507 S1DXII, LUGLIO. 508 Die suprascripto, in Bogatis. Ognuno intende 1* urgente bisogno ha el stado nostro de trovar per ogni via et mezo possibile danari, senza li qual impossibile è supplir a tante spese per beneficio de le cose nostro, et però : L’anderà parte, che siano poste meza tansa et due decime al Monte Novissimo de l’officio nostro del sai, cimi don de 10 per cento a quelli le page-ranno de contadi ne li termini limitati. La meza tanza pagar se deba per tuto cinque del mese futuro, et la prima decima per tuto XV, et secunda per tuto dicto mese. Possase pagar diete graveze cum cl credito de li danari prestati et altri crediti che per delibera-tion de questo Conseglio pono scontar cum el don contenuto in esse deliberation, cimi el modo et forma sono sta pagate le ultime graveze. Li danari, che de le presente graveze se trarranno, spender non se possano senza deliberation de questo Conseglio solo la pena di furanti. 254 Exemplum. Die 22 julii 1512, in Bogatis. È conveniente proveder che li restanti debitori de le do decime perse, ultimamente poste, debano pagar, e però : L’anderà parte, che diete decime perse scuoder se possano cimi el don anchora per tuto XV del mese futuro, passato cl qual tempo siano tirate soto marcile per li cassieri del Colegio nostro, nè più scuoder se possano cum el don. Brceterca, tutti quelli che ne le diete decime pono et dieno scontar, habino termine luto el presente mese de poter far li sui sconti ; passato el qual tempo non possano più scontar, ma siano obligati pagar de contadi. 255 Di campo, vene leterepoi levato il Colegio, erano solum li 4 savii a terra ferma, date a dì 20, hore 20. Come era ritornalo il maistro di caxa dii Cardinal sguizaro a dirli che omnino volcano danari e per il resto di zugno et il mexe di luio, dicendo che per la parte dii Papa et Spagna dariano di danari di le tagie, et per la Signoria volcano esser satisfati ; et che non satisfacendo, si scusava che sgui-zari è inanimati et verano a pagarsi loro mcdeini e svalizar ledente nostre. Et dicendo li proveda- dori clic il Cardinal havia torto, c per quanto aspeta a la portion nostra di ducati 14 milia, erano al suo piazer averli; ma del resto che quello fariano li altri colligati la Signoria faria, et il Cardinal havia torto a non pagar etiam di danari di taioni per conto di la Signoria, e queste erano male cosse. Et il governador vene in colora, e disse : « Diceti al Cardinal che io Paulo Baion governador zeneral de la Illustrissima Signoria li dicho che questo exercito non è per temer nè lasarsi dar di le bote si venisse Dio, e eh’ el voi mantenirlo, et eli’ el Cardinal à grandissimo torlo a usar questi termini », con altre parole di questa sustantia ; el qual messo era ritornato dal Cardinal. Scrivono essi provedadori si mandi danari e danari per pagar le zente nostre, quale vociferano e hanno grandissima raxon, et patiscono di vituarie. El qual governador chiamava li condulieri e capi tutti per dar hordine e dirli quanto il Cardinal li aveva mandato a protestar. E nota. Etiam dito governador disse non era uso a perder, però non li bisognava fusseli dito queste parole nè minazarlo, perchè tutti erano de un pezo ; et li provedadori risposeno, zercha al levarsi, clic non si levariano, poi cli’el Cardinal non li par, senza ordine di la Santità di Nostro Signor et di la Signoria Nostra etc. A dì 24, la matina. Nulla fu di nuovo. Leto le letere venute eri sera pieno Collegio, c consultato zercha il campo eie. Da poi disnar, fo Pregadi et leto letere di campo e di sier Lunardo Emo, et queste letere fo lete senza la Signoria, la qual era redula in cheba con il Colegio e li cai di X. E vene l’oralor yspano, qual havia letere di Trento, et era zonto uno fradello di domino Andrea dii Borgo, vicn da Trento, a parlar a lui oralor et a la Signoria mandato dal reverendo Curzcnse, et fo parlato che dito orator voi andar fino a Verona a parlar ài Curzcnse, c altre cosse. Steteno assai, et li disse la nova di Baiona, come dirò di soto. Et venuta la Signoria col Principe in Pregadi, fono chiamali 4 zentilhomeni, vidclicet sier Cabrici Moro el cavalier, sier Nicolò Michiel el dolor, sier Marin Dandolo c sier Francesco Valier, e mandali a incontrar dito nontio, qual alozerà a San Zorzi etc. Fo leto capitulo di letere di Anversa, di G luio, ai Bexalù, et aviso venuto a V orator yspano per via di Trento. Come ali Ili zugno, hessendo il campo dii Catholicho Be atorno Baiona, terra grossa di Pranza in......, e vedendo 255* non la poter aver, feno certe cave spagnoli et inglesi