489 MDXII, LUGLIO. 490 dina), poi disnar anderano. Scrivo il bisogno di danari per le zenle nostre etc., e stanno mal dove i sono, e non sa ad quid si vadi li eie. Di sier Alvixe Bembo provedador executor, date in campo al Castelazo, a dì 15, liore 2 di note. Come, hessendo andati li provedadori secreta-rii e fameglia etiam lui in Alexandria dal Cardinal, e zonti, intrati in camera dove era il Cardinal, quello disse dove era li danari che dieno aver, e mandò lui Bembo fuora e senti gran cridori tra loro, et ch’el 0 Cardinal ussì fuora con li provedadori dicendo « vui stare presoni », e li consignò in man di alcuni sguizari; e ch’el vete certi capitani che andono suso, e senti gran cridori, e lui tolse suso e ritornò in campo ; sichò il Cardinal ha retenulo li diti provedadori, da li qual voi li ducali 14 milia restano aver da la Liga per zugno, e altri danari. Dii governador sanerai Zuan Paulo Baion, date in campo al Castelazo, a dì 15, liorc .... di note. Come, inteso questa retentione di provedadori, liavia posto l’artellarie a segno e fato star lutto il campo in ordinanza, et la Signoria comandi. Dii colatcral zeneral Bataion. In consonante, avisa questo caso, et è gran cossa, et si farà ogni debita provision a la conservation di Io exercito, qual è in forlcza lì a Castelazo. Et visto tal letcre, il Colegio stete suso di savii col Principe fino hore do di note, et feno queste provision : Prima, deteno sacramento a tutti di Colegio lenisse scorcia tal cossa, dubitando fusse intcl-ligentia et far taiar a pezi le nostre zente, et scrisse-no a Roma questa retenzion. Item, in campo al governador zeneral dovesse aver custodia a l’exercito fino doman col Senato si li scriveria quello havesse a far, zoè ritrarsi. Item, fo ordinà letcre di cambio in campo per le zente nostre per ducati 3000 a Milan e Zenoa, e inandato per li oratori vengino la mulina in Colegio. 244 A dì 9. La malina per tempo, redulo il Colegio per far provision zercha la retenzion di provedadori nostri da’ sguizari, la qual cossa se divulgava per la terra, et vencno in Colegio l’orator dii Papa episcopo de Monopoli e l’orator yspano, ai qual il Principe narò il caso dolendosi di questa cossa ; li qual oratori si dolseno assai et aricordono le provisioni, c che il Cardinal liavia fato mal a far questa novità, et li scriveriano in bona forma, mostrando lai cossa dispiacerà a la Liga. Et fo scrito etiam al viceré, ch’é zonto a Cesena e vien via, solieitasse il camino, et parlato che non bisogna più essi sguizari eie. Da poi disnar, fo Pregadi. Tutta la terra di mala voia. Fo leto molte letere, e tra le qual aperto al Pregadi alcune letere di 8 luio fin questo zorno dri-zale al Conseio di X, zerelia el mal animo dii Cardinal verso la Signoria nostra, et la praticha con li do capilani sguizari, quali è sta tolti con provision annual di ducali . . ., zoè domino Jacomo Stafer et.... ; et Iete dite letere, quelli di Pregadi mormorano assai dii Colegio, che stante questi avisi si habi fato passar Po il nostro exercito. Fu posto, per i savii, una letera in campo al governador zeneral, che dovesse aver custodia a quello exercito et stesseno preparati, acciò, acadendo, si redusesseno in Iodio securo, e laudar di l’opera-zion fata, e altre particularità su questa subslantia. E si meraveiemo dì quello havia fato il Cardinal, atento nui non li dovemo dar per quanto a nui to-cha etc. Item, si ha provisto di danari per letere di cambio per le nostre zenle, et che per il Senato nostro questo li scrivemo etc., ut in litteris. Fu presa. La qual letera fo drezata al governador et provedadori in caso fosseno sta liberati da’dicti sguizari; et fu presa di tutto il Conseio. Fu posto, per i savii, una letera a Vicenzo Gui-doto secrelario nostro è col viceré, come si oferimo a soa excellenlia, et verba bona per amor di la confederatici) nostra con la Catholica maieslà etc. Presa. Di sier Francesco Capello el cavalier, va 244* orator in Ingollerà, fo leto più letere date a Yspurch, Vultime de ... de l’instante. Scrive il suo viazo, e aver scontralo arzenti, rami e arzenti vivi, venivano in questa terra, di marchadanti. Item, per camino li è acaduto clic sopra una montagna a certo passo caschò i cavalli di la sua compagnia zoso dii monte con li homeni, e ita, volente Deo, li lio-meni non haveno mal e li cavali morite. Item, dii zonzer lì a Yspurch, et aver auto audientia da quelli signori dii Conseio, et è slà ben visto et charezato, et anderà di longo al suo viazo, et ha otenuto li sal-viconduti in redditu di sier Andrea Badoer, vera orator de Ingaltera. Item, l’Imperador si ritrova in Fiandra conira il ducha di Geler ; e altre particularità e coloquii, ut in litteris. Da Costantinopoli, fo leto più letere di sier Andrea Foscolo ohm baylo, et sier Nicolò Zu-stignan baylo, V ultime di 10 zugno, scriveno separati l’uno di l’altro. Prima, dii partir dii Signor vecliio di Constantinopoli per andar al Demo-nicho ; il modo, come se intese. E il Signor lo acom-pagnò fuori e non tornò a dormir nel Seraio, perchè dovea dar a li janizari la promessa; tamen la note poi andò dentro et si fe’ Signor. Item, à imposto una