469 MDXII, LUGLIO. 470 nudo, non erano in Prcgadi. Andò le parie: 34 dii Dolfin e Memo, 89 dii Rimondo, e questa fu presa. El licenliato il Pregadi a bore 22 in zercha, restò Consojo di X con la zonta, et scrisseno in campo in risposta di letere aute in zilra drizale ai cai di X dii provedador Capello. Itern, a Roma, etiam a sier Lunardo Emo dandoli libertà che ’1 vedi di slrcnzer Brexa e far il tutto che presto la si ha hi etc. Nolo. Eri la terra fo di peste, tra morti e amalati, numero 15. 232* A dì 8, la matina. Non fu lassato inlrar niun in Colegio e fo: Di Roma, di V urator nostro, di 3 et 4. Come il Papa è più disposto che mai verso le cosse di la Signoria nostra el desidera saper 1’ exito di quel Marchiò sguizaro suo secretario andò al Cardinal Se-dunense a far consignasse Cremona a la Signoria, al qual li promisse intrada per ducati 2000, come scrisse, aliier li toria l’ubedientia. El il Papa etiam voi Parma e Piasenza, e à serilo al ducha di Urbin non si parti con le zente di Rezo. Item, che à inleso la Signoria voi le zente yspane vengi di longo et contribuir eie.; di la qual cossa il Papa non li pareva, tamen si la Signoria voleva si adateria, ma l'aria meio tenir una parie di sguizari. Item, è le-lere di Spagna, di 10, che le zente englese erano unite con le yspane e falò gran progresso in...... Item, sier Zuan Badoer orator nostro, va in Spagna, è ancora 11, et aspeta pasazo securo. Item, il Papa manda il signor Constantin Amili a Trento a trovar il Curzense; et come il ducha di Ferara non era zonto, ma si aspetava quel zorno: era mia 7 lontano. 11 signor Fabricio Colona era ben intrato; e altre particularità e coloquii col Papa et oralor ys^pno. Di sier Zuan Badoer dotor e cavalier, va orator in Spagna, di 4, da Roma, avi letere. Come le cose di Genoa pasano bene, e missier Janus di Campo Fregoso, d’acordo con la parie Adorna et il populo luto, è sta confirmato Doxe; e ancora che lo forteze siano in man de’ francesi, se spera che preslo le haverano. El Pontifico li ha mandalo le sue galie et uno galione cargo di artellarie. Ila posto etiam ordine che 11 galie dii Catholico Ite, che sono a Napoli, habiano andare a quella volta, et 3 di la Signoria nostra, che al presente se alrovano ad Olranto; nè è per manchar in cosa alcuna per man-tenir dieta terra in libertà. Ozi si aspeta qui don Al-fonxo olim ducha di Ferara, tamen lui crede sia zonto, perchè trovandosi eri sera, circha a hore 2 di nolo, a caxa di l’orator yspano, sopragionse il signor Fabricio Colona con alcuni altri, che non volseno esser cognosuli. Scrive sperava di haver a Civita una bona nave, qual era nolizata da domino Angustino Gisi ; ma havendo il Pontefice suspeso il cargo, e dubitando la cosa habia ad andar a longo, lui oralor ha spazato a Napoli et a Gaieta per aver pasazo e non perder tempo; e inanellandoli questo, che non crede, se avierà verso Genoa e userà ogni diligentia di presleza. Ma doy corsari francesi se rilrovano fuori a queste parie, che sono fra’ Bernardino et Piero Jan, quali hano preso una nave bischaina in questi giorni pur del ditto domino Angustino Gisi, e podio inalili una altra sopra la quale era uno parente del viceré, 233 qual cum uno brigantino dete in terra et fugite. Scrive si consegheria con quelli patroni di nave, et anderà quanto più cauto li sarà possibele. Li oratori bolognesi sono sta expediti dal Pontifico remelen-doli al Cardinal Medici legato a quelle bande. Il reverendissimo Cardinal Grassis se parie questa sepli-mana et va a Bologna per favorire la patria sua. E da saper, li oratori bolognesi sono domino Agame-non di Grassi cavalier fratello dii Cardinal, domino Virgilio di Ghisilieri cavalier, domino Marchiò di Manzuoli homo richissimo et....... Di frate Angelo Lucido vidi letere, di 4. Come el di di San Pietro fo cresemato el marchesino di Mantoa in San Lorenzo in Damaso. El Cardinal San Zorzi el cresemò; el Cardinal Flisco et il Cardinal Ungaro el tenero a la cresma. El Cardinal San Zorzi li donò uno zanelo di Spagna con li fornimenti d’ar-zenlo e la sella guarnita di velluto cremesino; el Flisco li donò una erosela, si dice, valeva meglio di 400 ducali. L’Ongaro li donò una bella copa d’oro; sichè fo una bona cresma. El di di San Piero feze la intrala el senatore di Boma, quale è neapolilano. Eri sera tardi am ò qui el signor Fabricio Colona, et subito andò da lo ambasciatore di Spagna, quale sta a San Marzello, e siete lì forsi una bora. È venuto avanti il ducha di Ferara, qual doman si aspeta, et è aparechiato per lui in Santo Apostolo mollo suntuo-samente ; questi Colonesi gli vogliono fare honore. Se dice che il Papa non voria che spagnoli vegnisero verso la Romagna, e loro vogliono venire, e dubi-tase, venendo, che meta a foclio e fiama tutto quel paese. 11 Papa ha lassalo luti pregioni che erano in Roma e per la vita, salvo per debito. Sono letere di Spagna, che il Re era a Burgos e andava a Baglio-na, terra di Franza, e che il gran capilanio dovea