403 MDXII, GIUGNO. 404 note. Come à ricevuto letere, di 13 et 14 : da novo i nimici ancor sono ne la terra, et per quello hanno ozi inteso da do francesi presi per stralioti, come essi francesi dicono voler morir da valenti homeni, perchè sano non poter partirsi per esserli sta tagliato le strade; ma che prima i ne farà morir tanti che ’1 venirà pietà a Dio. Scrive per questo non resteranno di far ogni possibele per assediar e vincer dicti inimici. Item, sguizari voleno i soi danari, ali-ter si leverano et abandonerano 1* impresa etc. Et in 194 le letere publice scrive a la Signoria, come le nostre artellarie havea trato in le mure di la terra e levalo le difese a li inimici, et che nel Barcho erano sta sca-ramuzato con zercha 40 lanze francese et alcuni nostri slratioti, et nostri preseno do homeni d’arme. Dicono volersi tenir lì in Pavia, come di sopra ho scrilo. Item, le burchiele non è zonte da far il ponte; poi hanno poche balote e pocha polvere; e dimandato a Vigo di Campo San Piero si a Mantoa era balote el Cardinal, rispose credeva di no ; e altre particularità, ut in litteris. Dii prothonotario Mosenigo, di 17, date in campo cipresso Pavia fo letere drizate ai cai di X. Come erano venuti di Milan in campo zercha 20 zentilhomeni milanesi et dito a soa signoria che per li tempi che occoreva il suo consejo non si havia potuto adunar e dar risposta a la sua letera di volersi dar a la Liga, tamen haveano bon animo a la Liga. Item, volcano che Brexa, Bergamo, Crema e Cremona ritornaseno soto Milan come prima, e altre rechieste. Il Cardinal si la rise, dicendo questo to-chava a la Liga e a li signori confederati e che volca volesseno darsi a la Liga, aliter, si partirano, fusse loro il danno. Li quali tolsono do zorni di tempo di tornar da Milan con la risposta di quello milanesi vo-leano Air. Item, disse che sier Andrea Griti pareva fusse in le man de’ italiani e non menato da’ francesi in Pranza etc. Solicita dito abate li danari per li sguizari, et si avrà contra francesi vitoria. In questo Gran Consejo rimase 40 zivil ordinario sier Francesco Corner, fo castellan a Monfalcon, qu. sier Zorzì, e fo preson di todeschi, da molti titoladi. È zovene, e però ne ho voluto far nota. Noto. Eri in quarantia criminal fo expedito il caso di Cabriel de Monte, andava patron di nave, qual havia fato contrabando de azalli, e per certa dis-ubedientia a' nostri rectori. Ilor preso di proveder, qual è ritenuto, videlicet che ’1 stagi uno anno in prexon e pagi ducati 150 a li avogadori di comun. In questi zorni vidi a Rialto una cossa notanda in una botega di spiziaria a V Imperador, videlicet I Viarii di M. Sanuto. — Tom. XIV. uno cierio grando di cera di peso di lire 300, qual andava a Muía per vodo fato per muiani quando si difeseno dal campo cesareo : era gran cossa a veder. Di Roma, vidi letere di frate Anzolo Luci- 194 * do, di 13 zugno, ozi recevute. Come è zonte nove de lì eh’ el cardinal di Medici è sta recuperato da le man de’ francesi, et che era arivato a Parma. Non serà tropo che in Fiorenza serà novità. El Papa à restituito Cento e la Pieve al vescoato di Bologna; non voi che sia più dii ducha di Fcrara. El Papa parte da malina et va a la Magliana, loco di piacer lontano di Roma 8 miglia; quanto starà, noi so. Item, de lì sono aliegri che questi barbari habiano presa la fuga e che provino anche loro che cosa è haver Dio e il mondo contrario ; non si voi esser pegri. Dio augumenti la vitoria aziò posiamo viver felizi. El Papa è in summa letitia sì per Bologna come per la fuga de li inimici. Se aspeta qui el ducha de Ferara insieme con el signor Fabrizio Coiona. È bora qui in Roma, et cri disnò con il Papa insieme con la sorela di ditto signor Fabricìo, la prefetessa madre dii ducha dì Urbino. El Papa minaza a lutti sui inimici, e fiorentini no zanzarano hora come prima; hanno persa la favella alcuni, ma la parte di Medici iubilano. El nostro magnifico oratore è onorato et preciato da ogni homo ; bora viniliani sono tenuti prudenti e savii. Idio laudato! Sono stati posti questi zorni alcuni versi ne le porte dìi cardinale Strigonia, Nantes et Flisco che ge darà la captura e noncialura. Prospero Coiona è partito da Napoli con zente e viene in qua ; el gran capitanio se aspcta. El Papa ancor non ha faclo festa ; tien voglia aspetar la ruina ullima de’ francesi e poi far festa. Scrive tien che domino Maurizio anderà a star in caxa dii cardinal Agínense. È fratello questo cardinal di domino Bartolomeo de la Rovere, eh’ è quello governa. 11 Papa non se fida ora de altri che de lui etc. Dii dito, a dì 14. Come in questa malina è venuto nova che Milano è voltato e che missier Zuan Jacomo Triulzi à fìnto fugire in castello e preso il castello. È letere dii cardinal sguizaro, date in Cremona. Qui si dize che Cremona è presa a nome di la Liga ; pur si dize che ’1 Papa voi sia di la Signoria, e che la Liga ara le voxe et venitiani le noxe. A questi dì el cardinal Soderino fratello dii confalonier di Fiorenza fe’ dimandar licentia al Papa per andare a Fiorenza ; el Papa non volca l’andasse, ma per le terre di la Chiexia andasse dove el volesse. E lui si acoslava pur a li confini; e inleso dal Papa, mandò al cardinal Corner, eh’ è legato in Viterbo, che si dito cardinale volesse passar in le Ierre de’ fiorentini, che 23