imperator. Come, di la trieva, parai tempo determinato l’Imperator manderà a soloscrivcr et intrarà in la liga, ma voi tre cosse: Prima, più danari di ducali 40 tnilia che se li dà ; 2.° li presoni soi se li rendi ; 3.” voria la lusse dila trieva de inverno e non de instate eie. Et sopra questo lo parlalo in Colegio, tamen tengo sia stà scrilo a Roma. Unum est, Zuan Cobo coricr nostro nè li altri non par venir. In questa matina li consieri andono a Rialto a incantar le galie di Alexandria, quale trovono patroni, vidélicet la prima sier Lunardo Gradenigo qu. sier Bortolo, la seconda sier Francesco Bragadin qu. sier Velor, la terza sier Zuan Andrea Badoer di sier Hironiino, per conto di Marcelli malefin. Tutte co-stono un ducalo, 3 et 4 ducali l’una. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consuJen-dum. et fo dito esser nova, il Boy aver mandato per monsignor di la Peliza che vadi in Pranza con (J00 lanze. Item, zonseno alcune nave di fermenti e ben numero, sichè qui è asaissimi fomenti; vai lire 4, soldi 4 il staro. I)e Ingaltcrra, questa matina fo leto Ictere di V orator, di ultimo et primo. Zereha li soi bisogni; non ha da viver. Itcm, tutto de li è in arme, e dicono voler far el passar su la Pranza, e altre par-ticularità; le qual letcre sono venule per via di Alemagna etc. Di sier Lorenzo Pasqualigo qu. sier Filippo consolo nostro, date in Londra, a dì ultimo marzo 1512, drizate a’ soi fradelli, fo letcre, il capitolo di le qual è questo qui soto scripto. La maiestà dii Re, fola Pasqua se n’anderà in An-lona per solicitar l’imbarcar di le zenle, come Sua Maiestà mi ha dito, e àme foto un discorso di molle cosse, che per la prima vi manderò soto nostra parola, idest soto la nostra zifra. L’Imperator è in le tere di Barbante; se dice farà guera a Geler; non inlendemo si l’à pace o guera con nui. Do nave sono in Antona cargo di lane per Ligorne e Charisee per Syo sono per dissugarsi adrieto; sichè bisogna nave a la maiestà di questo Re, che non ne sarà d’avanzo. Intenderete gran guerra da una banda. Spagna e co- 113* sloro contra sii cani scomunichati, che bisogna parlar di altro che di mcrchadanlia. Costoro si mette in ordine quanto li è possibile. Si dice meterà in terra da tre bande con persone 20 milia per parlo ; non se intende dove. Se alrova in Antona da nave 100, li