303 MDX1I, GIUGNO. 304 presso Cremona, a dì G, a hore una di note. Come li sguizari erano alozati a San Martin e voleano danari, e sopra questo scrive longo. Item, che questa malina per tempo montoe a cavallo per far passar il nostro exercilo; e dato principio, per esser il ponte streto, apena, fino quella bora, ha possulo passar tutte le zente, tandem sono alozati ut supra con lo illustrissimo governador e quelli strenui con-dutieri. Il reverendissimo Cardinal alozalo a San Martin con sguizari, mia 3 lontan di loro et 5 di Cremona, et subito zonto li oratori di Cremona ve-neno a oferir la terra, e scrive a la Signoria il tutto come con tempo scriverò qui. Pur spera le cosse nostre procederano bene, di modo la Signoria salis-faza queste zente e maxime sguizari, i qual sachi-zano e fano gran cosse; non si poi devedar. Ozi hanno sachizato do castelli. Scrive il suo medico, era in Cremona, è stato a visitarlo e lo à molto abrazato. Li inimici sono retirali e passali anche verso Pizi-galon. Scrive, averia seguido li inimici, irta le arlel-larie non hanno potulo passar suxo el ponte lì a Ponte Vicho, ch’è sia necessario averle fato tirar per l’aqua, e questa note serano tragelate, e poi segui-rano li dili inimici eie. Item, scrive a li cai di X, come il Cardinal havia auto a mal che il provedador havesse manda il legato dii Papa episcopo de lxernia, e il colateral zollerai in Cremona per trar acordo dii taion si dia dar a quella terra. Item, dii venir di oratori cremonesi tra i qual domino Lunardo Bota; e che il Cardinal era venuto in colera, dimanda ducali 80 milia per pagar li sguizari per la paga nuova, et 40 milia per conto di questa, dicendo il re di Franza li voi dar ducali 200 milia eie., e non havendo li denari per tulio marli si leverano. E questo aviso scrive il pro-thonotario Mozenigo al Conseio di X. 167* Da poi disnar, fo Pregadi et leto le soprascrite lctere di campo, non però quella drizata a li cai di X; il sumario ho dito di sopra. Di Constantinopoli, fo leto più letere scrite separatim di sier Andrea Foscolo baylo, di — » naso, et sier Nicolò Zustignan qu. sier Marco electo baylo, di... dito. Prima, tra loro è gran gara e uno carga Pallro; unum est il Foscolo fo a la Porla dal Signor alegrandosi dii felice ingresso el lo apresentoe; et par dito sier Nicolò lenisse modo che el Signor li fe’ dir havia passa i tre anni, e per li ca-pituli conveniva levarsi. Item, sier Nicolò Zustignan scrive zerclia questa eossa etc. Item, eli’ el padre tandem havia olenuto dii tìol di potersi levar e andar al Demonieho a fenir la vita sua ; e, si dice, partirà fin 10 zorni, e che con lacrime à otenuto questo dal tìol. El qual Signor novo mostra quieto e voi iusticia ; ma à dato pochi danari a quello si credeva el dovesse dar, adeo quelli de lì non è molto contenti, et questo è stà per non aver trovato danari nel casandar fino il numero di aspri scrisse per le altre. El qual Signor à auto a mal che Curcut so fradello si sia partilo, et che si tien omnino sarà garbuio. Quel di la Natòlia soltan Achmal è polente, et il fiol ha levato la bareta rossa dii Sophì; si tien sarà gran guerre. El qual signor mandava il Zaus, come scrisse, a la Signoria a dirli dii suo felice ingresso. Item, scrive altre parlieularità, ma questo è il sumario. Fu posto, per li savii di Colegio, excepto sier Za-charia Dolfin, alento li zudei siano relenuti et hanno exposlo in Colegio non poter pagar con altre clau-sule, che li dili pagino li ducati 5000 de presenti, el li altri 5000 fin do mexi, con questa condition, per questo anno siano certi non pagar altra angaria, ut patet. A rincontro, sier Lorenzo di Prioli e sier Za-charia Dolfin, uno consier, l’altro savio, messeno star su el preso, et parlò sier Zacharia Dolfin. Li rispose sier Antonio Grimani procuralor, savio dii Consejo. Andò la parte: G7 di savii, 28 dii Prioli et Dolfin, e questa fu presa, che i pagino tutti i 10 milia ducali. Fu posto, per i savii, che aleuto li presenti bisogni, sia posto meza lansa a impresledo a esser re-slituida poi le ubligation fatte di la tansa di danari dii dazio dii sai Padoa e Trevixo, servendo l’hordi-ne, chi prima la pagi, habia prima la reslitution, sia pagata termine a dì____di questo con don 10 per cento; pasado, sia taiada a GO per cento per sì, e sia scossa a li governadori, et non si possi scontar ma solum pagar in contadi. Et sier Marco da Moliti et sier Stefano Contarmi consieri, sier Antonio Grimani procuralor, sier Alvixe da Molin savii dii Consejo, sier Piero Landò savio a terra ferma messeno voler la parie, con questo si sconti quelli hanno im-preslado per non inanellar di la promessa fatali. Sier Zorzi Emo el consier non voi ni una ni l’altra, e voleva poner la meza tansa, e sia dato de presenti in satisfation loro a li taxadi tanti stera di fermento 1G8 a raxon di... il slaro, ut in parte ma non la potè meler, perchè la materia di fomenti è pertinente al Consejo di X. Hor parlò poi sier Antonio Loredan el cavalier, savio dii Consejo, el per la sua opinion sier Alvise da Molin, dicendo non è da romper la fede. Andò le do parte, el fu preso, di pocho, la meza tansa libera a pagar di contadi, e non si possi scontar.