595 MDXII, AGOSTO. 596 ........qual li ha dito volerle per la impresa di Ferara, e altre particularità. Noto. Quel vescovo Cotona de Ariete, chiamato dal Papa, si ha spellato .il Concilio dii Papa si farà queste kalende di novem-brio, e il Papa è sta contento aspelar. Di Bologna, dii Cardinal Medici legato, date a dì 19, drizate a Piero di Bibiena, qual ozi è stà lede in Colegìo. Come fin do zorni si partiria il viceré con le zente spagnole per Fiorenza a mutar stato e remeter Medici in caxa. Dice aver inteso la Signoria Illustrissima nostra era contenta mandarli zente etc. per favorir la impresa ; hora dice non bisogna altri, ma ben voria un segno nostro, c saria buono il magnifico domino Marino Zorzi, ch’é lì: et si ricomanda a questa Illustrissima Signoria nostra. Di sier Marin Zorzi dotor, orator nostro, di 19, da Bologna. Scrive etiarn questo aviso, e che spagnoli sono lanze 500, cavali lizieri 600, fanti 6000. 11 ducha di Urbin è lì et fa fanti a furia, e dà danari a le zente per la impresa di Ferara, che il Papa li ha comessa a lui etc. Di Vicenzo Guidoto secretano nostro, era apresso il viceré, con lui fo a Mantoa, di 19, 306 * da Bologna. Di esser venuto lì per trovar danari da poter viver, perchè a Modena non havia il modo, et poi sequitar esso viceré, qual si ritrova a Modena, et le zente soe alozate lì intorno, et si partirà per l’impresa di Fiorenza fenzando andar a Ferara. DiZenoa, di domino Janus di Campo Fre-goso doxe, de’ 9, vechia. Come era con l’artellarie atorno il Castelleto e sperava di averto ; ma si à auto che l’à auto. Bi sier Lunardo Emo provedador executor, date in campo, a dì... Come manda in conti et desidera sia visto 1’ aministration sua dii danaro solilmente, et che vengano li synici in campo acciò si veda chi à mal ministrato il danaro di la Signoria nostra; e altre particularità. Vene in Colegio sier Faustin Barbo tornalo sy-nico di Citadela, et laudò sier Gregorio Pizamano stato provedador de lì, che niuna cossa à trovato contra di lui ; sichè andò indarno. Farà dar sohm zercha 100 ducati havia tolto, per opinion sua, di le 30 et 40 per 100, che tenia non dover pagar. Di Ingaltera, di sier Andrea Badoer orator nostro, di 25 et 26 luio, da Londra, con avisi auti per avanti. Zercha quella preparalion fa il Be contra Pranza, e molte particularità, ut in litteris. Et come vidi uno capitulo di lelere, di 26, dii dicto orator a sier Francesco Gradenigo suo ze-nero, come de lì non si dorme e si vederà la bona I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XIV. opera sua, che a questa hora se intenderà quel magnanimo Re haver preparato una hoste marilima tanto in hordine e ben a ponto di nave 70 grande, e dia partir con quelli 20 milia boni homcni per Pranza, e passar lì per mezo, che in pocha hora sarano, piacendo a Dio, oltra navigati : che ’1 signor Dio li conducha con prospera fortuna ! E1 signor conte de Sierosberi, eh’ è di una nobel e antiqua fameia dita di Talboli, è capitanio, e scrive che con nome di Talboli si fa ozi indi tasentar i puli per la Pranza quando i pianze, menazandoli che ’1 vegnirà i Talboti. Dize per le prime spera avisar di meio ; e di hora in hora stasi in aspetalion aver, per via di mar, da le parte di Galicia, di bon : che Dio ce lo concicdi ! Fo leto alcuni capitoli di letere di sier Lorenzo Pasqualigo, fo di sier Filippo, da Londra, di 3 avosto. La copia de li qual sarano qui avanti posti, et fono leli in Pregadi. Copia di capitoli scrive sier Lorenzo Pasqua- 307 Ugo, da Londra, dada a dì 3 agosto 1512, drizada a sier Alvixe e sier Francesco Pasqualigo fradeli, leta in Pregadi adì 19. Assi letera de Biscaia, che per non voler el re di Navara mantenir la fede dada a Spagna di esser neu-trai tra toro e Pranza, el re di Spagna avia meso a ordene 100 lanze e diexe milia fanti per darliadosso; e visto questo, el dito re di Navara li à dato ne le man forteze 5, qual à domandato el roy di Spagna, qual xe per segurtà de mantenirli la fede; sichè sarano seguri da quella banda che non porano aver im-pazo da Franza ni da navarexi. E da poi è zonto uno corier venuto per mar, che dize questo medemo, e se n’ è andato a l’Imperador. Qui la maiestà de sio Re arma quante nave poi aver fina a le picole, eh’ è di tondi 80, e la mazor serà la soprana, di’ è di bolle 2500, che credo sarano da nave 60 olirà la prima armada, e oltra nave 30 armade per suo conto in Biscaia, che se aspeta de hora in hora; e poi melerà suso questi altri comba-tenti, che è presto da liomeni 20 milia ; e se dize melerà in Normandia over Berlagna a l’imprevista: che Dio li dia vidoria ! Assi che l’Imperator, essendo sti dì a Cotogna, P à messo a camino per Italia el ducha de Milan Ma-ximian Sforza con bella compagnia; e voiando tornar verso Anversa, mandò avanti el suo maistro di caxa per preparar alozamento per camino, dove da le zente de Gelder fo prexo. E inteso questo, Sua Ma-, iestà, ch’era zà in camino, tolse altro camino, à 35