261 M13X11, MAGGIO. 262 fanno forti a Peschiera c fanno la sua massa a Ponte Oio. Lettera dii dito, data a hore 24. Come li oratori tutti da matina se partiriano da Vicenza per andar a Verona, e lui provedador con il Landò per Albarè al campo; e scrive sariano andati avanti, ma li avisi di francesi li à falò ritardar. Noto. Si ave certo aviso da mar, come alcune fuste di turchi erano in Golfo e preso certi navi-lii etc. 112 Sumario de una letera di sier Slatino Sanuto pagador in campo, data a Cotogna a dì 29 mazo 1512, drizata a sier Marco Antonio suo fratello. Come, a di 28, a bore 18, el fo sopra la campagna di Verona fino a San Martin con le mie sentinelle e con bon bordine, come si fusse stato lo exer-cito. Aveva da cavali 80 con la bandiera e la persona di Hironimo Pompeo, e fanti 120, et quelli di Verona, ch’è Antonio da Tiene e il signor Zuane di Gonzaga, eli’è dii consejo secreto, sleteno da 18 hore lino a le 23 a deliberar si lo dovea lassar intrar in la terra, e tandem deliberono de no. In sto interim, si spense fino a la porta dii Vescovo con 12 cavalli, lassando la carola con li danari a la prima sbara, dove vislo la guarda di el bastion Tesser suo sì a-presso, serù el restello e la porta del bastion, e messe a segno da 23 archibusi, e saltò alcuni fanti sopra el bastion con li lanzoti in man per difesa di el restello, come se li havesse voluto robar la terra. Ma uno suo capo todesco, con assai humane parole, lo pregò che si dovesse retrar fino a la sbara, dove I’haveva lassato la chareta, e lì aspetar risposta dal reverendissimo Cardinal. Li rispose, che non si dubitasse, che (piando ben la terra fusse in suo poter non la loria, però che nui semo homeni di fede, ni mai li Signori venitiani rompete la fede ; pur si retene per parer obedienlc. A hore 23, vene fuora il reverendissimo Cardinal de’ sguizari, dove dismontoe e li basò la mano. Sua signoria era acompagnata dal capitanio Dislen, ch’è per nome di l’Imperador lì in Verona, e da zercha cavali 12, e mostrò aver auto a mal el jion haver lassato intrar, e che i sono molto suspe-tosi. Li rispose che questo a lui non era niente, et era venuto per far el debito e comandamento di la Signoria. Sua signoria lo ringratiò mollo, e hreviter li consignò li danari ; poi si dolse con lui, dove l’alo-zeria questa note. Li rispose: « Alozeria ben » e auta la beneditione Si partì e vene a Ilaxi. Scrive, nel ba- stion rimaseno li citadini rebelli, quali non veneno fuora per non si conturbar, che fo el Tiene, el Sesso. Poi il reverendissimo Cardinal li mandò drio uno secretano aciò 1’ alozase a San Bernardin, che li manderà quello era bisogno. Non volse, e vene aio-zar al castello d’llaxi, ch’è dii Pompei, e lì siete la note e disnò questa matina per forza : è belissimo locho. Poi partì e vene a Soave, dove trovò il legato dii Papa e l’orator yspano insieme con li nostri savii, a li quali referì certe cosse li haveva imposto el Cardinal; poi partì e zonse a Cotogna a bore 16, dove era il provedador Capello e domino Petro Landò savio a terra ferma. Si poi vantar con cavali 12 H2* aver fato serar le porte, el restello, e preparar l’ar-tellaria a una cita che à dentro 30 milia combatenti senza il populazo. Et l’abate Mozenigo, ni Marco da Molin di missier Alvise non è stati lassati intrar. Alo-zano in una casa, fuora, vicina a Campo Marzo, e cussi tien farano de sii altri. Di novo, el Cardinal li disse, ozi el pagerà li sguizari a Villa Francha. Per li paesani è sta preso Salò e alcuni castelli e roche più in suso ; è intrato uno Lorcdan per provedador c manda a dimandar zerti fanti ; lui è di opinion non mandarli. Li ha fato intender non dovesseno fare movesla sì presto. Francesi, si dize, esser a Caste-gnedolo ; hanno fanti 8000, lanzc 000, aspeta le 200 fiorentine, c cavali lizieri cerclia 1200. A mandato lanze 38 a Peschiera. Ozi el provedador à mandalo cl rasonalo a pagar la compagnia di el capitanio di le fantarie a Albarè ; da matina l’anderà lui a pagar alcuni altri eie. A dì 31 mazo. La malina in Colegio veneno 144 publice il signor Alberto da Carpi et Zuan Colla oratori e noncii cesarei, et presentato lelerc di credenza dii dito Re di romani, date a Trevere a dì... ........ in nome di tutti do. Poi exposeno, la Cesarea Maiestà esser contenta a 'le trieve, ma voi di più ducali 10 milia el li presoni, zoè monsignor di la Rosa, domino Andrea Lelistencr et domino Gasparo Vincer; con altre particularità ; e volendo, hanno libertà di sotoscriver. Li fo risposto per il Principe, se li risponderia col Senato eie. Di Eoma, di V orator, l’ultime di 27 dii passato ; il sumario è questo. Come è letere di 7 di la corte di Spagna, el Re scrive al Papa aver inteso di la zornata fata con francesi c le so’ zente a Ravena, e depredation fata a Ravena. Scrive, questo è processo per pechato di qual che sia ; tamen el Papa non si dubiti sii per manchar, e voi far fati assai contra franzesi, et era in ordine il suo exercilo