467 MDXII, LUGLIO. 468 fino la Signoria provedi, sicr Carlo Miani qu. sier Anzolo, fino vengi quello sarà mandato di qua. Item, à trovato ducati 2000 e li meterà in far fanti et adunar zente per aver la Capella, et spera di averla ; ma voria do pezi di artellaria grossa, che lì non ne ànno; à seri lo al provedador zeneral etc. Vene l’orator yspano de more su diversi co-loquii. Fo ordinà tardi far Pregadi et Consejo di X con la zonta. Da poi disnar aduncha, fo Pregadi et fo leto le lelere, et in quelle di sier Lu nardo Emo provedador in hrexana, da Ixe, è una letera inlercepta scrive il castelan di Milan francese a monsignor di Obignì, è in Brexa, e al castelan, come monsignor di Monpen-sier l’à lassato lì per governo di quel castello, e che vanno per aver socorso dii Roy, qual sarà presto; però lo conforta a lenirsi forte e non si render, perchè di brieve venirà assa’ lanze di Franza, che ’1 Roy recupererà il tutto; e si tengi forte, e cussi scrivi al castelan di Peschiera ; con altre parole, ut in litte-ris intcrceptis, scrite in francese. E come in dito castello di Milan è ben in bordine di tenirse anni do a nome dii Roy etc. 231 Exemplum. Illustrissimo et excelso domino Jano Maria duci Januensi rogati, fratri nostro carissimo. Illustrissime et excelse frater noster carissime. Jucundissimus, Deum testamur, nobis nuncius fuit ad excellentiam vestram delatse ducalis digni-talis; multoque jucundiores litterse ipsius, qua; id ipsum confirmantes declararunt maximum excelsae islius civitatis in eadem conferenda dignilate stu-dium. Addemus hic nos et rectissimam voluntatem. Probe namque omnibus clara est virtus, et illusi ria sunt vestra dominationis merita erga Patriam. Nos aulem,quemnam ista; dignitati evectum alium latiore animo audire potuissemus quam dominum Janum Mariam quem ab ineunte fere adolescentia suis ulnis suscepit Rcspublica nostra diligendum, fa vendum, or-nandum, quique propria virtute ac fide omnique officio summopere nobis semper salisfecit? Vestram erga excellentiam vehementer cum universo Senalu nostro gratulamur, neque nobis minus gaudemus, Deum Optimum Maximum oranles haec ei dignetur fortunare meritam dignitatem, ut e sententia ejus et patriae, siculi speramus, diutissime succedat,simul I Viarii di M. Sancto. -- Tom. XIV. et illustri familia; decus pariat et perpetuum orna-mentum. Die VII julii 1512. Fu posto, per li savii, che a domino Alexandro 232 di Campo Fregoso, fiol de l’illustre domino Janus doxe di Zenoa, li sia dato conduta di homeni d’arme 50 in bianeho, con questo sia governala la sua compagnia da......., come la governa al presente, fino il dito flol habi anni. . . . ; el qual al presente à solum anni ... Et ave tutto il Consejo. Fu posto, per li diti savii, una letera al dito Doxe congratulatoria fata per il Cornili, et fu presa ; la copia è qui avanti. Fu posto, perii diti savii, una letera a l’orator nostro in corte, avisarli di la conduta data al prelato fiol dii doxe di Zenoa, e nostra opinion è mante-nirlo in stato come voi etiam la santità dii Papa. Item, avisarli dii mal oficio fa il cardinal sguizaro; è tanti zorni è lì et non si muove, et mandarli li sa-marii di campo, el qual etiam non à voluto dar ar-tellarie nostre da mandar a recuperar li castelli mancha, e tenir 7 in 8000 sguizari qui ; per tanto la Beatitudine Pontifìcia comandi et si provedi etc. Presa. Fu posto, per li diti, una letera ai provedadori zenerali in campo in risposta di le sue dii Capello, e laudarlo aver dito di danari dati, e vedi destro modo di aquietar esso cardinal; et che essi provedadori vogliano veder di otegnir che uno resti con sua signoria, e 1’ altro vegni con le zente in Geradada, et similia; e tutavia stagino oculati andando temporizando fino si habi letere di Roma eie., qual desi-deremo il zonzer di quel secretario che dia ve-gnir etc. Presa. Fji posto, per sier Silvestro Memo e sier Andrea Dolfin savii ai ordeni, certa parte, che andando in Soria la nave Simitecola molto ridia, e fu preso, che do galie andasse accompagnarla fino in Cypro per causa di corsari e fuste è fuorà ; che etiam la nave, patron Polo Bianeho, qual di breve è per partirsi con legnami, che va a Rodi, che solo pena, ut in parte, a dì 20 de l’instante debano insieme partirse et andar la dita di Polo Bianeho tanto che la sia secura, poi vadi a Rodi a discargar i ditti legnami, ut in parte, e che di ditte do nave sia capitanio sier Alvise Contarini, va capitanio a Famagosta, ut in parte. Contradise sier Andrea Arimondo savio ai ordeni, et messe star sul preso, che la dita nave Simitecola andasse con le do galie, come fu preso. Li rispose sicr Andrea Dolfin; li altri do savii ai ordeni, sier Francesco Zen e sier Marco Antonio Sa- 27