211 MDXI, NOVEMBRE. 212 sieme con li danari, et vegnisse subito li a Maran a far intender loro manlegnirla per nome di San Marco, e che li mandasseno subito fanti per presidio. Dize etio.m, domino Nicolò Savorgnan canonico fiol di Antonio, vedendo questa-novitù, chi gridava Marco, Marco, montò subilo a cavalo e nn'dò a la volta di Gorizia. Item, dize che da 200 cavali de crovati si atrovavano a una vila dita Manzan apresso di Udene mia 7. Perlanlo loro, insieme con il governalor domino Baldissera di Scipion, hanno terminato in questa bora, e cussi hanno mandato 3 nostri valenti homeni a cavallo con el dillo Ruzier et il trombela di esso governator fino ad Udene, a richieder a quella comunità, per nome di la Signoria nostra, che fazi intender a quello popolo nui li acetemo come boni e fedelissimi Coli e servidori di essa Signoria, da la qual sarano premiati come merita la fede loro; et che poi aula la terra, uno di loro tre ritornino a una vila dita Caslion, lonlan di Maran mia 10, dove diio govcrnador sarà con li provisionali aspelando la risposta, e ritornalo sarà il trombela lì a Caslion con la fermeza, hcssendo le cosse sccure, lui governador mirerà in Udene con el nome dii Spirito Santo e di messier San Marco, e sperano le cosse nostre anderà di ben in meglio. E, 109 ' per spie tornale di la Tisana, ha quella esser rcxa, et che quelli di Belgrado sono andati a portar le chiave dii locho di là di Taiamenlo al provedador zeneral Gradenigo. Dii campo, nulla hanno dii passar il Taiamento, e Io aspetano con grandissimo desiderio. Et per lellere particolar dii provedador Marzel-lo, par fosse preso el commissario over luogotenente con do citadini di Udene; e come il governador va in quella note a Castion, qual è mia 10 di qui. E di Udene scrive restava Gradisca, e s’il campo sarà presto, non si arà dificultà per non esser mollo fornita. Item, eri, per lettere di la Signoria li comete debi continuar e solicitar l’opera di quelli repari, dice non è tempo di fabrichar rispeto ai mali tempi e fredi, et l’opera si faria imperfeta, e non v’è mureri ni cava canali i qual sono fuziti, e volendo lavorar si mandi. Tamen, lui voria licentia. In questa malina, veneno in Colegio li oratori di Muia e dimandono alcune cosse: fo comessi a li savii, poi expediti. 110 Di Alexandria fono avisi di Ragusi, hano xle 19 setembrio, di Candia. Conte le galie di Alexandria, capitano sier Piero Michiel, hessendo zonte a Bichieri,. erano a dì 3 setembrio levate e andate in Cyprio, alcuni dice per non aver vituarie altri perchè il capitano havea auto aviso si preparava certi navilii armati per il Soldan per far retenir le galie. Altri avisi è, che il Soldan havia contenta lassar li do consoli vadino a far la muda con segurlà di alcuni ammiraglii, che poi compida essi consoli vcriano al Cayro. Item, che Alvise Mora e Alvise Balbi citadini noslri merchadanti erano stà in Alexandria da’ mori retenuti, perchè si dicea questi avea dato aviso a le galie si lievi eie. sicome difusamente scriverò di solo : perché si ave aviso vero. Et vene lettere dii capilano di le galie et altri, come dirò di solo. Di Constantinopoli, di sier Nicolò Zusii-gnan, di 30 setembrio. Fo lettere in zifra : più garbugli che mai zercha i fioli, e janizari non hanno voluto fazi il fiol Signor eie. come di solo copioso scriverò, inteso le nove. In questa matina fono, de ordine di la Signoria, sier Zuan Antonio Dandolo e sier Bortolo Contarmi deputali a visitar monsignor <11 la Rosa, in Torcselle e farli charezze etc. El qual è con d. Le-tistener fo preso a Cividal di Bdun et d. Gaspar Vincer fo preso a Sandrigo, al qual l’Imperador Ita-via donato Maroslidta, et do famegii. Da poi disnar, fo gran Consejo. E fu posto, per li consieri, la parte presa in Pregadi di far per scrutinio et 4 man di clelion podestà e capitano di Vicenza, per uno anno con ducati 50 al mexe per spese da esser pagali per quella camera, et si vadi l’a-zando li altri rezimenti etc., ut in parte, la copia di la qual sarà notada qui avanti. Et ave 45 di no, 1117 de si e fu presa. E fato il scurtinio, ussite sicr Francesco Falier, è di la zonla, qu. sier Piero; fu fato in scurtinio sier Velor Michiel, è di la zonla, qu. sier Michiel, et in gran Consejo sier Borlolo da Mosto, è di Pregadi, fo a la custodia di Treviso, qu. sicr Jacopo. Etiam, fu lato podestà e capitano a Trevixo, in luogo di sier Andrea Donado, sier Ilironimo da cà da Pexaro, è di Pregadi, qu. sier Bendo procu-ralor. Etiam, fu fato podestà a Cologna sier Fautin Moro qu. sier Antonio, podestà a Porto Gruer sier Zuan Jacopo Ballo qu. sier Matìo; il reslo di le voxe andò zoso. Et cussi ogni Consejo, si anderà fazando rezimenti di lochi reacquistadi, i quali in termine di zorni 8 dieno andar. Fu posto, per i conseieri, la parte presa in Pregadi che sier Ilironimo Moro qu. sier Alvise, qual è stà zà 8 anni XL zivil, entri XL zivii in luogo di sier Jacopo Moro suo fradelo, eli’è morlo per esser slado a servir a Padoa. Ave 243 di no, 918 de si. Fu poslo, per sier Bortolo Minio, sier Batista Mo-