235 MDXII, MAGGIO, yspano à diio al Papa, per lutto aprii il re de Ingal-tera haverà roto a Franza, et cussi il re di Spagna di là, sieliè il Papa è in óptima disposinone a la ruina di francesi; et in li brievi manda, carga molto francesi de li danni fati a le terre di la Chiesia, occision, sacrilegii e al (ri mancha menti. La copia di li qual brevi, avendoli, sarano scripti qui avanti. Fo, per Colegio, scrilo a Roma in materia sgui-zari sono propinqui, et è bon far presto contra francesi per scazarli de Italia. Dii provedador Capello fo lelere, di eri. Come alcune zente erano intrate in Verona alemane, inteso quesle moslre si ha fato a le nostre zente. Item, fiorentini mandano 400 lanze in aiuto di Franza e francesi fortifichano Brexa. 128 ¿(i 22, la matina. In Colegio vene l’orator yspano, qual quasi ogni zorno vien in Colegio a co-munichar qualcossa e parlar di la impresa comune per esser horamai scoperti uno Re contra l’altro; et parlato zercha sguizari, quali se apropinquano et vo-leno danari, et nui provederemo por la nostra parte, etìani lui provedi per la parte tocha al suo Re, et il Papa mandi li soi ducati 8000. Dii Capello, da Vicenza, di 21, hore 17. Come questa note ad hore 4 zonse lì uno messo di sguizari, referisse al partir suo di Trento esser azonti in quel locho li forieri di sguizari a prender li alozamenti, però che erano pocho lontani, et porta lelere al reverendissimo cardinal. Et perchè era stra-cho lo fece restaurare, et risiaurato li fece dar una cavalcatura per Padoa. Non sa quello sia in le letc-re, salvo diceva erano più de 24 milia sguizari e calavano per conzonzersi con lo esercito nostro. Item, questa matina, secondo l’bordine, scrive è andato per incontrar dito reverendissimo cardinal, e zonti a le Tórrete, li vene un messo da parte di sua signoria, come liaveva prorogato el venir suo de lì ad hore 22, e questo perchè questa note li erano azonti do messi a posta con letere di sguizari, et li era sta forzo scriver a la Signoria et in corte al Papa. Dice, ditti sguizari hanno preso la via secura per non esser offesi da’ francesi. Item, dito messo dice, lì era azonto uno nontio di lo imperatore con lelere; quello si contien non lo sa etc. Di Padoa, dii reverendissimo cardinal se-dunense legato, qual manda la letera li scrive li capitani sguizari, di 18, da Maran. Dii zon-zer lì numero 24, e si prepari li danari et ogni cossa, zoè le vituarie et artellaric, et si verano a conzonzer con il nostro campo. Nota. Monsignor di Saxo è ca-pitanio zeneral di ditti cantoni de’sguizari, in el qual numero é quelli di la liga Grisa, et manda la copia di le lettere li scrive diti capitani, quali dimandano danari ; ma dito Cardinal scrive non solimi si provedi a li danari per li G000 stipendiati, ma e ti am per li altri venuti driedo eie. Di vituarie è sta provisto al bisogno. Sier Alvise Barbaro et sier Bortolo da Mosto sono lì a Vicenza a questo effecto. Di Mantoa, si ave letere. Dii mandar dii Fo-legino a Roma con comission di exortar il Papa a P acordo con Franza, ma dirli secrete non si acordi e stagi con la liga, e questo è il tempo di cazar francesi de Italia ; e lui voria esser quello, ma aver il titolo condecente. Francesi mostrano non temer; si voleno forlifichar in Brexa; hanno mandato in Bergamo zente etc. Fo leto una relatione di uno ritornato di Milan, dice francesi temeno assai e fanno ogni provisione et sperano aquietar sguizari con danari. A tolto le arme a quelli di Brexa e di Bergamo et fortifichano Brexa con gran furia. Item, è gran inimicitia tra monsignor di la Peliza e monsignor di Obigni, qual è in Brexa, che uno non si vuol ceder a l’altro, et dovea 129 vegnir di Franza monsignor di Barbon per gran mai-stro di Milan; e altre particularità, ut in relatione. Noto. Sier Carlo Miani qu. sier Anzolo zonto qui non fo aldito in Colegio, ma disse a li savii aver 500 bon leni al suo comando di quelli di ver Salò e Val-chamonicha, et esser sta fato 100 schiopeti che tra-zeno 80 balote per uno, et portò uno per monstra, tutti per adoperar in servicii di la Signoria nostra; et come quelli de’ Federicis di Valchamonicha è nostri grandi nemici. Si oferse andar a far sussitar quelle zente, quali desiderano San Marco. Da poi disnar, fo Pregadi et leto molte lelere, et quella di Ragusi zercha il Signor tureho, come ho la copia di sopra. Dii provedador Capello vene letere, di eri, hore 3, da Vicenza. Come a hore 23 mirò il reverendissimo Cardinal sguizaro de lì, el li andoe centra col podestà et illustrissimo governador. Erano da cavali 300, et a piedi più di 4000. Li disse sguizari esser zonti eri a Trento et bisogna siano preparati li soi danari, perchè sono zente che voleno haver quanto li vien promesso; sarano numero 24 milia. Ozi starano lì a Rovere, poi si leverano; però la Signoria provedi in tanto bisogno di danari etc. Item, per altri avvisi si ha, li ditti sguizari passerano a la Chiusa l’Adexe, perchè hanno salvoconduto da l’Im-perador, et si fermerano a Gusolengo di là di l’Adexe, et lì ara le page.