35 MDXII. MARZO. 30 conira francesi, sarà in nostra libcrtade, perchè altramente, hessendo homeni per il danaro, come sono, non potrà far di meno di componersi con il re di Franza: e voria tuorli per tre anni di fermo et do di respeto. El Papa li dà ducati 18 milia ; tien inanella uno anno a compir la sua ferma. Item, di Verona, per uno explorator venuto ozi, ha che Hiro-nimo di Napoli con la sua compagnia di fanti dia andar a la volta di Parma. Etiam bon numero di quelli cavalli se trovano dentro, et esser zo'nto lì in Verona el conte Nicolò da Cambara, qual ha ’uto la compagnia dii conte Zuan Francesco suo fratello, che morite. Item, per letere di Mantoa, di eri, qual manda a la Signoria, ha, francesi mandava el suo ponte a Figaruol e la Stelata e continuamente ingrosarsi; ma vanno molto più retenuti di quello fa-zevano, perchè par spagnoli voleno arditamente venir a la zornata. Unum est francesi fanno il suo forzo di la banda di là, e, si dize facilmente potria venir a Padoa, ma lui provedador, per adesso non 16 lo crede. Scrive che sier Almorò Griti, con quelli do altri zentilhomeni erano a Mantoa, zoè sier Andrea Griti qu. sier Francesco et sier Francesco Conta-rini Grilo, erano homeni d’arme di la compagnia di missier Janus, ozi sono zonti lì a Vicenza, et il cpnte Zuan Francesco di Strozi, fo cugnado dii conte Al-vixe Avogaro, da Mantoa li scrive aver auto_ 1’ ultimo fiol di anni 11 dii dito conte Alvixe in le mano, e li do mazori esser ne la roclia di Milano, et saria bon la Signoria fazi prorisione di liaver questi do altri; chè, invero, è cosa pietosa et di bono exempio a tutto il mondo. Di sier Matio Sanitelo pagador, date a Vicenza, a dì 16, hore 14. Come è zonto uno nominato Savino, favorito dii signor Mariano, qual vien da Milan e dize, con effeto tutto Milan sta in gran paura de’ sguizari, e francesi tirano a la volta di el Final, el ozi si dieno trovar lutti tra el Final e Santo Alvise; e che spagnoli sono a Butri, eh’è mia zer-cha 20 lontan uno exercito da l’altro. Francesi vanno con gran freta, e tiensi i va per far qualche ponta e per ritornar poi, perché, si dize, Ingaltera aver roto; ma tien che spagnoli non si vorà atachar, e però francesi fanno freta per ritornar a defendersi di sguizari e la bravano di voler passar et esser sì ■presti come nostri a Padoa ; ma dicono quello i non se pensa di far. Item, è ritornato Ponte Possero explorator nostro da Mantoa, e conferma il tutto. Scrive, zuoba over venere, anderano contra li oratori 10 de’ sguizari, e si preparerà una bella banda di balestrieri e stratioti e fantarie per andarli con- tra. Item scrive, si Bologna non harà soccorso, non potrà star do zorni per fame. Dii dito, a hore 14. Come si à, per ogni via, francesi aver auto una strela da’ spagnoli ; et per uno venuto di Verona, dize, come si rasonava publica-menle che francesi haveano auto una gran rota, e non se intende come: tamen si sa che francesi per tutto à mandà a far fanti. Lui tien che, per esser Bologna in gran calamità di vituarie, ge vogliano mandar vituarie dentro con scorta, e di queste zenle siano stà rote, over che qualche numero di fanti e cavali a li zorni pasati abia passato Sechia, et per le pioze è cresuto la. Sechia, et questi tali spagnoli li habi asaltati e francesi non li habi potuto dar soccorso. Item, si à Bologna trovarsi in malissimi ter-meni de vituarie, et ogni sera, si ha, che uno cavalo in Bologna manza di fen .... 24 sichè si tien ; pochi zorni si habi a tegnir, si non harano socorso. Item scrive, il tempo è tutto dato a la pioza, el è horamai zorni 4 che non fa altro. Da poi disnar, fo Consejo di X simplice per spa- 16 * zar presonieri, et spazono alcuni; e quel Bernardin da Dresano da Vicenza che fu preso in chiexia, eh’ el sia reposto in chiexia etc. El li savii si redu-seno, daspersi, a consultar e dar audientia. A di 15, la matina, fo gran pioza, et vene al tardi letere di Vicenza dii provedador Capelo, di 7, hore 3. Come ozi ha ricevuto letere di Mantoa, le qual contien molte particularità et le manda a la Signoria ; sono di Paulo Augustini, date a dì 7, bore 12. Seri«;, francesi dicono el re de Ingalterra ha-ver roto guerra al re di Franza. Li spagnoli, sono dove erano, e francesi hanno mosso el ponte sora Po, era a Revere, e reduto a la Stellà per voler passar e andar asaltar Padoa e Trcvixo a la sprovista ; la qual cossa è difficile a creder a esso proveditor, pur li saria facile, volendo venir. Ila avisato li nostri, sono su el Polesene, stagino cauti et occulali. Li scrive, il re di romani ha fato richieder per el suo orator 4 cosse al re di Franza : primo, che li dia Padoa e Trevixo a tutte sue spese ne le mano ; secundo, 80 milia ducati; terzio, Bologna e Ferara; quarto, certi castelli nel confili di Borgogna; che se questo fusse, pareria cerchasse esso Imperador causa di dissensione con il re di Franza. Item, scrive esso provedador, ozi è venuto da lui uno zovene, qual stelo con lui in Romagna e si partì eri da Verona, mandato di qui a veder come queste nostre zente sono alozate, perche, poi ritornato el sarà, hano deliberato le zente si atrovano in Verona, de ussir ad asaltar et svalizar dite zente nostre ; e cussi li ha ditto