289 MPXII, GIUGNO. 290 vedador, li inimici levati lieneno la volta di Fonte Vicho etc. Vene l’orator yspano in Colegio de more per saper di novo. Da poi disnar, fo Gran Conseio. Fato consolo in Alexandria sier Zuan Batista Bembo qn. sier Francesco ; dii Conseio di X niun non passò. E fato altre voxe, et 40 zivil. Cazete sier Piero Moro, fo podestà a Muia al tempo che fo dal campo asedià e combatti dai nimici, qu. sier Bortolo, qual per aversi ben portato doveva rimaner e pur cazete. Fu posto la parte, per i consieri presa a dì 27 ntazi» in Pregadi, far consolo in Alexandria come fu falò 1507, con li modi e utilità havea e per scurtinio; et fu preso. Fu posto, per i consieri, dar le do quarantic a la causa si ha placitar per la sententia fata per sier Alvixe da Canal e sier Domenego Zorzi proveda-dor sora i offici, conira li capitani stati in Candia, di contribuir a la Signoria, ut in ea. E fu presa. Fu posto, per li dili e cai di 40, perlongar il tempo a sier Marco Antonio Marzello qu. sier Be-neto, eleeto retor in Setia, atento è stà fato sulum do mexi avanti, e dia aver cinque mexi ; e ballota do volte non fu presa. Et compito Gran Conseio, restò suso el conseio di Pregadi, el leto le lelere di campo et da Constantinopoli. Da Constantinopoli. Olirà quello ho scrito, è di più che il Signor è molto mixero; havia dato di più a li ianizari certa provision di aspri al dì di quello havia. Item, havia trovà un tnilion e ducati 600 milia di aspri solamente e non 1’ oro ; e volendo dimandar conto, quelli custodi si oferseno dar da anni 10 in qua; per avanti non sanno, e eli’ el Signor havia fato gran spexe. El qual Signor voleva partir; il ftol li daria ducati 300 milia di oro et ducati 200 milia de intrada a l’anno in vita. Item, quel Curcut, era partito con licentia dii fratello, è andato al suo sanzachado et à auto l’ixola di Metelin ; et si tien andarà su 1’ Anatolia da Achmat bassà, el qual ha maridato soa iiola in el Sopiti 159 grando, et uno suo fìol à levalo la berela rossa e seguita la parte e fede di Soft, come è stà dito, et à seguilo di persone 15 milia. Che l’ha inteso il Signor nuovo voi mandar a la Signoria uno suo homo alegrarsi, e che lui sier Nicolò col baylo ve-chio anderano alegrarsi a la Porta. I.tem, del Signor vechio, pianze et dà causa di questa motion che.......... bassà sia sta quello, e si tien non partirà da Constantinopoli, perchè non sarà lassato partir. El I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XIV. qual bassà lo disconseiò quando el voleva partirsi con li soi spachi e danari, e andava in Iodio securo, e saria Signor. Item, il Signor nuovo voi redopiar li timarati, sicliè scoderà assai danari ; e altre parti -cularità, ut in litteris. Et poi leto le ditte letere, sier Luti ardo Mo-zenigo savio dii Conseio, ritornato di campo e dal Cardinal sguizaro, come ho scrito di sopra, referì e fo molto longo e con puocha vose, e disse cosse vechie, e dii cargo grande havia il provedador Capello. Item, come erano rimasti con sguizari, quali sono 16 milia, videlicet 6000 primi soldati, poi do altri milia, che si rimase d’acordo ; el resto, eh’ è 8000, darli ducati uno per uno ogni 10 zorni ; e altre particularità. Laudò Zuan Jacopo Caroldo stato con loro secretano etc. Lauda’ de more dal Doxe. Fu posto, per i savii d’acordo, una letera in corte in risposla di la richiesta dii Papa che sguizari vadino a la impresa di Ferara, come sento certi Soa Beatitudine, inteso 11 progresso hanno falò in Lombardia, sarà contenta proseguino la viteria, perchè francesi sono in fuga; el ex nunc prometemo con il Senato noslro a Soa Santità tutto il noslro campo, expedito questa impresa, per recuperar Ferara e Bologna, e tenir etiam diti sguizari e contribuir a la spexa bisognando; pregando Soa Beatitudine non voghi inanellar di mandar il reslo di danari per sguizari, e si ha auto li ducati 2000 portò domino Sigismondo de. E dita letera fu presa di largo; et in la dita si nomina aver consultato con li oratori qui questo, et fo etiam scrito al Cardinal sguizaro di questa risposta fata a Roma, e in campo al provedador Capello. In questa matina aeadele a San Beneto, apresso la chiexia, che uno crocelixo di tela par pianzesse sangue. Ave gran concorso di zelile a veder tanto miracolo. È ne l’intrar in chiexia soto il portego. Fo poi portato a Castello dal patriarcha; e, fato inquisi-lion, visto la verità, ordinò fusse posto in chiexia c fatoli uno aitar; et cussi fu fato. A dì 7. La malina in Colegio veneno li oratori 159* Papa et Spagna, et quel dii Papa dimandò di scuo-der la decima posta per il Papa al clero di questa terra, et voi spender li danari in aiuto di santa Chiexia. Li fo risposto si vederia de. El poi vene il signor Alberto da Carpi et domino Zuan Colla oratori cesarei a meter bordine e solicitar li danari. Item, disse aver lelere, che a dì primo di l’instante, el vescovo di Curz, domino Malheo Lanci), era zonto in Augusta, sichè tieneno a questo di sia zonto a Trento; el fo solicitalo che sier Zuan Badoer, va orator 19