653 MDVIII, OTTOBRE. 651 se intende; el manza carne cruda et beve sangue. Questo è quanto mi occore scrivervi de qui de vostra notizia. Perdonatiine, se la presente è cusì re-pezata, perchè non ho auto tempo di reformarla. A vuj mi recomando. * In Roan, a dì 4 oclubrio, a hore prima di notte 1508. A dì 20. Fo consejo di X con zonta. A dì 21. Fo pregadi. Et non fo leto alcuna le-tera ; se non, al levar dii pregadi, vene le in fra scripte letere : Di Roma, di 15. Come il Cardinal Chiaramon-te, o ver Aus, era zonto a Roma, vien di Pranza, venuto per mar di Provenza, e stato a disnar col papa. Et è alozato col Cardinal Samallò, francese, perchè la sua faza’ di la caxa dove habitava è stà butà zoso perchè el papa conza e dreza le strade di Roma. Item, si aspeta el Cardinal Santa f, vien legato di Eiemagna, et è in itinere, et è zonto alcuni soi cariazi. Il papa voi mandar uno suo in Pranza et uno -in Aiomagna, ut in litteris. Et fulmina con Pranza per le cosse di l’abazia di Chiaravalle, et maxime col Cardinal San Severin, che la voi lui. Di Napoli, di Lunardo Anseimi, consolo. La rama vechia è pur amatala. Scrive dii partir di Sicilia di le galie di Fiandra et Barbari*. Item, di formenti, quello rezeim; et esser nova di Spagna, il re à ’uto certa vìtoria contra mori in Barbaria. Di Franza, di Roan, di l’orator, date a dì 15. Come continua li messi di l’acordo manzi e in drio; sì che non si atende altro dia a Geler, e le poste è di Franza in Spagna. El altri coioquij secreti, ut in litteris et occurcntiis. Fu poslo, per sier Polo Pixani, el cavalier, constar, sier Antonio Loredan, cavalier, savio dii consejo, sier Mario Zorzi, dotor, savio a terra ferma, atento vacha la lettura di l’ordinaria di philoso pliia a Padoa, per il partir di I’ Aquilin, bolognese, concorente di......, che ’I sia posto a ditta le- tura domino maistro Marco Antonio da la Torre, fo fìol dii quondam missier maistro Bironimo da Verona, qual à leto e leze im philosophia. Sier Alvise Pixani, savio a terra ferma, messe di condur missier Marco di Otranto, che etiam leze im pliilosophia extraordinarie. Parlò primo sier Zorzi Emo, savio dii consejo, dicendo saria bori trovar qualche exce-lente homo, come è il Sessa, eh’ è a Napoli, o ver il Toseto, eh’è.........Li rispose sier Polo Pixani, el cavalier ; poi parlò sier Alvise Pixani, el qual perhò si tolse zoso, e intrò, col resto di savij, de indusiar. Demum parlò sier Mari» Zorzi, dotor. Andò le parte ; e fu preso la indusia, di 8 ballote. Fu posto, per li savij ai ordeni, sier Toma Do-nado, sier Andrea da Molili, sier Piero Diodo, et sier Piero Antonio Morcxini, Lì galie al trafego, con l’incanto, ut m parte. Sier Batista Bollili, savio ai or-deni, conll'adixo, dicendo voi meter 3 galie in Alexandria, e non meter queste al Irafego, e disse la so opinion con le raxon sue. Li rispose sier Andrea da Molili ; poi parlò sier Alvise di Prioli, savio a terra ferma, qual non voi ni una ni l’allra opinion el 0 messe. Ultimo parlò sier Toma Donado. Andò la parte : di largo fo presa quella di 4 savij ai ordenj, zoè F incanto. Fu posto, per i consieri, alcnlo ohe ’I reverendo domino Paulo Zabarela, episcopo di Napoli di Ho-mania, voi andar habitar lì, che sani gran conforto a quella cit;\, che ’1 vescovo latino vi stagi, el le so 307 inlrade è tolte dal turco, pertanto sia scriplo a Borila, li dagi beueficij vachanti, li primi, per ducati 300. Et fu presa. A dì 22. Fo gran consejo. Et constar in Cypro niun passò. E noia, è la prima. E questa volta fo tolto sier Vieenzo Pasqualigo, quondam sier Cosma, è presom a Constautinopoli, el non passò. Item, fo fato di la zonta, in luogo di sier Lunardo Mocenigo, è intra sopra i alti di sora gaslaldi ; el fo tolto suo fìol, sier Toma Mocenigo, è provedador sora il colimo di Damasco etc. Item, se intese, le galie di Fiandra vien, capotatilo sier Andrea Bragadim, riehissirne di valuta ducati ....., esser stà viste sora Curzola ; sì che subito sarano qui. Item zonse le nave ili Soria, con star Christofal Moro, vien luogotenente di Cypri. Etiam zonse sior Bironimo Donado, dotor, vien duca di Candta. A dì 2.3. Fo certa balotation tra la Signoria etc. di quelli dii piper. A dì 24. Fo consejo di X con zonta. A dì 25. Fo pregadi. El leto le infrascripte letere : Di Consta n ti napoli, dii baylo, di 5 seleni-brio, più vechie. Zercha Sophì, stato a le man con Alidulli e preso do fìuli. Et che ’1 lurco à ’uto dispiacer ; e F orator di Sophì, che era partilo, li mandò drio, a dir facesse far bona compagnia a dilli doli di Alidulli. Item, certo bassi voi esser rifato di la Signoria di danni etc., ut in litteris Di Candia. Di quelle occorenlie ; 0 da conto. Di Faenza, dii provedador Landò. Come il duca d’ l'rbin, è a Bologna, havia messo ordine far