215 MDXM, MAGGIO. tornava, et voi esser piò gaiardo che mai contra Pranza ; et l’orator yspano lo à certato che a dì 50 di l’istante il suo He saria in campo contra Pranza, et Ingallera aria roto. Item, intese sguizari voler venir contra il stato de Milan a’ danni di francesi, e altre particularitù, ut in litteris. Nulla però da conto. Di sier Marin Zorzi el dotor, orator nostro, date a Monte Fior, a dì 11. Come ivi era venuto col duclia di Urbin per andar a rehaver Rimano, qual ha lanze 200, cavali lizieri .... et fanti..... Ivi è il Cardinal di Manloa legato dii Papa, e voleuo ineler Rimano a sacho e venir di longo. Ravena si tien pur per Franza ; vi è el signor Lodovico da Bo-zolo eie. Revocha quello scrisse dii perder dii Cardinal San Severino, e ave mal aviso; et scrive esser zonlo il suo secretano Hironimo de Alberto, e à auto le lctere. Noto. Fo scrito, per Colegio, al dito orator et al ducha de Urbin esortandoli a venir di longo per caxon de’ sguizari. Di Chioza, dii podista vidi letere, di ozi. Come il ducha de Urbin, per nome dii Papa, era iu-tralo in Rimano e liaula la rocha ; inanellava quella di Ravena. Item, le giostre barche longe liavia preso certe barche con oio e altro andavano in Po per l'erara etc. Noto. Iterum a Liesua seguite alcuni inconvenienti de populari conira nobeli, adeo molti zenti-lhomeni lesignani veneno a la Signoria, dolersi di tal insulti. Quello fo terminato di proveder, scriverò di soto. Et sier Sabastian Justinian el cavalier, fo disi-gnato provedador in Dalinatia, è ancora in Cao d’1-slria, solicita con letere, ma non vien exaudito, di aver danari per sue spexe a ducati 80 al mexe. Item una galia et 100 fanti per passar in Dalmatia iusta la parte, e non vien expedito. Item, legaliedil provedador Capello e di sier Hironimo Capello sopra-comito è in canal per mezo il palazo, e posto ban-clio ; ma non vien armati, per il bisogno di danari ha la terra. Noto. Ozi, per li consieri, fu posto dar il possesso dii vescoado di Sibinico al reverendo domino Zuan Stalìleo datoli per il Papa, et fu preso. Do di no. 117 A dì li, la matina. Si parti de qui per Padoa poi in campo el reverendissimo Cardinal sedunense sguizaro. Andò con lui domino Andrea Mozenigo abate di Coniul per seguitarlo. Zonti a Padoa, li re-ctori, sier Nicolò di Prioli podestà et sier Hironimo Contarmi li andono contra et lo acompagnoe a Santa Justina, dove alozoe. Di Hong aria, vene letere, di 27 aprii, da Buda, di l’orator nostro sier Piero Pasqualigo dotor et cavalier. Nulla da conto. Di certe noze fate in quelle parie, ut in litteris. Item, mandava alcuni cavalli et una careta a levar sier Antonio Su-rian el dotor va suo successor, el qual si partirà presto, acciò dito sier Piero ritorni. Di Constantinopoli, fo letere venute per via di Napoli di Romania, di 2 aprii, di sier Nicolò Zustìgnan qu. sier Marco. Come era venuto li Curcut fiol dii Signor lureho con 7 cavalli soli in compagnia, et intrato in una moschea ad alozar, et fo mandato a visitar da alcuni bassa e capi di jani-zari ; el qual el Signor mandò a dir venisse da lui. Rispose non bisognava, ma era venuto li per fuzer la morie, et par che li janizari li deva favor. Adeo e bassa e il Signor e altri li mandava presenti da viver, e cussi li janizari, adeo che lui non manzava da altri che di quello di janizari; sichc si dubitava lo vo-lesseno far signor. El qual par che prometeva el do-pio de la zachia, zoè provision, ai ditti janizari, mule el Signor lo voleva mandar fuora di la terra, et che li fo ditto: «Signor, se uno oxello vien in la to caxa tu noi cazi via no, che è ’1 tuo sangue », e che il Signor voleva dar danari a li janizari, acciò non faces-seno novità; e altre particularitù, sicome di solo scriverò più copioso. Di Napoli di Romania, di sier Lunardo Bembo provedador, di 15 aprii. Di quelle occo-rentie, ut in litteris, e avisi di turchi e fusle. Di Vizenza, di sier Silvestro Memo savio ai ordeni andato lì con sier Piero Landò, àvi letere di 12, bore 18. Come, zonto le letere di la Signoria dii calar di sguizari, el provedador e sier Francesco Falier podestà e sier Piero Landò savio a terra ferma andono dal governador, e ivi erano lutti li conduticri per consultar. Fu posto, per il provedador Capello, la cossa, et poi dal Landò esortandoli a ussir in campagna, e cussi fu concluso, che fate le mostre si debino transferir verso Lignago, e fu posto ordine col podestà di cariazi, cavalli e vi-tuarie e il numero di le arlellarie, e aver il ponte se ritrova a Padoa. Le mostre si farà gionli siano il colatcral c pagador, li quali si nspclano di bora in bora, quali è sul Polesene, e li fo mandalo ducati 1000 per pagar il resto di le fantarie dii Polexene. La compagnia dii Pranza, per non esser pagata, era sul Polexene, si partite; e per solicitar è stà scrito le zente d’ arme, è sul Polesene, vengino a Monta-gnana ; e finite le mostre qui, si anderà lì a pagarle. Et le mostre, lì a Vicenza, si farà in Campo Marzo, un mio fuor di la terra.