471 MDXII, LUGLIO. 472 partire di Malicha a ili 20 di zugno per venir in queste parte de Italia. Noto. In questi giorni, al principio dii mese, il reverendissimo nostro patriarcha domino Antonio Contarmi andoe a Grado soto la iuriditioo sua, et era prima patriarcha di Grado, poi transferito de qui a Castello, a cresemar, perchè zà 100 anni non vi è stato patriarcha lì. Andò con do barche armade, e li fo fato grande honor. Cresemoe et ritornò in patriarcha to. 233 * Vene l’orator yspano, c fu posto bordine venisse poi disnar et esser insieme con li savii dii Colegio. Nolo. Sier Polo Valaresso provedador sora i beni di rebelli et flisco in questi zorni tornò, stato su el Polesene a incantar le possession di la Signoria e di alcuni rebelli, et incantoe alcune possession, et referì in Colegio quello havia fato. Sier Francesco Donado el cavalier è ancora in Frinì sopra le cosse di Antonio Savorgnan. È da saper, zonse 5 barze di Sicilia e Puia con forinenti, oio et vino, sichè sono qui assaissimi fermenti. Val, per la parte di fuora, con la boleta in man, lire 3 il staro et inanello. In questa matina, fo introduta in le do quaran-tie la sententia fata per sier Alvixe da Canal e sier Domenego Zorzi provedadori sora i officii e cosse dii regno di Cypri, contra alcuni capitani stati in Can-dia, che voleno contribuiscano a la Signoria, ut in sententia. Parlò, per li capitani, sier Zuan Antonio Venier avoehato grando; rispose domino Veniero dotor, avoehato fiscal, et fo il secondo Consejo. Andò la parte: 3 bona, 10 taia, 34 non sinceri. A domali. Da poi disnar, fo Colegio di savii, et fu l’oralor yspano in Colegio. Di campo, vene ìetere di sier Christofal Moro et sier Polo Capelo el cavalier, provedadori generali, date a Adorno, a dì 5, hore 24. Et prima una di Christofal Moro provedador solo, di 4, da Pavia. Dii zonzer lì a di 3 da sera ; alozò fuora di la terra in uno monaslerio di San Salvador, frali di Santa Justina, per causa la terra era piena di sguizari ; e il dì seguente, a dì 4, fo dal Cardinal, qual lo vide volentieri, facendoli grande acoglientie, e scrive coloquii auli. E zerelia danari resta aver, per il mexe di zugno, ducati 18 inilia, e cussi acontenta in ducati 4000, qual lui provedador ge li dele per quanto aspeta a la Signoria nostra. E parlato di far facende, disse dovesse andar in campo, che tutto se-guirìa bene. Item, zerclia il butin di le lanze fiorentine, dito Cardinal si doleva assai per la morte de li 13 sguizari so’ parenti; et venuti lì il governador et domino Antonio de Pii e parlato insieme col Cardinal, rimaseno, prima che fusse paga certi danari per la morte di so’ parenti, et il butin andasse a soldo per lira tra tutti, e li cavali si vendesseno, e li danari si partisse. Itevi, scriveno poi tulli do come il capo di le lanze fiorentine erano parlidi per Fiorenza o cussi le zente. Item, che l'abate Mocenigo era andato in campo per veder quello si havesse a far a Pavia dal Cardinal; e altre particularilà etc. Di sier Lunardo Emo, date a Roà, 'a d't 6, Come quelli citadini brexani fevano gran offerte et voleno esser veri marcheschi e far cavali lizieri e dar ducati 10 milia, e aver quelli francesi è in Brexa ne le mano etc. Nota. lutisi, in Brexa si moriva 40 al zorno di peste. È da saper, eri sera partì sier Daniel Dandolo, va provedador a Salò. La terra ozi per eri solimi 3 a Lazarelo di peste. A dì 9 Imo,la matina. In Colegio vene Antonio Tondini sanserin Fontego di todeschi, dicendo eri sera ritrovandosi a cena in Fontego vene, a bore 3 di note, uno corier di Anversa con Ìetere di primo di F instante a li Steler et uno altro marchadanti lo-deschi, quali lede le Ìetere disseno l’Imperador era morto a una terra nominata........, lontan di Anversa.....lige, et che era sta losegato per via dii duella di Geler. E subilo dito di questa nova fonno grami averla dilla; i qual marchadanti è mollo intrigali con la corte: hanno minere e fito da l’Im-perador et datoli danari avanti Irato etc.; sichè questa tal nova per la (erra fo dita ; chi la crede, chi no. Unum est, à auto il suo commesso, a conto di la treva, ducati 25 milia; resta altri 25 milia, come il Curzense sarà qui etc. Questa nova saria perfelissi-ma: Dio voglia che la sia; tarnen non fu vera. Vene l’orator yspano, dicendo aver letere di Trento, dii reverendo Curzense, che si lassi li pre-soni maxime il conle Lodovico di San Bonifacio, eh’ è in li gabioni, fu preso soldato di l’Imperalor, et che sia dato le intrade a li subditi nostri di’è con la Cesarea Maiestà, videlicet Antonio Caodivacba, Antonio da Tiene, Hironimo da Nogaruole e altri ; e di Achiles Boromeo la Signoria fazi come la voi. Li fo risposto si vederia ; è cosse apartiene al Consejo di X. Di campo, di provedadori generali Moro et Capello gionse letere al levar dii Colegio, date a Adorno, a dì 6, liore una di note. Come il Cardinal havia contenta levarsi con li sguizari la matina seguente, saria a dì 7, e passar Po, e parte di essi sguizari licenlieria per caxa soa, parte manderia a