m MDXNj GIUGNO. 274 tor, eleto orator in Ilongaria, vaili via doman om-nino, auto li danari e quello li bisogna. Andcrà a Chioza e monterà su la galia Liona e smonterà a Segna. Et per Colegio li fo fatto la sua comissione; e cussi parti a di 4 da matina, e la sera avanti in Pregadi tolse licentia dal Colegio. Fu fato la relatione, per il Principe, di quanto eri in Colegio el signor Alberto da Carpi orator e Zuan Colla secretano di i’imperador haveano esposto zercha le trieve e la sotoscrition, e li do mexi compieno a dì 6 di questo, e quello voleno, eh’è ducali 10 milia di più, e li presoni soi, et fo leto la le-tera di credenza di l’Imperator in nome di lutti do drizata a la Signoria noslra, ch’è più di tre anni che più dillo Imperator non à scrilo a la Signoria, et è data .... 151 Fu poi posto le opinion di quello si ha a risponder, qual erano tre opinion : una di sier Antonio Grimani proeurutor, sier Antonio Loredan el cava-lier, sier Alvise da Molin e sier Zorzi Corner el ca-valier procurator savii dii Consejo, sier Lorenzo Capello, sier Zuan Badoer dolor, cavalier, sier Alvise Pixani savii a terra ferma, risponderli che ne par stranio di queste nove petizion, e li capitoli è slà fati a Roma, e che questo stado è in gran spexa e con sguizari, e che tamen si metemo a quello dirà il Papa, dove l’è slà conclusa, con altre parole, che non si poi dar li ducati 10 milia più, et li presoni è di chi i à presi. Sier Zacharia Dolfin savio dii Consejo messe se li dicha semo contenti ciarli, ma non al presente, e aver più termine si poi. Sier Zorzi Emo el consier voi darli, ma slongar le trieve fino al mazo proximo. Hor su queste tre opinion fo gran disputatimi. Parlò sier Zorzi Corner primo; poi sier Zacharia Dolfin; poi sier Alvixe da Molin; poi sier Lorenzo di Prioli el consier, qual entrò in la opinion di savii; poi sier Zorzi Emo, e ultimo sier Marta Morexini i’avogador, qual fé’ una renga excel-lente, adeo fe’ perder tulle tre le opinion. Andò le parte: 7 di l’Emo, 20 dii Dolfin, CO di savii, 90 et più di no, videlicet che niuna di queste opinion non piaceva al Consejo, e fo comanda grandissima credenza, et veneno zoso zercha a hore una di note, nè altro fu fatto. Noto. Si ave et fo leto uno aviso, che il generai di Landrìano con alcuni foraussiti di Milan si aspe-tava nel nostro campo; quali sono inimicissimi de’ francesi. È da saper, etiam si ave, per via di Manloa, che a dì 18 di l’instante a Milan erano slà decapitati do fìoli dii conte ^lvixe Avogaro, fono prexi a Bre- I Viarii di M. Sancto. — Tom. XIV. xa, l’uno chiamato conte Piero, l’altro conte Francesco. Noto. Ozi in Pregadi comenzò andar sier Nicolò Vendramin qu. sier Polo qu. el Serenissimo iuxta la parte presa per il Consejo di X zà più mexi, et sier Filipo Capello di sier Polo el cavalier anderà a dì 4 dillo. A dì 2. La matina in Colegio vene el vescovo di 151 * Monopoli orator pontificio con alcuni zenfilhomeni, clic per lui fo mandato, dicendo esser venuto con li ducati 8000, ch’è la parie dii Papa, per dar a’ sguizari, nè altra commissione à auto dal Papa, et starà qui orator di Soa Santità fin li comanderà altro, et che spagnoli sarano presti ; e altre parlicularità. Fo charezato dal Principe molto per esser stato alias qui ; el qual scrisse in campo al vescovo de Ixernia quello dovesse far de li danari, perchè havia auto commissione dal Papa di darli in le suo mano et non ad altri. Veneno il signor Alberto da Carpi orator cesareo et domino Zuan Colla sccrelario, solicitando la rcsolutione, et non si restasse di ultimar, perchè loro hano il mandato di la Cesarea Maiestà, con questo la Signoria li dagi ducati 10 milia et li prexoni ; li qual danari, non seguendo lo acordo e pace, li restituirà, et esso signor Alberto promette, et seguendo, anderano a conto di li danari se dia dar a l’Impera-tor. Et parliti, fo consultato di expodir ozi e non restar di far la conclusione, perchè con effetto farano la sotoscrilione a le trieve per nome di l’Imperador a questo modo et non aliter, e il tempo di do mexi spirava a dì G di l’instante. Di campo, dii provedador Capello non fo letere, solum una di sier Piero Landò savio a terra ferma, data eri al ponte di Albarè, a hore .... Come in quella mallina el signor gover-nador, el provedador e tulio el campo erano levali in ordinanza per Villa Francha, dove sono sguizari, et etiam è andato il reverendissimo Cardinal, oratori pontifìcio et yspano; e li do nostri savii, Moce-nigo et Bernardo era rimasti, chè non hanno voluto passar da fanti numero.....de diverse compagnie per non aver abuto danari, et è restà il pa-gador lì per satisfarli, et però se li mandi danari. Etiam è restà zercha 60 homeni d’arme. Item, sier Bortolo da Mosto sopra le viluarie et sier Zuan Viluri, era provedador zeneral in Friul, è zonto lì et starà a cuslodia dii ponte. Dimanda esso Landò licentia di repatriar. Scrive aver, per certi villani, in Lignago è intrati fanti 1000. Di Jacomin di Val Trompia e altri homeni 18