485 MDXII, LUGLIO. 486 a li vostri populi comprando il sale a bon mcrcliato et vendendolo charo, et molte altre che tacemo; et ultimamente sete andato in persona contra le terre de la Chiesi» et tractato Ravena come sapete, dove, se la persona vostra fusse sta pigliata, pensative 240* quello meritavate; ma per la Clementia Divina, mediante questa sancta Liga, la maiestà dii re de Franza è sta cazata de la Italia per le tyrannie che usava et mal deportamento verso li populi et contra la Chie-sia. Et cosi come le cose sono prosperate in Italia, speramo ancora il simile di là mediante il Catholico Re et la maiestà dii re de Ingaltcrra. Ilora che sete venuto ad humiliarvi a la Sancta Maire Chiesia, la qua! ha sempre aperte le brazia a tutti che ritornano a sò, siamo contenti darvi la assolutione, proludendo esser obedienle a Noi et a la Sancta Matrc Chiesia ; et così giurò su el Crucifixo. Poi el Papa Io assolse in forma, agiungendo queste parole: « Absolvi-mus cum resipiscentia nisiparueris ad benepla-citum nostrum ». Poi fu condulo ne la capella et per il summo penitentiero et altri peniteli ticri fu assolto in forma cum tutta la sua famiglia, et ritornò iterum al Papa, qual li dele per penilentia che andasse a visitar quatro chiesie, cioè Sancto Pietro, Sancto Paulo, Sancto Jani in Latcrano et Sancta Maria Magiore. Et alhora disse : « Ringralio Vostra Sanctità » et li basò el piede, la mano et la galta, et poi andò a ringratiar li cardinali etc. 241 Di Chiosa, vidi letcre dii podestà, di osi, hore 10. Come beri zonse la matina de lì Matio da Zara con due barche carge di vino et grano, vien di Rimano; li disse si diceva de lì spagnoli aspetarsi, e che il viceré era zonlo a Sinigaia con 150 cavali e non più, e se dizeva voleva andar a Ymola per tuor certi danari l’avea lassato; tamen per uno venuto questa matina, partì eri di Rimano, dize tutto Rimano esser in fuga, et clic facevano provisione di vi-tuarie per la venuta dii viceré, tamen che tutti ticn ponerano Rimano a sacho, per il che tulli fuzivano e si forlifichavano con bastioni ; e tra ozi e diman doveano zonzer in Rimano. Scrive aver visto uno ducato, che noviter è sta trovato a Zervia una gran quantità, di grandeza di uno, de uno e mezo. Da una banda ha uno Agnus Dei e da l’altra una ruoxa. È sta etiam trovalo molli ducali vcniciani el ongari, li qual sono 4 et 5 grami più di pexo de li ducati presenti. È stà etiam trovato molti grossi fiorentini che pesano più di uno marcelo ; e per quanto questi dicono, tengono sia danari de l’altra rota de’ francesi che forono ivi sepulli. A di 16, la malina. Nulla fu di conio, solum 242 letcre di Ruigo, di sier Valerio Marzelo podestà et capitanio. Di quelle occorentie. Di sier Limar do Emo provedador in brexa-na, date a Eoado, a dì 14. Zereha quelle cosse di brexana, ut in litteris, e preparation fanno. Da poi disnar, fo Conscio di X con la zonta. Prima nel Conscio di X siinplice expediteno quella Ixabeta Bisega garzona di Galeazo di Spelai bandita di terre e luogi di la Signoria nostra per aver blasfemato crudelmente ; e si la sarà presa e condula ne le forze, sia brasata in mezo le do coione di San Marcilo, con taia ; la qual condanason è slà fata ab-sente. Item, scriveno a Roma et in campo per il Conscio di X, ut in litteris. Di campo, vene letcre a un tempo quasi, di 12, hore 24, et 13, hore 24, da Vigisuol, dove il nostro campo è alosato, mia do lontan di Tortona. Come il Cardinal è a Tortona eteravi zonlo do oratori dii ducha di Urbin lì. Item, el marchexe di Monferà et il signor Conslantin Amiti, qual di Roma è venuto a Monferà da sua nipote, poiché non è più francesi in Italia ; quasi sguizari erano verso Alexandria di la Paia a......... A dì 17, sabato, fo il sorno di Santa Marina. Jusla il decreto fato nel Senato, el Principe andò a bona bora per terra con le cerimonie ducal a Santa Marina a udir terza. Eravi l’orator dii Papa Monopoli et l’orator yspano, e ’I signor Frachasso. Portò la spada sier Nicolò Zorzi, va podeslà et capitanio a Caodistria ; fo suo compagno sier Antonio Morexini qu. sier Francesco. E la chiexia di Santa Marina fo ben conzada. E tornoe a messa a San Marco, e fu fato la processione, qual comenzò a San Marco e compì a Santa Marina, e il Doxe segui atorno la chiexia. Poi si reduse in Colegio da basso a lezer le lelere. È da saper, la chiexia di Santa Marina in questo mexe pasato stete senza dir messa per esser scomu-munichata quella contra’ a requisition di certo preti;, intervenendo sier Zuan Dolfin e fradeli qu. sier Hi-ronimo; tandem per lelere di la Signoria, per il Papa fo suspeso ditto interdillo. Da poi disnar, fo Colegio di savii, et a hore 1G 242* si ave nova, come eri, a hore 13, di là di Puola ad i Breoni la nave di Coresi, qual andava in Candia, hessendo a terra et le vele in alto, soravene fortuna grandissima, adeo la nave in......e pocha saorna, statini reballò la nave, su qual era da persone nu-