481 MDXII, I.UCI10. 482 col Papa zercha Zenoa, clic Pranza (ha) alcune galie rii Prcian li vicino, et quelli di castelli trazeno a la terra ; però solicita le nostre galie vadino. Item, à ricevuto nostre letere zercha scriver al Cardinal licentii le nostre zente vadino a recuperar le nostre terre. Il Papa dice lo (aria, domenle non fusse disturbo a 10 exercito sguizaro; et farà far il breve in bona forma, et aspcta saper lo effeclo farà il messo andò al Cardinal eie. Scrive che l’orator yspano à dimandato il passo al Papa per le zente dii viceré, quale voleno venir di longo. Il Papa disse non voler darli danari; l’orator yspano rispose non voler ni danari, ni altro dal Papa, solum passo e viluarie per li soi danari, e che ’1 Papa li havia concesso etc. Di Pexaro, di ... , di Vicenzo Guidoto secretarlo. Dii zonzer li col viceré; ara 400 lanze, 8000 fanti et 1000 cavali lizicri; dice aspelar altre 400 lanze eie. Di Bologna, dì sier Marin Zorzi el dotor, orator nostro. Li avisa come il ducha di Urbin havia alozato le zente soe lì intorno, e dito voler andar a Urbin per 8 zorni, ma anderà per 20, come li à dito 11 Cardinal di Medici ; per tanto esso orator suplicha aver licentia di repalriar, perché sta lì con indignità dii stado e con spexa di la Signoria nostra. 238* Di Roma, di frate Angelo Lucido vidi le-tere, di 8 Imo, hore 12. Come el Papa, se dize, non partirà de qui questa estate, clic prima era dito si partiria. El ducha di Ferara domenega da sera tardi, a dì 4, arivò in Roma; ìiiuno non li andò eon-tra. Se dize che li andò Carlo Baglione, e che la ma-tina il Papa li fece un gran rebuffo. Ancor non ha abuto la absolutione, nè è stato dal Papa. Se dice che venere, ch’è doman, sarà absolto, e che bara au-dientia publica, e sarà concistorio publico. Ila gran favore da lo imbasciatore di Spagna e da’ Colonnesi e da molti cardinali. Aloza hora in caxa dii Cardinal di Mantoa, e absolto sarà, verà a stare a Santo Apostolo, dove questi Colonesi gli ha aparechiato. Fa-bricio Colona è stato molto acharezato dal Papa ; dominica matina disnò con il Papa, et quando li ba-siò el piede, el Papa li disse: « Ben venga uno de li liberatori de Italia ». Ogni zorno chavalca con l’imbasciatore di Spagna al Papa e al ducha di Ferara, e dizesi el dize vole tornare omnino contra francesi. Zenoesi sono atorno el castello di Zenoa. Si dice esser andate 12 galie di Spagna in favore di zenoesi. El Papa gli manda fantarie. Si dize Preian francese esser di là via ; el castello bombarda la terra. Spagnoli vengono via in Lombardia e se unirà col nostro campo, e spagnoli et englesi sono in campo su la Franza. El Papa vole che la Signoria habi omnino Cremona. Qui in Roma si sta admirati che no si habi auto Brexa ; se procura che sia ducha di Milan il fiol di la ila di F Imperador. Dio voglia sia unoj’italian, e che una volta se sera quella strada a’ barbari ! Si dubita di garbuio : che Dio noi voglia ! Domino Zuan Badoer è ancor qui, partirà a la fin di questo. Mastro Mauricio episcopo de Hibernia passerà con lui in Spagna, e de li anderà in Portugallo, e di Portogallo liarà pasazo in Hibernia. Del dito, a dì 10, hore 18. Come eri fo concistorio publico, e arivato il Papa in pontificale, e sentalo uno advocato concistoriale, propose una causa litigiosa de uno vescovo, e dopo uno altro auditore una altra causa benefiziale. Dopo fu conduto a li piedi dii Papa el duca di Ferara, quale havea una vesta a la francese di damasco negra con uno scho-fione d’oro in testa, e ingeuochiato a li piedi dii Papa parlò. Quel che disse non sa, ma questo sa che il zorno avanti era stata dificullà che el Papa voleva die usasse alcune parole, et lui era renitente, pur 239 crede le usasse. Erano parole di gran summissione e che mollo se acusava. Da po’ el Papa parlò con lui e menò la testa molto, deinde se cavò la mitra, et portatoli il libro avanti, lexe cercha due carte. Dopo gli fe’ la Santa f, e fo mandato esso Ducha in capel-la, e lì erano li penitentieri di San Pietro, e luti li deteno di le bachete ne le spalle. El Papa se levò e fo finito concistorio. Era lì grandissimo caldo, e lui vi era presente; era gran moltitudine di zente; che serà di esso Ducha, ognuno parla a sua voglia. Chi extima che arà boni pacti et largì, et chi dice le cosse sue serano anguste. Questo Papa è dificile, non vole consiglio ; pur esso Ducha ha gran favore di l’ambasador di Spagna, Colonesi, la prefetessa, el ducha di Urbino e molti cardinali, maxime Ragona, l’IIongaro e altri ; lui è qua etc. In Fiorenza è qualche garbuio. El datario domino Lorenzo Pulzi se dice esser andato là ; a che, non el so. E opinione de tutti che in Fiorenza se habi a far novità. El Cardinal de Grassis se parte marti, a dì .., de qui ; se dize el Papa el manda via a la volta di Bologna. El signor Prospero Colona è in Napoli ; se dize è lì con securtà de non parlirse, e ch’el Papa à scrito male di lui al re di Spagna. Fabricio è qui et Marco Antonio e uno altro Colonese galante zovene, nome etiam lui Prospero da Cava, e cavalchano tulto el zorno per Roma. Item, de qui se intende el bon volere di sguizari e il loro operare. Le zente spagnole cavalchano per unirse con le nostre, aziò siale più forti. Dio ce con-cieda gralia che ussiamo una volta di man di bar-