MDX1I, ACOSTO. G20 de’ dicli fanti alozati in li borgi di Ruigo, et posto a sacho et li zudei, et che atendevano a portar via vi-tuarie. Julio Taxon era in Ruigo con uno comissario ferrarese. Di Bergamo, di sier Bortolo da Mosto prò-vedador, di 23. Come à aviso il Cardinal sguizaro esser partito da Vegeveno e andato a Novara con li sguizari, perchè era lì certa movesta in favor di Franza. Item, a Milan è seguito certo disturbo. Quelli dii castello è ussiti e taià a pezi certi sguizari, et milanesi slevano a la guarda; e a un tempo vene quel governador di Trezo monsignor de........ con alcuni cavalli fin su le porte di Milan facendo danni a’ milanesi. Item, che tulli li danari scuodeuo a Milan è per conto di le taie. Scrive poi altre parti-cularità zercha la Capella e di Bergamo. Di Bologna, di sier Marin Zorzi cl dotor, orator nostro, di 21 et 22. Come il Cardinal era partilo quel zorno per andar verso Fiorenza; faria 18 mia. Et che il viceré, con il campo partiva da Modena quel zorno, etiam tirava verso Fiorenza. Item, lui aspetava hordine quello l’havesse a far lì. E1 ducila de Urbin feva fanti per il Papa, e alcuni soi con-dutieri voleano andar a favorir la impresa di Toscha ■ na, e lui non volea. Di Pexaro, vidi una letera, di 22, di ma-dona Junipera Tiepolo signora drizata a sier Jacomo Antonio suo fratello. Come era zonto lì el vescovo di Monopoli oralor pontificio per governar quella terra a nome di la Chiexia, e fu a visitarla lì in palazo, e ditoli il Papa voi la vivi lì honorata-rnente. Item, che ’1 signor Galeazo Sforza, fo fiol dii signor Costanzo suo cugnato, non li voi dar ubedien-tia a ditto legato, è andato in rocha, nè li ha voluto parlar, dicendo voi esser lui signor; el qual par habbi auto lelere dal Curzense, dal Senato de Milan, dal marchexe di Mantoa e altri al Papa in soa reco-mandalione, etiam dal viceré spagnol etc. Ringratia la Signoria di la lelera in suo favor fata a l’orator nostro in corte. Da poi disnar, fo Pregadi comandato per far compir la sua relatione a sier Piero Pasqualigo dotor e cavalier, vernilo orator di Hongaria, qual non fo in Pregadi e non la potè far, et avia tolto cassia, credendo non fusse ozi Pregadi. Fo leto le letere soprascrite e di campo venute a bore 21, date a dì...... ; il sumario scriverò qui avanti. Fo posto, per i savii, parte di meter arzenti in zecha e scontar in le sue angarie, ut in parte; la copia é qui avanti. Fu presa. Fu posto, per i ditti, tutti quelli è creditori dii resto di prò dii 1510 di marzo dii Monte Novo e mezi fili, acompagnando allratanti danari possino scontar, ut in parte; la copia di la qual sarà scrita qui avanti. Sier Marco da Molin e sier Ilironimo Tiepolo consieri voi la parlo, con questo se intendi etiam creditori di noli etc. Andò la parte: nula non sinceri, 12 di no, 33 di consieri, 101 di savii. Exemplum. 321 1512, die XX V Augusti, in Eogatis. Per non manchar de alcuna provision mediante la qual se pò trovar danari in quella magior quantità sia possibile in li presenti bisogni, L’ anderà parte che tuti quelli che per tuto el presente mese meleranno arzenti in ceclia, siano facti creditori a rason de ducati G, grossi G la marcila redulta a liga, possendo sconiar el suo credito ne le angarie che de ccetero se metteranno. Et a la medema condition siano quelli che exbur-seranno danari contadi a l’officio di camerlengi nel soprascripto termine, i qual haver debano la utilità di arzenti. Quelli veramente che nel tempo stesso non metteranno arzenti in cecha, nè exburserano danari contadi a l’officio di camerlengi, non possano haver magior don ne le angario che se metteranno de 10 per cento, come altro volte è stà facto in simel casi. Die dicto. Non se die lassar alcuna via intentata in questa urgentissima necessità de trovar magior summa de danari se potrà, et maxime eum comodità de li citadini nostri, et però, L’anderà parte : che luti quelli che sono creditori de la prima milà del prò de Monte Novo de marzo 1510, de li mezi ficti et quarto de fieli, et de li do quarti de lansa posti ad restituir sopra li depositi del sai, che fin questo giorno non havesseno depositato et che per tutto el presente mese deposite-rano a l’officio nostro di governadori de le entrade altretanto de contadi quanto è il suo credito, possino scontar in le angarie et graveze che de ecetero se metteranno cimi el modo et forma è stà servato in le altre angarie passale da li creditori de le sopra-scripte rason, che hanno acompagnali li crediti sui, cioè exbursando li tre quarti de’ contadi et scontado l’altro quarto, exdudcndo dal beneficio de la pre-