387 MDXII, GENNAIO. * 388 dati mia do vicino a Miian, e come il conte di Saxo andoe in Milan, fo a parlamento con il gran mastro c missier Zuan Jacomo Triulzi, quali li volearro dar scudi 15 milia e certa quantità di biave e loro non volseno acordo niun, et è tornati con gran preda, e a questo marzo ritornerano; con altre particularità, ut in litteris, la copia di le qual fortasse sarà notada qui avanti. Acleo, nostri comenzono a star di mala voglia, perchè sguizari non seguiva, et tamen ancora si stava in speranza che dovesseno tornar. Ben, scrive colui, si le letere di la Signoria a quelli capitani zon-zevano avanti, non tornaveno mai. Dii provedacìor Griti, di IO, di l’Aìbarè. Come la cossa per la qual l’andoe non è successa. Item, à di Mantoa di 8, clic par sguizari si voleno calar zoso. Di sier Matio Sanudo pagador, di Vicenza, di IO, vidi letere a hore 2, di note. Come àsse esser zonto a Varese altri 8000 sguizari, che son de quelli tornorono, e tutti 20 milia vasene a la volta di Navara; et che 12 mile è in camin e cala in Valcha-monicha. Per tanto scrive lui tien presto si ussirà di Vicenza col campo. Item, a Verona è zonto zcrte compagnie di zercha cavali 300, e dice tanti sarà guadagnati a Dio piazendo. Li spagnoli si ha esser soto Bologna e aspetava pezi 4 de artellaria grossa per far la bataia, e haveva zurato de star zorni 3 senza manzar fino l’habia. A la Bastia, steteno zorni do senza manzar. E che il capitano Piero Navara, con el signor Fabricio Colona erano andati di sopra di Bologna con lanze 500 ben in ponto, acciò non possi intrar socorso. In la terra si lavorava bastioni con fama di aspetar socorso ; ma tien si renderano al Papa, però che non potrano aver soccorso perchè francesi bora atende ad altro. Item, scrive, ozi è arrivato lì a Vicenza sier Jacomo Boldù di sier Hi-ronimo era prexon di todeschi, fu preso provedador in Spilimbergo, el qual è stato nel camin un zorno senza manzar, et non hessendo lì il provedador Griti, arivò da lui pagador insieme con doi francesi, che i moriva da fame, con lui venuti ; siebè è stà rilasato libero da monsignor de Imbrecurt, qual è eugnado di monsignor di la Rosa preson in Torisele. Noto. Si ave, per avisi di Mantoa, che Ramazolo con alcuni fanti erano a San Michiel in Monte, siehè strenzerano la terra di Bologna, e Spagnoli è disposti omnino di averla. Da poi disnar, fo gran Consejo, fato 3 conseieri di qua di Canal, di Canarejo sier Lorenzo di Prioli, di San Marco sier Marco da Molin fo consier, de Castello nuovo sier Zorzi Emo savio dii Consejo, qu. sier Zuanne el cavalier. Et io fui in elefione in la prima, e mi tochò castclan a Licsna. Cambiai e tolsi sier Lunardo Dolfin di sier Zacaria mio nepote a la ternària vechia, el rimase. In questa sera, fu fato una cena di compagni novi, chiamati Pacifici, numero____i quali non lieva però calza nè si veste, levata zà zorni ... et fece la prima cena sier Otavian Pixani qu. sier Domcnego el cavalier in caxa soa- a Santa Marina. Erano solum done 8. Li compagni sono questi, videlicet .•. . . Dii provedador Gradenigo, date a dì 6, a Cremons. Come la compagnia dii signor Vitello, di sopra Cividal in alcune ville hanno robato e sachi-zato, e andati in caxa di uno citadin di Udine e ro-batoli la caxa, fatoli molli ollragi ; sichè la Patria è horamai rebellala. Item, domino Zuan conte Bran-dolin, Marco da Castelazo et Zuan Paulo Manfron con li soi homeni d’arme vagano per trovar da viver. Item, di novo risona alemani far adunation di zente per venir in la Patria. Item, a Goricia sono zonti 500 alemani e il vescovo di Lubiana et altri. Etiam vi è Antonio Savorgnan. Dii dito, a li cai di X. Come, eri, per li balestrieri dii capitano e dii Vitello e Troylo Orsini, an-dono cavalli 200 a uno a una villa dita Fsedis e circontorni e sforzorono e sachisarono quella villa di animali, farine e biave, e introno in caxa e tolseno drapamenti, etili caxa di domino Francesco Colombaio citadin di Udene sachizarono la caxa dii tutto, e introno in la camera e tolseno arzenti e con li denti li trasseno li anelli e vera di deo di sua moier, spo-iando li puti e le pute ; la qual cosa à dà a mormorar a tutta la Patria. Lui provedador à falò ogni provi-sion di liaver li maltatori in le man e farli apichar. Vedendo il pericolo di villani eh’ erano sublevati, si forzò mitigarli prometendo far trovar la roba tolta : per tanto, scrive la Signoria fazi provisione a questo e si salisfazi. A dì 12. Vene in Colegio l’oralor yspano. Dice 216 aver noutio di Bologna di 8. Come il campo era vicino a la terra; haveano auto Bulri e altri castelli, videlicet lutto il couta’, e voleano strenzer la terra, e che in Rologna era in arme; eli’è segno le parie erano sublevale, et erano mirate lanze 300 de fran-zesi dentro, le qual non voleano star in la parte dove si acampava spagnoli chiamata......ma voleano star in Bologna in la parte verso Ferara ; e altre par-ticularilà comunichoe. Vene il legato dii Papa episcopo de Ixernia solo, e stete podio.