213 MUNII, MAGGIO. 214 velilo da ogni banda. Scrive, la galia Yruna è aneora lì a Ctiioza ; li mancha horneni quali veleno prima divider il butin di panni clic montar in galia, nè par-lirsi, e dicono parole assa’ bestiai. Item, post scripta, c tenuta fin ore 14, è venuto Nicolò Farinetta, el qual havendo veduto una barcha verso Fornaxe, li andò a’ lai : dice era di Ravena con letcre andava a la Signoria; e quelli di la barella li disse che ’1 ducila di Urbin ozi dovea mirar in Rimano et sa-chizar, e li rimasti fuzivano. La qual barcha cri si partì da Rimano. E da saper, in questo zorno vidi sier Ilironimo Contaririi qu. sier Piero da la seda qual, hessendo in Colegio lo, el fici provedador a Mocho, et fu preso da’ todeschi quando ebbeno Mocho. El è slato in pre-xon, e ultimate a Lupoglavo era, dii qual locho è scampato insieme con uno di Cao d'Istria. Rupe li feri, e aperto la prexon si calò zò di le mura dii castello. Vene a Rozo, mia 4 de lì, et scapolò. Dice è stato prexon mexi .. ., et va vestilo di bcrelin per vodo. 11 ’> Exemplum. Copia di la crida fata. El Serenissimo Principe fa a saper a tutti, et è deliberation facta in el suo Excellcntissimo Colegio, che tulli quelli vorano condur in campo de la Illustrissima Signoria et de’ sguizari frumenti, farine pan, vin, ogli, carne, pessi et formazi salati, et ogni altra sorte victualie, possino quelle liberamente condur non pagando altro salvo li dactii per cl trazer de questa cita solamente, ma per el territorio pa-doan, trevisan, vicentin et per tulle le terre elluogi de la predicta Illustrissima Signoria non havendo ad pagar alcuna angaria. Item se dichiara, che portando le diete victualie in lo dicto campo de la Illustrissima Signoria et de’ sguizari, non solum haverano ogni favor in condurle et sarano securissimi de non ha-vcr alcuni impedimento, ma, zontc in campo, le po-Irano vender liberamente ad ogni loro beneplacito, come è conveniente. Die 12 mai 1512. HG A dì 13. Vene in Colegio l’orator yspano dicendo voi andar fino a Vicenza con il Cardinal sgui-zaro, qual parte da malina, e allri coloquii feno. Etiam vene l’orator dii Papa eie. Dii provedador Capello, date a Visensa, a dì 12, liore 2 di note. Come manda letere aule di Manica, di cri, hore 22, qualitcr el niarchexe ha letere di Pranza, come il conte Zuanne di Berlagna, a chi aspeta el duellato, era fuzito di Franza e andato nel campo de Ingalterra. Item, manda uno capitelo di lelere auledi Modena, di la madre dii conio Guido Rangon, date a dì 7 di l’instante, la copia di lo qual è questa ad litteram. « Da novo c’ i che li francesi ritornano verso Lombardia mollo a l’ingrosso. Se dice qui, el vulgo, che restano 300 lanze in Ilo-magna ; ma par impossibel ad ogni uno che ne rc-slino tante. Se dice ancor che ’I signor Ruberto Ur-sino è acordato e ilo a basar el piede a la sanctità dii Papa, el che Petro Margana è rechiuso in una forteza e non po’ scampare. Ancora, che ’1 ducha de Urbino fa gente gaiardamenle. Se ha etiam qui de li sguizari, che con grandissimo forzo calano, et questo ritornare de’ francesi molto più el fa credere; et par se credi che debeno far la massa tra Parma e Rezo. Se diceva che ’I re di Franza havea liccntiate molte fantarie, Ira le quali li guasconi, ma di questo non ho niente di certo. Ilo inteso clic li cnglesi hanno facto uno altro fato d’arme con francesi, dove sono morti più de francesi; ma tamen la viteria è dubbia, e per questo cl re de Franza rcvocha questa zcnle di Romagna. Le roche di Ravena et di Furli sono rese, ma tamen li sono restali dentro li medesimi castellani clic lì erano; et se dice che ’1 Cardinal San Severino vieti ad ltnola, lo qual farà el simile, come se dice ». Scrive poi dito provedador Capello insieme con sier Piero Landò savio a terra ferma in materia di le mostre, et quanto hanno a far eie.; et coinè comenzono a far le mostre, e dii zonzer lì dii paga-dor Sanudo et dii colateral etc. È da saper, il capitanio di le fantarie, venuto di Frinì, arivò a Treviso con 200 cavali c la sua persona et zereha 800 fanti; feno la volta dii bassa-nesc et andono a Vicenza, dove lì averi li soi danari etc. Da poi disnar, fo Pregadi, ¡usta la parte presa in 11G * materia pecuniaria, ma lelo le letere non fo fato nulla; nescio causa. Et licentialo il Pregadi a hore 22, sohm. Fu posto, per i savii, certa provisione di ducali 20 al mexe a Nicolò Asgnati cao di stratioti, et a do fioli, ducati 12 l’uno, et l’altro 10 al mexe a pago a l’anno. Il primo Nicolò, l’altro Todaro, ut in parte, quali volcno ritornar a caxa loro. Di Roma, di V orator nostro rene letere, di 5, 0 et 8; il suniario è questo. Come il Papa, havendo inteso il perder di tutla la Romagna eie., era molto suspcso, adeo dubitava assai. Poi, per le ultime, intese francesi non veniva di longo, imo ri-