235 come ho scripto di sopra ; et li retori ili Verona scrive etc. Di Cremona. Di certa canzon stampati, ilice mal ili la Signoria, qual manda inclusa, et non fo leta ini pregadi. Et come il marchese di Mautoa volta andar a tuor Bozolo eie. E altre nove di quelle cosse, lamen 0 fece. I Ih Spagna, date a Ihirgos, di Andrea Rosso, secretar io, di .? di l’instante V ultime. Come à ’uto il salvo condulo per le galie nostre, per caxon di le represse; et I’ ha mandato a le marine, perché le galie di Barbaria non habino impazo. ltem, si aspctava la serenissima regina ; la regina fiola, stava di Inora, non voleva venir in la terra, adeo si leniva il re convognerà andar u lenir corte 11, perchè 3 volle a la septimana vi andava. Item, dii zonzer di uno oralor di l’archiducha Carlo di Borgogna, et uno dii re ili Pranza ; vederà de intender quello vo-rano, e aviserà. Item, che havendo la eatholicha al-teza destinalo Piero Navaro, con esercito, contra il ducha di Nazara, disobedienle a soa aileza ; e, inleso questo, il ducha è rimasto d’acordo col re di darli le forteze, e l’intrade sia sue, et lui |)ossi star o nel sialo o andar via, e babbi I’ mirale ; si tien anderà in Bergogna, dove è don Zuan llemanuel Item, esser lelere di Lisbona, che____charavelle di Portogallo, andavano per specie a Coloqut, in quelli mari erano peride. Item, che I re mandava Piero Navaro con exereito conira il re, che al presente domina il regno di Navara, per asolar quello di jure al gran couteslubelc etc. Fo posto et disputato certa opinion secreta, che si Irata chazà li papalista. Nescioquid; ma èsecre-tissimc cosse. Fu posto, per li savij, dar cerla sovenziondi ducali lóO al signor Carlo Malatesta, condulier nostro, per comprar certi cavali. Fo presa. A dì 21, fo San Thotnado. Fo etiam pregadi secretissimo. Di Franza, lettre, di Vorator nostro, di IO, da Roam, dov’ è col cardimi Roani, legato. E il re è a Bles. Qual scrisse a Iloan, volando, dii passar ili fanti alemani. Et coloquij dii Cardinal con Roan, »•spelando de inletligenlia di la Signoria etc. ; risposte di F oralor nostro, e altre occoretilie; ta-inen, il di drio sari» sta le nostre leterejuslilicalorie ivi. Item, che Uoan à uno gran sequito ili cavali 501» ; et à, di Uoan, inlrada ducali X milia, qualli li spende tulli 11, et in poveri e altre cosse, adco è amailo molto; et che Koum è sul Guine. Di liofila. Cosse secreti' inter attera. Poi che 230 il papa à leto in concistorio una lotera li scrive il re di Portogallo, che le sue charavele sono andate tanto di longo lino a l’isola Tabrohano. Et hanno parlato a quel re, qual havia una corona in testa ili zoje bellissime, qual, ben che fusse zorno, era dopieri impia- li, acciò si vedesse le zoje luser. El qual re si à fato amico dii re di Portogallo, e so tributario di certo numero di specie etc., ut in litteris; il capitolo noterò di soto. Et che ’1 papa ha diio volersi pensar di dar qualche honorevele titolo a quel re di Portogallo, sì come il re di Franza à chrislianissimo, et di Spagna catbolico etc. Di sier Francesco Arimondo, capitanio di le galic dii trafego, date sora Zenoa. Come è parlilo di Alexandria e va ini Barbaria ; et hanno fato ben. In questo zorno, a Pailoa, con grandissima pioza, 121 ' mirò nel vcscoado domino Piero Dandolo, era episcopo di Vicenza, col qual vene a compagnarlo quasi tutta Vicenza di citadini. El di questa terra vi andò zercha (¡0 patrieij invitati, so parenti, tra li qual sier Thomà Moccnigo, procurator, sier Lunardo Moceni-go, so barba, fo dii serenissimo, sier Bernardo Bembo, dolor, cavalier, sier Marco Dandolo, dolor, cavalier, sier Francesco Capello, cavalier, et altri poi. I qualli tutti a cavallo, con li rectori, li andono conira a la porta di Crosieri, fo aperta per questo. Et fece la intrata consueta •, poi, fato nel domo le cerimonie per li canonici. Erano el vescovo di Baffo, Pexaro, e il protbonotarioMocenigo, e altri; et poi fato solemnis-simo pranso. Per il cavallo, ave la comunità ducati 25. È rectori a Padoa in questo tempo : sier Bortolo Minio et sier Piero Balbi, camerlengi, sier Chrislofal Duodo et sier Zuan Antonio Contarmi. A dì 22. Li sera si partì sier Francesco Corner da la Piscopia, va orator in Spagna. El qual è slà solicítalo la soa andata da l’orator yspano è qui. Et cussi per colegio fo expedito; va per la Franza. IH sier Zorzi Fmo, provedador zeneral. Si ave letere, pregando la Signoria volesse darli licen-tia, perchè borra mai il suo star è infructuoso e con spesa di la Signoria ; et cussi, come alacri animo è venuto in do zorni a Verona, cussi, bisognando, veri in uno zorno. A dì dito. Da poi disnar fo consejo di X. Et dicitur, fo posto la prie di porlongar per uno altro mese di far dii consejo di X, in luogo dii predilo sier Zorzi Emo. El non fu presa ; ave tina balóla di no. Fo divulgali», in questo consejo esser slà spazà li veronesi, videiicet che li siano impiebati im piaza di Sin Marro, poi lo feste e te. Di si r Pù-r.i Trivisan, M1IVII, DICEMBRE.