545 XiDXII, ACOSTO. 54G inelerli non li far algun impedimento; et cussi man-dono li oratori, sichè passerano Po l’exercito; e altre particularità, sicomc in ditte letere si contien. Da poi disnar, fo Pregadi et lelo le letere sopranominate. Fu posto, per li savii d’ acordo, una letera a li provedadori in campo, ralegrarsi di haver, come siamo certi al ricever sarano passado di qua di Po, et laudar l’opinion loro di andar a Crema, e vedino di solicitar la impresa, et li provederemo di danari per quelle zente nostre etc. ; et che si agumenterà 1’ exercito con le zente è in brexana etc. Fu presa. Fu posto, per li savii, una letera a Roma a l’ora -tor nostro in risposta di soe; ringratiar la Santità Pontificia dii bon officio et voler l’ha che aquistar dobiamo le terre nostre, e tanto a l’incontro fa mal oficio il Cardinal Seduucnse ; e come il campo nostro si poi dir esser passa Po, sichome per li stima-rii vederà. Noto. Ozi a Chioza fo brusalo uno chiozoto lì per sententia fata sier per Marcilo Zantani podestà de lì al presente, el qual era suo comandador, e questo per aversi impazato con tre soe fìole ; e scoperto, fata la conscientia da uno suo zenero retenuto, fato processo, confessò, e cussi fu brusato. 276 A dì 3. Vene in Colegio Nicolò Sbisao con certo vcstido di cuoro, bello inzegno da star solo aqua e lavorar, et voi andar a trar la nave di Corexi, è in mar apresso Puola, in passa........di aqua ; et dimanda certa gratia, che altri dia lui non possa far tal inzegno in so vita ; poi sarà d’acordo col patron e quelli hanno danno, di trarla. Vene l’oralor yspano, disse aver letere di Man-toa, el signor Alberto da Carpi sarà questa sera qui, et che spera le cosse procederano bene e seguirà la pace con l’Imperador et la Signoria nostra. Et perchè il viceré si aspetava a Mantoa, disse era meglio l’andasse fino lì, acciò non si desturbasse qualche bone opere, e che ’1 Curzenze aiutasse di longo a Roma ; e altri coloquii fece zereha le zente spagnole etc. Dì Mantoa, di primo, di sier Fiero Landò orator nostro. De occurrentiis. Et come el Cur-zense havia mandato uno suo a Brexa a dir a monsignor di Obignì dovesse dar quella terra a l’Impe-rador, sicome hanno fato li francesi erano in Li-gnago, et che senza danno anderiano via etc. Scrive altre particularità, e il signor Alberto da Carpi sarà ozi qui etc. Di sier Francesco Capelo el cavalier, orator nostro, va in Ingaltera, date a dì 20 a Client. Dil zonzer 11 e andava di longo al sito camino, e 1’ Imperador esser a Colonia, dove el feva una dieta per le cosse dil ducha di Gelder, et che Item, come è nova li, a dì 2, a Cales dovea passar le zente englese e venir a’ danni dil re di Pranza. Da poi, sul tardi, gionse letere di campo, di provedadori generali nostri, et vidi quella di 30, a hore una di note, data in campo apresso Ozan. Come ozi, do hore avanti zorno, secondo l’bordine, erano levati con 1’ exercito da la Cha’ de ......., et in ordinanza erano zonli lì in Oza, Iodio lontan da Cremona miglia dui, et lui proveda-dor Capello con el signor Renzo da Zere capitanio di le fantarie et molti cavalli lizieri sono stati anti-guarde. E zonti in el sopradito locho sopra Po, tro-vono el burchio prexo el zorno avanti con zercha barchete 28 retenule per li nostri fanti e schiope-tieri, che erano suso el porto, dove ittico zonti se apresentorno alguni cremonesi nuntii di quella comunità, la qual mandava li prediti per aver uno sal-voconduto da poter liberamente mandar li li soi am-bassatori. E cussi subito sopra le ripe di Po a cavallo ge feze far tal salvoconduto, et facto questo, feze far le compartison de li alozamenti a la Fra-scha, et se messeno a riposare per esser tutti al solito strachi e fìachi; interim lo exercito de man in man azonzea. Et tandem vene 4 oratori di Cremona a li quali esso proveditor dimandò vicluarie 276* per lo exercito; deinde lo ponte over modo di poter passar queste nostre zente Po, et non lo fazendo, se li intervenirà cossa alguna sinistra e dannosa non si havesse a doler salvo de sì medemi ; e facendo questo P exercito passeria senza farli danno alcuno, et li pageriano le victuarie. Li risposeno che volentieri ittico provederiano de tutte queste due cosse; e cussi mandorono vituarie, prometendo questa no-de voler mandar le burchielle per far el ponte. Scrive con lo aiuto di Dio sperano passar tutti a salvamento; et quando cremonesi li manchasseno di fede, ha facto altra provisione, ancor che ’1 si starà do over tre zorni, pur salverà il tutto, benché tutti quelli capitani e condutieri siano di opinione contraria, e maxime perchè in quella noele a hore 3 zonse da Bologna aposla uno cavalaro, spazata a hore 24 da sier Marin Zorzi orator nostro, el qual li signifì-clia esser certifichato da uno suo fide digno de Parma, qual lo ccrlifìcha tutti questi paexi circumvicini esser sublevati contra del nostro exercito per li comandamenti dil Cardinal e de li senatori di Milan, cxortandolo vogli prender el camino verso Bologna