523 M1)X1I, LUGLIO, 524 A dì 29. Vene in Colegio domino Petro Griffo stato orator dii Pontefice in Ingaltera, qual ritorna a Roma. È alozato a l’hoslaria di la Campana. Fo carnato et partirà da matina con l’orator dii Papa episcopo di Monopoli, che ritorna a Roma. Vene l’orator yspano in Colegio iusta il solito. Di sier Piero Landò orator nostro fo letere, di 27, da sera, pur di Villa Francha. Come partirà col Curzense la matina per Mantoa. Di Salò, di sier Daniel Dandolo proveda-dor, di 27. Zercha avisi di Brexa, come le zente fiorentine erano partite, restato solum monsignor di Obignì con 150 lanze francese et 2000 fanti. Ivi è gran carestia ; e altre particularità, ut in litteris. Noto. Gionse qui uno brexan Pompeo da Marti-nengo fiol naturai di...., mandato de qui per sospetto per sier Lunardo Emo è provedador in bre-xana ; et fo letere dii dito sier Lunardo Emo, come erano scossi di ducati 18 rnilia da ducati 14 milia, e atendevano a scuoder il resto. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consulen-dum. Di campo, di provedadori venerali, vene letere, date a Vogiera a dì 26, Ime 21. Come erano zonti a bore 12 li, cavalchono col campo tuta la note, e cussi a bore 4 si leverano et furano altri 20 mia fino a uno altro alozamento verso Po, et che il cardinale li havia mandato a dir dovesseno ritornar, protestando etc. ; e manda la copia dii dito protesto. E loro provedadori versa vice li hanno mandato a protestar; qual protesto esso provedador Capello scrisse di bordine dii collega et cugnato qui ; il mastro di caxa dii Cardinal vene li con tal protesti. . Item, hanno letere di Roma, di l’orator, qual manda a la Signoria, che parte di l’exercito nostro vada a la impresa di Ferara. Scrive, volendo la Signoria, lui provedador non voria andar; è mexi 30 è fuora, e tochando a lui debbi refudar. 263* Di Salò, come ho scrito, vidi letere di 25, di Candian Bardolin canzelier dii provedador. Come scrive in quel zorno è zonlo lì uno citadin di Salò, stava in Brescia, venuto con sua moier et brigata con licentia di quelli francesi è dentro ; dice ivi esser solum 150 lanze in la terra, et che 50 lanze altre de’ fioreutini e altri erano inside fuora. Eravi ctiam fanti 2500 computa boni et calivi, nel qual numero è todeschi 200, et che moreno di fame, non poleno masenar. Hanno principiato molini da man, i quali non puoi masenar quasi niente ; anno pochissimi vini. E1 castelo è ben fornito, ma il caslelan ha solum 20 page dentro ; non voi niuno, à fato ba- stioni a le porte de le Pillo et al canton do Monbel fina a la porta de Torre Longa, ha fortifichalo la Garzeta. Et che monsignor de Obignì non ha pii! obedientia da quelli soi per non li dar danari, et che ’1 desidera esser fuora, e si vede di mala voglia. Dize altre assà cosse, e che dentro la terra è pochissima altra zente, e par uno porzil Brexa piena di ledame et di fetor, et chi l’abaterà da tute bande insieme col castel, facilmente si averà. Scrive sier Marco Antonio Loredan, fu il primo provedador lì, è partito ozi per Veniexia etc. Di Poma, vene letere di l’orator nostro, di 21 et 25. Coloquii aulì col Papa zercha il ducha di Ferara, eh’ è a Taiacozo castelo di Colonesi, et vuol tuorli Ferara ; et il Papa voria il campo nostro con li sguizari et lo yspano andasse a tuor Ferara et si facesse armada per Po, e altre particularità, ut in litteris. Et dii zonzer oratori piacentini de lì, perché il Papa voi quella terra per lui, e cussi Parma per non esser di la Chiexia. Item, si aspetava il pro-tonotario Sforza lì. Item, a dì 23 benedì do stendardi per mandarli a’ sguizari tamquam defensorcs Ecclesice, e li ha dato questo titolo per concistorio. De Ingaltera, di sier Andrea Badoer orator nostro fo letere vechie, di 9 zugno, portate per il nontio pontifìcio sopradicto. Scrive di le zente erano in le nave in bordine, numero 8000, quale a dì 2 zugno si levono per passar a Cales, et ebbeno bon vento e bisa ; tien sia passate. Item, di le gran preparation si fa, qual a l’ultimo dii mexe, se dice, il Ile passerà in persona con persone 100 milia et se imbarcherano a Calex ; e altre particula-rità e coloquii auti, e come el ritorna a lloma domino Petro Griffo, stato de lì per il Papa. A dì 30. La malina, per tempo, partì di qui lo 264 episcopo di Monopoli orator dii Papa, va a Chioza e de lì a Bimano, et torna dal Papa. Besta qui orator dii Papa lo episcopo de Ixernia. Vene in Colegio de more l’orator yspano, e fo con li cai di X. Di Mantoa, di sier Piero Landò orator nostro fo letere, di 28. Come in quel zorno il reverendo Curzense havia fato la inlrata insieme con don Piero d’Urea orator yspano et lui, e che non li vene contra il marchexe, fenxe esser amalalo, e li vene contra zercha 25 cavali ; de la qual cossa el Curzense ha auto molto a mal. Imo el Cardinal di Mantoa eh’ era lì a Mantoa, è partito, è andato mia 20 lon-tan a cerio castello. È stà preparato alozamento al dito reverendo Curzense in corte vechia, et il marchexe la sera dovea andarlo a visitar. Scrive che il Cur-