ili MDXII, APRILE. 1G2 haveano auto danari, e lutto il zorno si leva zcnle da cavalo e da piedi, ita che lien farano da persone 20 inilia in suso, perchè luti quelli di la terra di Roma tochava soldo, e non solimi il Papa ma lutti li cardinali fanno il forzo suo; tanien dite nove ultime non fu vere. 85 A dì 26, la matina. Non era il Principe ; vice doxe sier Marco da Molin el consier. Vene l’oralor dii Papa e comunicò le letere havia di Uoma, e come Soa Santità voi far gaiardamente, et havia posto in zecha arzenlo per ducali 100 inilia. Vene Vigo di Campo San Piero dimandando la reslitution di certi animali tolti sul manloan per no-slri soldati, ut patet; et eh’ el signor niarcheie è hon fiol e servitor di questo stato. Li fo risposto, si vederia che danni ; e fo scritto letere per aver la inslrution. Dii provedador Capello, da Vicenza, di eri. Nulla da conto ; zercha danari li bisogna. Di Soave, di sier Piero Donado di sier Per-nardo, provedador, qual era camerlengo a Vicenza, et per il provedador Capello fu posto lì, acciò Soave ne rotnagni per le Irieve: chi ha si tegna; qual i confini nostri sarà fino a San Martin, mia 5di Verona. Avisa haver di Verona, come haveano auto noticia di la trieva, e che veronesi si doleano dicendo la città restava senza tcritorio. Prima quello tien la Signoria, poi Lignago che tien Franza, e Peschiera, et mandavano oratoria l’Imperador perqueslo, e che quelli governadori alemani dicevano: « Si vole’ Lignago, andevclo a tuor » con altre parole. Item, tra francesi, eh’è lì in citadella, et todeschi erano stà parole insieme : non sa la causa etc. Di Jìassan, di sier Domenego Diramano provedador. Come à aviso, di sopra verso Trento si feva adunation di zente ; non sa la causa. Nolo. Fo dito, eri il signor Frachasso disse aver auto nova di Alemagna, che l’Imperador, qual è verso la Fiandra, inteso francesi esser apresso Ravena e stali a le man con spagnoli, liavea scrito al re di Spagna dovesse far da valente homo e romper etc. Di Constantinopoli, di sier Nicolò Zusti-gnan qu. sier Marco electo baylo lì, di 17 et SS, molte longe e con gran nove. Il sumario di le qual scriverò di solo per esser assà copiose de avisi. In questa matina fo falò do sponsalicie : la fia di sier Zorzi Corner el cavalier procurator, in sier Zuan Francesco Loredan a San Maurizio, et la fia di sier Vetor Pixani in sier Sebastian Falier a San Patrinian, per le qual andono il Colegio per tempo zoso; el fu lato pransi, balli etc.; ma le clone ubediente a la l Diarii di M. Sanuto. — Tom. XIV. parie temono li provedadori che le condanerano. Etiam sier Andrea Dolfin mio nepole sposò incaxa la fia di sier Alvise Mozenigo el cavalier, soli, per il coroto di la morte dii fratello. Da poi disnar, fo Pregadi per expedir le lettere scrite per il Colegio a Roma. Dii provedador Capello, di eri, hore 3 di note, da Vicenza. Come à aviso monsignor di la Peliza con 400 lanze, a dì 23, passò per Modena e va a la volta di Milano ; e questo ha per molte vie. Item, ha letere in questa sera, di Mantoa, di Paulo Agustini. Come il resto dii campo francese vien aio-zar al Final, eli’è alozamento ad ogni loro proposito sì per Ferara come per Bologna e tutta la Romagna, e ponno esser immediate in Lombardia. Minazano vegnir su el Polesene el a Padoa, ma lui non si persuade; e tien il Papa et Spagna debino far gaiarda-inentc per interesse di la Catolicha Maicstà. Di Chioza, vidi letere, di ozi. Coinè alcune barche ferrarese erano venule fino a la palla di Torre Nuova e rotto la palla e preso uno burchio con uno vescovo suso e cerli citadini veronesi venivano a Veniexia, e una barella di formento era lì. Le nostre barche armade, è a quella custodia, fu a l’incontro el nulla fono. Di Constantinopoli, di sier Nicolò Znsti-gnan, di 17 et 23. Prima scrive zercha il baylato longainente ; poi come è avisi dii sanzacho di Calla, che il sanzacho di Nicopoli e uno altro sanzacho, ze-nero di uno bassà, li volea andar contra, et che li janizeri havia dito a li bassà che si loro anderano portarà la pena ; eli’ è signal il Signor Turcho ha po-cha obedienlia. Item, che Selim sultan havia mandato a dimandar al Signor, per soi bassà, Mustalà bassà e il eapilanio di Gallipoli, e il Signor à conten-tà darli il capitanio di Galipoli. Item, Achmat sultan havia preso in l’Anatolia la Càramania, e taià la testa al signor era lì, e dato il stato a uno so fiol, e fato quello so sanzacho, et mandoe tre teste al padre : una dii bilarbeì di la Nalolia, l’altre di do capitami di Sophì, contra i qual à auto vitoria. Scrive etiam, Curcut sultan preparava zcnle e si moteva in bordine, et si aspetava lì uno orator dii Signor Turco stato do aulii dal Sophi con Sophì, e se intendeva ditto Sophì feva grande oste. Item, che Selim sul-lan voi cazar di stado uno sanzacho si à fato solo il Valacho ; e altri avisi, come in dite letere si contien, concludendo, il Signor Turcho non poi nulla senza voler di janizari che domina tutto. Item, fa armar 4 galie et G fuste ; dicono contra corsari. È da saper, in questi zorni, liesscndo sta data, per il