281 ilDXr, NOVEMBRE. 282 importantia, tolto e sia per quelli di Cividal, qual hanno le loro possession vegre, per non poterle lavorar. Item, come quelli di Cividal hanno dimandato a la Signoria la gastaldia di Cremons in governo; risponde esso provedador lì non è niun lavora le possession al presente per le guerre, et sono vegre, et il territorio di Cremons è una bella cossa e vai assa’ denari, etc. 152'1 In litteris provvìsoris c/eneralis Griti, 22 novembris 1511, liora 4. noctis. Che el sabado, da poi il 7 dii presente, li francesi che sono in Pisa, forono a le mani per un ragazzo ; ma non seguì scandolo alcuno. Che a’ 9 del presente, volendo dui spagnoli tagliare il'naso in publico a due femine, e volendole defenderc alcuni provisionati, s’atlacorono, et levosse rumore grande, acleo che le guarde corseno a li ponti, et francesi il simile, et in fine se altachorno insieme, dove sono morte cerca 6 persone di quella cita, è morto uno balestriera a cavallo e un altro ferito d’ una preda nel volto, adeo stava male. Di là è morto un gentilhomo d’ Altavilla, et ferito monsignor di Setiglion in una cossa gravemente, et se non fusseno stati alcuni fiorentini, era amazato, et rotti francesi. E moritene dui altri, non de conditio-ne. El popolo coreva a Santo Michele logiamento di monsignor di Santa Croce, dove erano congregati tuli li cardinali e monsignor de Ulrech, e poco manciù» che non fosse sforzata la porta cridando: ama-za ! amaza ! e pur la cossa si aquietò cum gran lamenti de l’una parie e l’altra. Che a 9 dì, gionse in Pisa el vescovo di Valenza et l’abbate di Santo Antonio, et vi gionse un homo di San Severino a quelli cardinali ; ma non si sapeva ancora cum che nova. Che la terza sessione, che era ordinata da farsi a dì 14, fu accelerata e facta a dì 12, e questo per lo tumulto che era sorto in la (erra la domenica inaliti. Le cosse deliberate in la dieta sessione, sono in li capitoli notati in la annexa copia. 152* Che ai 13, tutti doveano partire da Pisa, excepto monsignor de Alibret a la volta di Pietra Santa e poi a Milano, dove se deveno ritrovare a 8 dii sequente. Che lì se haveano nove da Roma : come el Nostro Signor se mette in ordine cum gran celerità, e che spagnoli vengono cum bono animo, et cum grosso e bellissimo exercito per la impresa in prima 1) La carta 151* è bianca. de Bologna; et che Sua Santità, un dì fu concistorio, se cavò la mitra et lo amanto et renuntiò el papato, offerendosse stare patiente se a quelli reverendissi-. mi cardinali non piaceva il suo governo, et che ne elligesseno un altro ; e fu reassumpto. Che a Fiorenza e Pisa erano di novo venuti interdici e maledictioni. Che a Genova erano nove : come in quella cità erano intradi 2000 fanti et 50 lanze de novo, per guardia de quella terra conira l’armata di Spagna, Da Lucìia, scripta a dì 27. Come, per una 153 * subita resolutione, francesi si partino el venino qui giovedì, dove à auto qualche difficultà ne lo allogia-re. Questa mattina si cantò per el cardinale di Baiosa una solenne messa, dove intervenne tutta la prelatura et altri che sono qui. A lo evangelio, fu facto uno sermone per lo abbate Zacheria in laude di questi reverendissimi auctori di questo Concilio, con li altri in ipso, dannando et detestando qualunque impedisse e non li piacesse; allegando esser principialo per riformalione della Chiexia universale, la quale era riducta in più basso loco potessi esser. Finito el sermone, uno de li assistenti a la messa concesse a tulti quelli l’haveano audita, disposti a questa opera, 100 giorni di vera indulgenza. Finita la messa, l’arcivescovo di Lione da l’altare publicò et lesse una publicalione in scriptis, soserilta et sigillata da cardinali, che conteneva : come mercoledì si terebbe la prima sessione in duomo. Et uno notarlo milanese disse che ratione procurce de Io Impe-radore, ne domandava instromenlo publico, et così ne lo trasse, et furono.......testimonii. Ileri si tenne in Santa Croce consiglio universale di tulti prelati ci sono, dove monsignor di Laubreclie volse io mi ritrovassi, et lì fumo facte molte oppositioni et riducto molti dubii da questi prelati francesi, li quali lutti fumo resoluti dal Decio et dal Bolticelli, i quali iniziarono el fundamento di questa opera sino a questo dì. Mercoledì si terrà la prima, et venerdì la secunda sessione. Die secunda novembris MDXI. In Pisa. Qui per molli si aflirma, che facti alcuni acli et citationi in Pisa, si transferiranno a Vercelli, o altrove, perchè quelli prelati scripseno al Re che erano mal visti, et che pativano per esser mal provisti; et per questo scrive di Francia lo oratore fiorentino, disse il Re, facli alcuni acli irecessarii in Pisa, potranno andar altrove.