53 MDXII, MARZO. 54 sio la indusia, e veder quello farà lo exereilo di Franza et spagnoli, che cegnano venir a la zornata. Li rispose sier Piero Balhi savio dii Consejo. Poi parlò sier Alvixe Pixani per la soa opinion, dicendo non voi esser solo, ma questa è la dreta. Poi parlò sier Antonio Trun procurator, qual parlò da satyro, danando li habiti francesi che si porta e le pompe di le done ctc., e lo soa opinion saria che più presto se indusiase che corer a furia. Poi parlò sier Pier Bernardo qu. sier Ilironimo, che vien per danari in Pro-gadi, et fe’ rider el Consejo. Disse assa’ cosse, che tutti parino, in tanla materia costui aver parlato. Laudò la opinion dii Pixani, e si fesse il tutto per concluder l’acordo ; voleva si provedesse a li soldati che in rampo biastemava. Item, ch’cl Cardinal sgui-zaro, che vien in questa (erra, si fazi zentilhomo etc. dicendo, lui è zovene, ma l’è di bona raza e si farà ; e che l’è 100 anni che non è il mior citadin di lui; ch’el non manza e non dorme, e tuta la so fantasia al stado. Hor andò le do parte, e fo presa quella di sier Antonio Grimani e compagni ; ma non di molle balote, zerclia 4.*Fo balolà più volle el fo 40 non sinceri e più, et cussi poi fo sagramentà el Consejo a bancho a bancho e tolti tutti in nota, e vene zoso Pregadi a bore 3 e meza, et fono cxpedite le letere per dito Zuan Gobo a bore 7 di note. È da saper, le parte do, fo 40 non sinceri, 52 dii Pixani, 96 di sier Antonio Grimani e compagni, e questa fo l’ullima balotation ; sichè di balote 3 fo preso la letera. 5 * A dì 25, fo il zorno di la Madona, el Principe fo a messa in chiexia de more con li oratori Papa et viceré di Napoli, el primocierio et uno orator di sguizari, e cussi di man in man lutti 12 oratori sguìzari, et stctcno a messa et vesporo ; et poi Co-legio non si redusse per non esser letere. Da poi disnar, fo predichalo in chiexia di San Marcho, dila per frate Antonio da Siena predicha a San Stefano. Fono li oratori tulli, excepto li sguizari, et, compita, fo dito compieta, et poi Colegio si reduse a lezer letere di Vicenza dii provedador Capello, et di Chioza, dii zonzer li, ozi, dii reverendissimo So-dunense, sguizaro, con persone poche, et damalina voi partirsi per qui; et fo terminato mandarli zenli-lhomeni contra, et poi la Signoria col Principe et oratori andar con li piati fino a San Chimenlo. Alo-zerà a San Zorzi Mazor, dove è preparalo. In questo zorno andò a Lazareto, eri numero 11 con la peste, et l’altro eri 7, et a Padoa eri ne andò 18 di peste; tamen si predicha per tutto, e saria bon levar le prediche. Fo tenuto le conclusion in chiexia di Frati menori per Alvixe Spiron, fiol di domino Bernardin dotor, medico, citadin padoano, è in questa terra. Era ca-thedrante domino Antonio De Fanlis doctor trivi-sano, et fu assa’ persone per honorarlo. Di Ravena, per letere drizate a sier Alvise Lion qu. sier Domenego, fo podestà a Chioza, da uno suo amico citadin do lì, se intese come era slà apichalo di ordine dii viceré uno, era sopra le vituarie dii campo, stava lì a Ravena, nominato......el qual, si dice, havia tralato di dar Ravena al ducha di Fe-rara, altri dico prò mala minislratione; et che era venuto 150 lanze spagnolo per asegurar la terra, et posti in rocha uno contestabole con 100 fanti. Item, che publice si dice il Papa é tradito da’ spagnoli, quali hanno dito non farano nulla si non siegue l’a-cordo. Scrive, il campo di spagnoli, verano alozar, le zente dii Papa in Ravena, spagnoli in Codignola, le zente d’arme et le fantarie a cerio altro locho. Item, altre parlicularilà, ut in litteris, qual fo data in Colegio a lezerla. Di Vicenza, dii provedador Capello, di 24, hore 2. Come francesi se ingrossavano, e, si dice, hanno auto una strofa da’ spagnoli, et l’uno et l’altro exereilo se ingrossa. Item, di Verona, per uno suo explorator ozi venuto, è avisato esservi pochissime zente, e che la sera enseno quelli pochi cavalli gè sono per una porta et la malina poi intrano per una altra por fare demonslralion de azonzer cavalli di novo, e fortificano le porte verso Brexa, c fabrichano certi bastioni por dubito clic li nostri non li vadino a trovar ; e li homeni d’arme è dentro, sono di la compagnia di Gambarcschi. A dì 26, la ma fina, fo letere di sier Mar in 26 Zorzi dotor, orator al.viceré, di 18 fin 22, et Vultime date a Gelpho. Come il viceré, inteso che francesi orano lanze 1600, fanti 14 milia, et lì vicino, et che a Bulri é mal star e fangoso et patir di vituarie, havea terminato levarsi et si levò et vene lì a ■Gelpho, dove è locho sicuro, mia 10 più in qua di Butri, et li si farano forte et aspeterano francesi, quali par voglino venir a la zornata. Item scrive, che spagnoli sono lanze 900, e quelle dii Papa 500, et cavali lizieri 1000, fanti in luti 9000, et voleno e fanno 4000 altri, et assa’ altre particularità, sicome in dite letere si contien etc. ; il sumario di le qual scriverò di soto copioso il tutto. Dii provedador Capello, da Vicenza, fo letere di eri sera, hore 4 di note. Come in questa sera era ritornato suo nontio, qual se partì sabato, a dì 20, dal Final, referisse, lo campo di francesi, da