503 MDX1I, LUGLIO. 504 A tergo : Magnifico damino Vetro Trivisano magnifici et excellentissimi domini Dominici equiti et procuratoris Sancii Marci filio, domino lionorandissimo. Venetus. 251 A dì 22, fo la Madalcna. Vene in Colegio lo episcopo de Chisamo da clia’ Dolze, qual vien di Verona, stato per le intrade dii vescoado e di l’abadia di San Zen eh’ è dii Cardinal Corner, quale fin bora l’Imperador havia data a li citadini foraussiti pa-doani, vicentini e trivixani rebelli nostri. Referì quella terra esser in grandissima confusion ; lì è otto capi al governo di varie nation, vi è pocha zente a custodia, da fanti 200 alcmani et cavali.......; e altre parlicularità disse. Vene l’orator yspano iusta il consueto. Di sicr Lunardo Emo provedador in Ire-xana, di 29, da lloado. Come spera aver da’ bre-xani ducati 18 rnilia, et voria far 200 horneni d’arme e fanti, ma voi uno pagador ; lui non voi tochar danari. Item, francesi enseno di Brexa, fano danni al paese et hanno vituarie dentro per forza ; siehè saria da proveder. Lui ha dato principio a far zente ; e altre parlicularità, ut in littcris. È da saper, eri fono do citadini cremasela in Colegio venuti di soto Crema, videlicet Vanzelista Zurlo et Agustin di Benvegnudi, dicendo francesi, è in Crema, esser ussiti et brasato una villa, tolto 300 some di grano e portate in la terra ; sichè si vanno formando ; non vi è zente nostre a l’incontro. Si dolseno di sier Andrea Zivran provedador, qual non fa nulla. Si ha deputà 4 ducati al zorno per la sua persona, condana chi fa contrabandi e altre cosse ; el qual Zivran fo mandato per letere sirn-plice del Colegio. Di sier Piero Landò orator nostro, da Trento, di 20, fo letere. Come il Curzense era ritornato e voi venir a Verona, e sarà a dì 22, e di lì a Mantoa. À mandato solicitar le zente spagnole vengano avanti ; et scrive coloqui auti insieme zer-cha l’acordo con l’Imperador, come voi la duchea de Milan per esso Imperador, et tulio quello leniva Pranza, et ne lasserà Padoa, Treviso e il Friul; e di Vicenza sì melerà in compromesso e altri lochi che tenimo. E questo fa per honor di l’impero, et voi li danari per l’investitura etc., ut in litteris. Scrive si fa fanti, et 500 fo mandati a Perora et 500 a Verona. Da poi disnar, fo Pregadi et leto le lelere. Fu posto, per li consicri sier Francesco Jusli- nian, sier Uironimo Tiepolo, sier Stefano Contarmi, sier Lorenzo di Prioli e sier Zorzi Emo e sier Vi-cenzo Zantani cao di XL in luogo di consieri, atento il caso seguido dii naufragio di sier Tiberio Minio di sier Lucha, qual andava camerlengo in Candia et à perso tutto il suo haver, che sier......Minio suo fratello possi andar et esser camerlengo in Candia in loco dii dito fratello anegado ; la qual parte non se intenda presa si la non sarà posta e presa in Gran Conscio. Ave 64 di si, et 99 di no e non fu presa ; e fo ben fato. Fu posto, por li savii, uno grosso di più per duellato a la marchadantia di cadauna sorla excepto fornenti, vili et oio, ut in parte-, la copia di la qual sarà annotata qui avanti. Fu presa. Fu posto, per li consieri, dar il possesso a lì noncii dii reverendo domino Nicolao Lippomano eleclo episcopo bergomense, sicome per letere di l’orator nostro in corte si à inteso ; et fu preso, licet non fusse ni breve, ni bolla. Fu posto, per li savii, atento li bisogni presenti, 251 * do decime al Monte Novissimo et meza tansa, e il prò è sta trovato a pagar una decima e la meza tansa per dì......di avoslo con don di 10 per 100, et 1’ altra decima per tutto il inexe con il dono, ut , supra, posando scontar i crediti, ut in parte ; la copia sarà posta qui avanti. Et sier Antonio Grima-ni procurator andò in renga e aricordò si metesse streture ; non fosseno spesi in altro che in la guerra, e fo conzo. Parlò poi sicr Antonio Condolmer e aricordò non si desse il prò dii don si no de li contadi si dava e di ducati 100 milia; la Signoria aria de meglio a non dar il prò ducati 20 milia. E compito, non li fo risposto. Aricordò poi sier Marin Dandolo, vien in Pregadi, una provision a trovar danari come si fa in terra ferma, zoè un marzelo per persona a la masena, e si troverà assa’ danari. Bor andò la parie di le decime e meza tanza, e fu presa. Fu posto, per i savii, una letera in campo a li provedadorì zercha la sua licenlia : che si remetemo a loro a vegnir via con il mior modo potrano, come a dì 19 li scrivemo eie. Parlò sier Santo Trun vien in Pregadi, et fu presa di lutto il Conscio la parte. Al qual sier Santo non li fu risposto per alcun di Colegio. Fu posto, per i savii, una letera a Roma con mandarli i sumarii di le letere di campo, e dolersi dìi cardìnal e sguizari, et avisarli dii Curzense quello cegna, e volcino esser sempre uniti con Soa Santità, et altre parole, sicome in dite lelere si contien. E zercha spagnoli, quali vicncno di longo, e dii signor