3:33 MDXIl, GIUGNO. 334 si non scrive do volte al zorno, perchè si monta a cavallo a l’alba e tutto il zorno si cavaleha con vento e pioza, come ha fatto eri et ozi, che zonti a lo alzamento sono più morti cha vivi; pur la speranza di la vitoria li fa soportar ogni laboriosa faticha. Scrive alozano a la Fiascha etc. Item, per le pubiiche scrive, tien i nimici ussi-rano la noie di Pavia, romperano il ponte di piera sora Texin et passerano di là. Item, nostri aspetano l’arlelaria grossa, qual, tien, la matina zonzerà; à mandato a solicitarla. Item, che domino Janus di Campo Fregoso condutier nostro, per veder di far voltar Zenoa, inteso era seguilo alcune novità, era parlilo et va a Zenoa con il fratello dii conte Guido Rangon e cavali lizieri.... et fanli 300. Item, solicila se li mandi li danari per sguizari e nostre zenle. Dii reverendissimo Cardinal Sedtmense legato a la Signoria. Zercha a mandar li danari per li sguizari, et francesi sono in Pavia da lanze 1300; sichè non è da aver francesi e sguizari da drio, hes-sendo non pagati e malcontenti. È da saper, in le letere dii provedador Capello, par in Pavia erano le 200 lanze fiorentine solo Lueha e Zuan Savello et....., et immediate il loro parente capitanio di le fantarie havia mandato a dimandar salvoconduto de ussir e andar via. £1 Cardinal e loro è stà contenti farlo, con questo vadino di zorno et siano visti da li nostri, con promission e zuro star 4 mexi a non venir più contra la Liga ; e cussi li man-dono questo salvoconduto. Item, francesi Ibrtificha-vano la terra, havea murà le porte di la terra e da la banda dii Barello e di Milan. Di l’abate Mocenigo fo letere a la Signoria, di li. Avisa successi e parole dii reverendissimo Cardinal e si mandi li danari. Item, esser ussiti di Brexa 230 fanti. Item, eh’ el Cardinal di Medici, era venuto aviso eh’ el marchese Galeolo Malaspina, fo fiol dii marchexe Cabrici che signoriza alcuni castelli in Lunesana, zoè Fosnovo, havia retenuto dito Cardinal, qual scapolato di man di francesi et per via di quel Biaxin Crivello, questo per esser cugnato dii Soderini confalonier di Fiorenza lo havia rete-mito, et il Cardinal legato li scrisse dovesse subito relaxarlo soto pena dii fuogo e saclio, ali ter vera a la loro ruina. Item, scrive esser passà Ada a Trezo 2000 fanli; non di/.e dove siano ussiti ; e altre par-ticularità, ut in litteris. Di sier Marco da Molin di sier Alvixe fo letere lete in Colegio, drizate a suo padre eh’ è savio dii Consejo, et questo è in campo andato di qui col Cardinal. Avisa assa’ particularità, et cli’el Cardinal è tutto di la Signoria nostra e colerico, ma li passa, e non si dubita non sia per far gaiar-damente contra francesi, li quali si tien si leverano di Pavia e anderano via ; et il paexe di là di Texin e Po è in arme. Il marchexe di Monferà è contra francesi, poi uno chiamato el capitanio Bironimo, qual fo nostro contestabile, el è con zente, da persone 4000, a la strada, et alcuni altri, ut in litteris; sichè francesi sono a mal partido; nostri aspettano Partellerie grosse. Noto. Vidi uno aviso, chea di 13 il ducha di Urbin e il Cardinal di Mantoa legalo e sier Marin Zorzi dolor, orator nostro, introno in Bologna con 400 homeni d’arme, cavali lizieri e fanli a nome dii Papa; alozono in palazo. Li vene conira li XL, pregando non intrase con exercilo; pur volse. La causa fo li Marescoti foraussili, qu;di aveauo fato 500 fanti incogniti in la terra. Li Bentivoy andono da loro a saper la causa; poi li XL risposeno, per difendersi. Poi andono li XVI, et visto questo, comenzono a cridar : Chiexia ! e cussi li Bentivoy convellono, per salvarsi, ussir fuora. Di Chioza, di sier Marco Zantani podestà, 182* di 16, hore 2 di note. Come, per uno venuto ozi da Ferara, parti eri da poi disnar, referisse esser stato preso in questi zorni cargo di ceriexe, veniva da Pexaro, mia zercha 25 lonlan de Istria, da do breganlini feraresi e menato a Ferara, dove è stalo alcuni zorni in prexon e poi riscoso. Dize questa altra selimana zonse tutti 3 li Benlivoglii con 300 cavali et cercha 2000 fanti, per quanto se dizeva ; et che eri vene uno trombeta dii ducha de Urbino a chiamarli, et montorono a cavalo con certo numero et andorono al Final per parlar al dito ducha de Urbino. El clic in Ferara si faceva certo numero de fanti, li qual haveano alozati per quelle caxe; et che il populo stava mollo sopra di sè, ma il Duca mostrava non temer cossa alcuna; e che se dizeva molte zanze, che francesi haveano fento ritrarsi, poi con le artellarie haveano morto 5000 sguizari. Et che era zonlo uno frale, che dizeva venir di Franza, il qual dizeva venir tanti francesi zoso ; et che ogni zorno stavano sopra queste nove false, dicendo che (ino il campaniel di San Zorzi slava in piede era bono sign il, et che quando fosse minato, anderia mal le cosse; il qual campaniel è in ponleli. Scrive aver mandato ozi uno a Ferara per intender qualche par* licularità, perchè si dize fazevano 3 breganlini et ozi doveano butar uno in aqua. Scrive aver restituito al nonlio dii Cardinal di Mantoa, legato, le robe fonno tolte e sono de lì, insta le letere di la Signoria