435 MDXIt, GIUGNO. 43G fo secretissime. Etiam fono letere di l’abate Moce-nigo a la Signoria nostra. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, et fo scrito e spazà letere a Roma di grande importanti». Di Chiosa, vene letere di sier Marco Zan-tani podestà, di osi. Come ha aviso che a Ravena quelli di la terra, fino le done, haveano preparato euo-goli e saxi per lapidar il ducha di Ferrara s’il passava di lì via per andar a Roma ; el qual non è andato e fato la volta di sora, et era con cavali 45, et andato a Rimano e di lì si transferiva a Roma per terra. È con cavali 45 in lutto, tra i qual il signor Fabricio Colonae altri presoni spagnoli, ut in lit-teris, e li soi vanno con lui. Noto. In questa malina fo mostralo le zoie dì San Marco per sier Andrea Venier procurator a l’orator dii Signor turcho di hordine di la Signoria nostra, che mai più fo mostralo zoie a oratori de’ ìnfideli. Volse veder etiam la pala d’oro di l’aitar, e vete la chiexia. Laudò tutto mediante sier Piero Justinian di sier Francesco suo interprete. In questo Consejo di X fu preso remeritar uno Zuaneto sguizaro à portato più letere manzi e indrio a’ sguizari, che 1’ habi una expetativa, la prima vacante, esser fata o a l’Avogaria o a la Messetaria over a le Cazude. * A dì 29, fo San Piero. La matina in Colegio nulla fu da conto. In questa matina a San Zuanne dì Torzello fu sagrata, et sento l’abadessa nova dona Marieta Querini. Fu fato bellissimo aparato et gran spesa. Preparato in monaslerio da disnar ho-norifi.ce per 300 persone a taola; conzato tutto il monasterio, chiexia e il camin di l’abadessa excellen-lissimamente, et fo alcuni malivoli che eri, mediante il Prìncipe e cai di X, fo scrito una letera al podestà di Torzello, sier Marco Antonio Barbo, che facesse comandamento al ditto monasterio non lasasse in-trar niuno, e che disfesse ogni parato. Pur fo intercesso donne vi andasse ; et il capitario dii Consejo di X era a la porta, non lassava intrar niun homo salvo li preti el li servitori, el fino in chiexia non volse se mirasse, e fu mal fato, perchè la chiexia era sempre aperta a tutti, ma ben nel monasterio non si doveva intrar, licet in tal giorno è solito intrar a queste feste. Erano molte monache de diversi monaslerii, e cussi niun intrò, e fo preparato da disnar di fuora in la forestaria ; erano da 50 zentilhomeni a tola. La sera, poi partito el capitanio dii Consejo di X de lì, tutti introno e veteno 1’ aparato che restò. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fato podestà et l Diarii di M. Sanxjto. — Tom. XVI. capitanio a Fellre sier Ilironimo Rarbarigo, fo zu-dexe di procurator, qu. sier Andrea qu. Serenissimo, dii Consejo di X, tolto sier Alvise Pixani dal Rancho triplo, e non passò ; el qual ha servito la Ilepublica di assaissimi danari e dete eie. Item, fo fato 8 (XL) zivil; rimaseno: primo sier Alvixe Lombardo, fo castelan a Lendinara, qu. sier Piero, è presoli di Fe-rara. Item, sier Nicolò Tiepolo, fo podestà a Dignan, di sier Alvixe, è prexon di todeschi over a Segna di Both Andreas etc. Cazè tre con titolo. In questa matina, l’orator yspano fo assa’ con li cai di X in Colegio; tratano certa cossa secreta; nescio quid. Noto. Ozi P orator dii Signor turcho, insieme col signor Frachasso, andono a veder la caxa di sier Andrea Loredan, qual era adornata il porlego et una camera per excellentia, e li preparò una colation honorifìcha. Li piaque assai, et assa’ altre persone e zentilhomeni smontoe a veder l’aparato. Di campo, dii provedador Capello vene le- 21 ter e date apresso Pavia, a dì 26, horc mia di note, qual gionse /tessendo Gran Consejo suso. Come hanno, per uno vien da Lion, che si diceva il Re era morto a Bles, e quelli di Lion, inteso il prosperar de’ sguizari, si forlifichavano lì in Lion dubitando dii campo di la Liga. Et dice che, venendo per li monti, havia scontrà francesi andavano in Franza. Item, hanno, francesi sono a Villa.....di là di Novara mia____lontan da li monti, e voleno passar monti. Et zercha li danari di sguizari, come il Cardinal à tolti li 20 milia et li G mila veniva a le zente nostre, et voi li altri, per il compimento di zugno, ducati 18 milia; et volendo essi sguizari restino in campo, voi altri 50 milia ducati per luio etc. Item, volendo mandar zerte zente esso provedador a Crema, richiese da sier Andrea Zivran e quelli ere-maschi li è atomo; il Cardinal non voleva, dicendoà auto li danari; sguizari voi passar di là di Po e seguitar francesi fino a Lion. Pur dito provedador à mandato, destro modo, certi fanti et domino Anzolo Francesco da San Anzolo, qual era preson de’ fran-eesi e confinà a Milan, e lui è venuto di qua, come ho scrito di sopra, dove tutto questo tempo à lassato suo Col a stipendio di la Signoria nostra. Item, conforta dito provedador si fazi ogni cossa di aver li castelli, maxime di Brexa, e la terra di Crema. Item, scrive aver mandato sier Lunardo Emo exe-cutor a Milan per veder di aver a cambio ducati 6000 per poter pagar le nostre zente, qual fanno exclamation grandissime; et altre particularità etc. Etiam fo letere dii prothonotario Mocenigo, di 25