197 MDXH, MAGGIO. 198 100 Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonla, et fu falò vicecao di X, in loco di sier Alvise Capclo, è amaialo, sier Stefano Contarmi. El fono expediti 3 presonieri, erano in li cabioni, cavati fuora, con segurlà di presentarsi ogni giorno. Item, fu dato certo prexon a Monte Aguto. limi, provision ducati 200 a l’anno per la sua persona. Di sier Mariti Zorzi el dotor, orator nostro, fo letere di 3 et 5. La prima di Pexaro, et la seconda su la galia Truna. Come vedendo la terra di Pexaro volersi dar a’ francesi e la signora ma-dona Zenevre, genlildona nostra da cha’ Tiepolo, esser in rocha, dove ctinnì lui vi introe, posando la galia per li li parve montar suso ; dimanda licenza di repatriar. Non ha habiti, è in zipon quasi. E nota. Li fo mandato li danari col secretano e la commis-sion di andar e star orator aprcsso il ducila di Urbino, come fu preso in Pj’cgadi. Vene uno nontio di sguizari con letere porlate in do panni: una drizata al Cardinal, è qui, l’altra a la Signoria nostra, date a dì 23. 10G* A dì 8, da matina. Non fu il Principe; fo loto questa letera venula cri sera. De Vicenza, dii provedador Capello, di 7, hore 12. Come havia ricevuto letere da li comessa-rii cesarei, di Verona, qual manda a la Signoria nostra, et sono contcuti observar le trieve. La copia di la qual è questa qui solo scripta. Domine adiutor. Excellentissime, magnifice provisor. Notificliamovi come la incursion de che ne seri-veli non è facta per soldati cesarei, neanche con saputa nostra, ma per francesi, a li quali non possemo comandar; et vi facemo intender che fina tanto non Inibiamo risposta da la Sacra Maieslà Cesarea, a la qual havemo scripto, per nui, nè per soldato alcuno cesareo sera facto novità alcuna contra li vostri. Ver once, quinto mai 1512. Da poi disnar, fo Pregadi el sopravene le infra-scrite letere : Di Trevixo, di sier Hironimo da cha’ da Pexaro podestà et capitanio, di ozi. Dii zonzer li uno messo di sguizari, vien al Cardinal, dice che 20 milia sguizari zà sono mossi e viencno in bergamasca etc. Di ditti sguizari, drizate al Cardinal suo, date a dì primo de l’instante. Come vieneno ut supra, et vcrano da tre bande contra questo comun inimicho ladro gallo per aiutar Santa Chicxia ; et a dì G sarano in moto. Dimanda danari, ut in li tic-teris. Dii Polesene, di domino Antonio di Pii con-dutier nostro, da Figaruol, di eri. Come ha, francesi erano . . ., tirano verso Milan in pressa. Dii podestà di Chioza, di eri, hore 24. Come per uno, vien di Zervia, si parte limi, a dì.., da Ravena, la qual è persa malamente, come li scrivo Luca Bon patron di fusta, date a dì 7, sora Ravena, et manda la letera ; e che tutti li francesi c il Cardinal San Severino esser parlili. Item, che fin dome-nega pasata durò el sacho a Ravena, et esser slà sc-pulti in Ravena 3700 corpi, e di fuora 13 milia, et esser slà Irovà più di 3000 cavali morii ; e fin l’ora eli’ el si partì, ancora non erano zonti a le fantarie morte, sichè è slà amazati nel fato d’arme, dice, da persone 30000 di l’una e l’altra parte, et che quelli di Russi avea taiato a pczi 150 cavali-, non sa si siano de’francesi over feraresi. E la rocha si tien per il Papa ; et che quelli de Forlì havea lassà intrar in rocha, over in la terra, alcuni guasconi, e poi lassà zoso la sarasinescha e taiati a pezi. Dice esser venuto per via di Ferara, e che lutti li francesi, erano lì, andavano a la volta de Milan, e quelli è feriti si feva portar con cari e sbare. E questo etiam aferma uno fiol de Andrea da la Janina, vien di Ferara, dove è slato prexon. Dicono in conformità, che in Ferara stavano di mala voia, e il Roy aver mandalo 107 per il Duca eli’ el vadi in Franza e il signor Fabri-cio Colona, e eh’ el Ducha non voi andar, et inanello vi vadi dito signor Fabricio, eh’ è suo prexon. E per tal respeto, si iudichava, stavano mesti lì in Ferara ; et ch’cl Ducha feva certi fanli: non sa a che ertelo. El qual etiam volse far apichar quelli dii bregantin scapolò da li nostri, e quelli lornò a Fc-rara con l’altro bregantin, ma poi restoe. Item, per uno venuto questa matina di Cavarzere, dico aver sentilo tulio eri Irar artelarie; si iudicha siano a Lignago etc. Di Lucha Bon capitanio di la fusta, di 7, hore li, in mar sora Ravena, drizata al podestà di Chioza. Come hessendo sora Ravena andò più avanti e trovò certi pescatori, qual li disse, clic domenega passala, a dì . . ., la rocha di Ravena si perse, e aver lirà francesi le barche, c di là do bore si rese salvo l’aver e le persone ; e che in rocha e in la terra non erano da 50 francesi in tutto, el che la rocha di Forlì si lien, et che il campo francese esser a Santa Maria de Fumo, mia 5 lontan di Forlì; il qual exercito non è grando e l’à visto per esser sta