457 MDXII, LUGLIO. 458 ralor yspano babi, di Trento, come l’arma’ d'Ingal-lera smontada in la Franza à fato gran progresso in le terre di Franza e dato rota a le zente dii Rov, et preso una terra chiamata Albret. 225 * Di campo, di sier Polo Capello el cavalier, provedador generai, di pr imo, horeuna di note, date a Adorno. Conielanze 1G0, capi Luca Savelo et Alexandro Triulzi, volendo venir al ponte sora Po, da le nostre fantarie erano sta spogliate, et poi tre bandiere di sguizari venivano per svalizarle, haven-do il Cardinal rotoli il salvoconduto dato, perché non erano venute in tempo ; et dite lanze si rende-teno al governador nostro et altri capi più presto che vegnir in man di sguizari. Et diti capi si hanno offerto far ussir le 50 lanze è in Brexa, e voi salvoconduto. Il provedador scrive quello l’ha a far, et come esso provedador col governador, inteso dite lanze da i nostri venivano svalizate, montò a cavalo per obviar etc. Scrive missier Zuan Jacomo Triulzi andava in Franza con il resto di franzesi, quali a la sfilata vanno in Franza; e questa andata del Triulzi è per iustificharsi col Roy etc. Item scrive, nostri in campo erano sta in grandissimi pericoli di esser sta taià a pezi da’ sguizari, et questo perchè, essendo sta morto 15 sguizari da alcuni nostri in locho vo-leano far butin, par tutti li sguizari si levono a rumor conira li nostri; ma il Cardinal e li capitani, quali è marcheschi, quietòno le cosse; sichè non seguì altro. Et scrive dito provedador Capello bora si poi reputar tuli li francesi Cuora de Italia, et aversi trovalo do volle a cazarli, una in reame, l’altra al ponente. Di sguizari nulla dice eie. Di Pavia, dii protonotario Moccnigo* fo letere, di primo. Come seguite quel inconveniente, e sguizari voleano far eie., tamen fo sedate le cosse et aquielade ; sichè non seguì altro. Et fo dato sacramento a cadaun di Colegio in certa materia si ave per dite letere di campo. Di Iìoma, vidi lettere di frate Angolo Lucido, di 29 gugno. Come, el dì de San Zuanne el Papa dete audientia a li ambasalori di Bologna pubicamente eli fece un gran rebuffo; ancora sono qui in Boma. Domenica, a meza bora di note, il Papa partì di San Pietro ad Vincula, dove era stato da la vigilia de San Zuane fino a quel dì, et tornò a palazo. Forono factì focili per tutta Boma, li più accesi che mai fosseno facti, et fo a compaginalo da più di 3000 torze. Quasi tutti cortesani avevano una torza per uno, e quasi tutta la guardia dii Papa, sì da pie’ come da cavallo. El castello Santo Anzolo pareva minare e de le artellarie et de !i fochi; un romore de gridare: Julio! Julio ! che monstrava el mondo fulminare. Crede che mai Cesare ni altro capitanio romano intrasse in Roma con tanto fausto et applauso quanto intrò papa Julio, et continuata l’alegreza eri sera et anche questa sera. Li inimici de Italia dize che il Papa ha facto questa festa per la viteria ha abuta el re de Boemia conira tartari ; ma è stata fatta per la vitoria aula contra franzesi. Ozi, eh’è dominica, qui è sta fata processione. El Papa à facto elemosine a tutti li monasterii di Boma, a chi 220 diece ducali, a chi cinque. 11 Papa à dito questi giorni, non è più tempo de pregare Dio che ce daga vitoria ; ma è tempo ringratiarlo che ce ha assai satis-fati. Domino Joanni Baduario, va orator in Spagna, èqui ; questa matina è andato a palazo con l’altro orator Foscari. Etiam questa matina lo ambasciatore de Spagna ha presentata la chinca al Papa in feudo dii regno di Napoli : liavea una sella guarnita di velluto cremixino, li furnimenti ornati di smalti, stoffe di argento et sproni ; la coperta de restagno ben ornata, e l’ambasciatore superbamente veslìto di resta-gno con una vesta di sopra dì raso crcmexino ornata di velludo cremexin. Da poi disnar, licei fusse dominica solito farsi Gran Consejo, non fu fato per la processione. Etiam questa sera si farà fuogi per li campameli. E fo Colegio di la Signoria e savii ad considendum. Vene l’orator yspano, qual solicita la venuta dii viceré e zente yspane de qui, volendo cazar sguizari etc. E nota. L’ultime è di Vincenzo Guidoto se-cretario noslro aprcsso il viceré di l’Aquila, come si fevano monstre per venir etc., et partano col dito orator zercha dar danari a’ sguizari etc. A dì 5, la matina. In Colegio vene il vescovo di Monopoli, stato in campo a portar li danari dii Papa al Cardinal sguizaro ; referì molte cosse, e come quel Cardinal non si porta bene, non ubidisse a’ voleri dii Papa. Sguizari sono 18 milia in lutto, mal vestiti, onli etc. erano. Lì vide in Pavia, i quali stanno per robar e aver danari ; il Cardinal à auto assai ; et come quel zeneral di Bianchi di Landriano fa mal oficio contro la Signoria nostra. In Cremona è domino Alexandro Sforza prothonotario posto per la Liga, e cussi in li castelli di Gcradada e Sonzino e Pizigatone ; et il remedio a dar licentia a’ sguizari saria far venir spagnuoli el le zente dii Papa di qua, e con 10 milia ducati che desse la Signoria per la soa parte, si faria bon fruto, e sguizari, che non sariano superiori, aria di grafia di levarsi, perchè il soldo non li coreria. Et disse che al nostro provedador hanno fato tra ducati 500 mandandoli a cara-