515 MDXII, FEBBRAIO. 516 mcrcorc di note a dì 18 venendo 19, a liore 6, co-menzono in dito campo sonar tamburlini e far ricolta di le loro fanlarie, unde falo’saper a domino Zuan Paulo Manfron, era lì vicino, sopra vene sier Andrea Griti provedador zeneral qual etiam lui in-trò in ditta rocheta, e sentì tal rumor, et pioveva tuta via forte, e dimandato al Manfron quello voleva dir, questo disse tra loro i se leverano et anderano a Bergamo; ma fu el contrario, che essi francesi deno volta e tuta quella note introno in el castello per il socorso che non se li potè obviar. In la terra non si sonava hore, come si suol far in una terra asediata ; et è intrati tutti in el castello e in quella bastìa ch’è atorno il castello, dove tutta la note introno. Adeo compiti de intrar, non steteno mollo, ma solum si refrescouo di manzar un pocho e bever un trato. E nel andar di diti inimici suso, dice nostri trazeva in mezo con l’artelarie e loro andava di longo a do a la volta. E cussi, a hore una de dì, deteno principio a calar zoso dii monte per intrar in la terra. Et è da saper, che nostri, avendo bombardato il castello tanto che bastava darli la bataglia, la voleano dar si questo socorso non veniva cussi presto: e però non feno fosse e cave, che si questo non era, si haria provisto di fosse con repari davanti, che dii castello non banano potuto venir zoso. Et cussi veneno zoso prima 400 homeni d’arme francesi armati m biancho a piedi verso la citadela, a la qual guardia erano li fanti brisigelli zoè il colonello di Babon, e diti homeni d’arme haveano li elmi in testa ed in mano zanclo-ni. Nostri haveano 4 falconeli chedi continuo tirava balote conira dì loro, e treva in mezo e ne amaza-vano assai, 10 over 12 al Irato, e loro non stimava e streti venivano di longo zoso dii monte, e fono a * le man con ditti brixigelli, e fono lutti essi homeni d’arme morti e pochissimi scapolono, per quanto el vete lui da dita rocheta ; et nostri erano 800 fanti brisigelli et 60 homeni d’arme dii cavalier di la Volpe, dii Manfron et altre compagnie, qual tutti nostri si portono benissimo. Poi veneno guasconi e todeschi da 1500 fanti, i quali non erano armati ma in camiza, scalzi con lanze in mano, e a l’incontro di questi etiam fono li nostri che li feno recular; poi veneno altri homeni d’arme el fanti guasconi che rupe li nostri e ne amazono li brisigelli, di quali molli fuzi-teno per salvarsi in chiexia. Poi, visto li citadini stano in la citadela nostri esser rotti, cridono « Franza, Franza» et cussi i nimici veneno di longo a la porta dii Broleto per inlrar in la terra, dove era a custodia 60 homeni d’arme, i quali*combaleno vigorosamente per do hore e tandem fono roti. Et demmn dicti inimici veneno a la porla Brusada per inlrar in la terra,dove era 100 homeni d’arme nostri di la compagnia di domino Jannes di Campo Fregoso, quali si afrontono con i nimici, e stè altre do hore a le man. In questo mezo, il provedador Grili èra a cavalo in piaza, andava corando in qua in là dando cuor a li nostri, dicendo adesso si libererà Italia di man di francesi, et cussi combatendo. 11 conte Alvise Avo-garo, qual era a cavalo etiam lui, vene a dita rocheta di la porla di le Pille, dove lui relator era, et haveano ordine dii provedador Griti non calar il ponte a niuno, e dito conte smontò di cavalo e vardò zoso, poi remontò e corse via e ritornò con 50 cavali altri e fece bassar il ponte e ussì fuora per fuzer in Valtrompia, ma ivi era 200 homeni d’arme a cavallo de’ francesi li qual Io preseno insieme con li altri 50, et lo condusseno in la terra per l’altra porta di San Nazaro, e fu fato prexone. Ilor fo rebatuli li nostri, et venuti in piaza francesi, in questo mezo li cavali lizieri e stratioti si tirano a la porla di San Nazaro per fuzer contra Crema. Erano da 500 cavali di stra-lioti el per forza fo aperta dita porta, e volendo fuzer, se inscontrono con altri 200 homeni d’arme a cavallo francesi, e cussi quelli davanti e quelli veniva da drio tutti essi stratioti fono amazati e toltoli li cavalli. Il provedador Griti era con 60 homeni d’armi a la piaza, e altri capi, i quali fono fati prexoni, e il Griti prexon di uno homo d’arme francese e fo poi presentato al gran" maistro monsignor di Foys, e do-mjuo Antonio Zustinian fu preso su la strada che l’andava al suo alozamento, havendo fato quello el poteva a cavallo per la terra, da guasconi e arzieri e do homeni d’arme, e cussi Zuan Paulo Manfron fu preso su el Broleto, e il cavalier di la Volpe e Baldissera Scipion erano tutti apresso il provedador Griti e fati presoni. Fu morto uno homo grasso, qual sempre era 290 apresso il Griti, a cavallo, con uno vestilo paonazo e havea una barba. Quelli di la terra si scondeva ; ma poi fo visto che la cominzono a sachizar, tutti brexa-ni erano in arme et gridava Marco, e quelli di la citadella Franza, et era perso li tre quarti di la terra che ancora il quarto cridava Marco, e durò questa crudel bataglia da do hore di dì fino a hore di vesporo. E cussi poi veneno a dita rocheta di la porta di le Pille do homeni d’arme francesi e alcuni fanti dicendo si è alcun homo da ben lo salveremo, e cussi Marco Copo e lui caporal si salvono, ai qual deleno certi danari, il contestabile ducati 25 e lui ducati 15, perchè il dì avanti haveano tochato la paga. Il resto lutto di fanti fono taiati a pezi, e lui li vele