ni MDV1I, U’HII.i:. ¡1 lo man; o venuti fui ira li imboscali, lo feritoli il cavalo solo et morto. Qual smontò e conibato a piedi, o tandem lo amazato, et poi il corpo lato in 9 pezi ; et di 30 clic era con lui, no fono amazati numero ... ; si che l'à compito et à fato la morte che ’I meritava a tanti danni lati in Italia, come di lui avanti molto diffuse ho scripto. Item, lassò viva la moglie, sorola dii re di Navara, el......... Fu posto por tutto il colegio, exeepto sicr Lu-nardo Grimani, consier, che atonto le Caligo portate in la legatione di sier Piero Pasqualigo, venuto ora-tor di Germania, e aver speso assai dii suo, li sia donato ducali 201». Sier Lunardo Grimani Cè lezer la condition, come il fu creato. Ave 80 di sì, (¡7 di no; voi i 4.” quinti. Nihil captimi fuit. 20* Dal Xante, di sier Domi da Lese, provetta-dar. Come il provedador di l’armadn, sier Hironi- mo Contarini, era stalo lì, è parlilo con____galie, et andato a la volta di Napoli di Romania; et havia preso 2 fusto di corsari cioiliani, et quelle menava versso Napoli rtr. A dì 20. Imi etiarn progadi. Et si ave lolcre di sier Alvixe Mozenigo, *el cavalier, orator nostro, date in Aste, a dì Iti. Come in quel /.orno il cliri-slianissimo re di Pranzi era zonto in Aste; et prima zonse lì il duca di l'erara, sì che ivi si trova il duella di Fenira, il marchexe di Muntoa, il marohexe di Monfera’, missior Zuan Jacomo Triulzi, e tutti i principili zentilomeni di Milan. Etiam veneno li 12 ora lori milanesi, come ho scripto di sopra. Item, lì è il cardiual Hoan el.monsignor di Albi, suo fradello; el qual monsignor di Albi, parlando col nostro orator, disse voleva vegnir a Yeneeia a veder questa terra; et il marchese di Manto« disse, si Li illustrissima Signoria era contenta, veria con lui a farli compagnia. El quid Albi etiarn è vescovo. Item, il re partirà, et voi andar ini persona a l’impresa di Ze-noa, videlicet andorà a Seravaie, oli’ è al principio del’intrarsul zenoose, uno loco pooho distante di Tortona. Item, ili monsignor di Alogra par non sia morto, ma ben il fìol, imo era andato versso Vinti* inilia, poi liberato Monaco di l’assedio di zenoesi eie. Da Milani, di sier Antonio Condolala-, orator nostro, va al re di Fratina, di 18. Dii zonzer suo lì. Et fu fato dimorar fuori in certo monasterio per venirli conira ; e li vene uno Triulzi per nome dii senato regio, con altri zcnthilomeni milanesi, et lo acompagnono a lo alozamento. fieni. Nicolò Stella, secrelario, si eri resentito. Et lui orator par- tirà a dì 20 per andar in Aste ; ol havia auto la commissione. Item, missior Zuan Benlivoy era a Milan ; et il liol protonotario, qualsia a Borgo San Donim, era venuto li a visitarlo. I>i Faenza, disier Alvixe Capello, proveda-dòr. Come à certo aviso, per relatione certa, che in Siena Pandolfo Potruzi era sta lajato a pezi da alcuni incogniti; si che à fato la (ine, come suol far li lyranni ; el qual havia gran poder ivi. Po disputato cortii materia secreta, nescio quid, ma ben cazà li papalista. Ben è vero è più slargato le cosse, et viem ini pregadi li secretarij tutti di colegio, che prima erano fuori. Fo posto por sicr Lunardo Grimani, consier, che li savij ai ordeni presenti debino, in termcne di zorni 3, aversi prova di anni 30, come fello li soi precessori, ali ter siano fuori di l’oficio ; e cussi de cederò si obscrvi tal prova, sub penna ducati 100, e privati anni 3 di officio eie. Etiain, a questa condition siano tutti quelli venìsseno ini progadi, non servato I’ bordine di le leze. Or sicr Andrea Trivixan, el ca-Viilicr, avogador, andò in renga, excusandossi non era sta al suo tempo ric. Poi rispose sier Lunardo 21 Grimani, consier, per favor di la sua parte. Dentimi sier Francesco Morexini, dotor el cavalier, avogador, andò suso, c justifieò l’oficio di l’avogaria, dicendo la Signoria doveva veder si erano provadi o ver no. Poi parlò sier Carlo Contarini, savio ai ordeni, in soa excusalìone, dicendo aver il tempo. Andò la parte : 97 di si, 08 di no; et fu presa. Et convene ussir, da poi li Irò zorni, do, videlicet sier Nicolò Boni et sii r Alvixe Dipolo. Fu (Misto cert;i gralia di sier Bernardo Boldù, debitor; non fu presa. Noto, in questi zorni fo in questa lerra il vescovo di Mantoa, barba dii marchexe. Fo in colegio, nescio ad quid; siete do zorni, poi ritornò a Mantoa. ,4 dì 21 aprii. Fo consejo di Xr con zonta di collegio e altri. A dì 22. Fo progadi. Fo lato uno savio dii con-sejo, in luogo dì sicr Marco Antonio Morexini, el cavalier, prouir.itor, el qual :i reludà per la egritudine. Ilimasc sier Zorzi Corner, el cavalier, fo savio dii consejo; solo, sier Zaearia Dollìnt, fo consier. Da Constantinopoli, di sier Lunardo Bembo, baylo, di 20 marzo, bone letcre. Come era sta a la Porta, a dolersi de li danni fati a Sibinico: et il signor manda uno schiavo lì a far processi, et voi castigar chi ha fato danno, et refar. Item, era Camalli li. F.l baylo davanti li bassa parlò gaiardamonte zer-eba hi nave presa Pnola cte., sì che le cosse va ben. «