483 MDXII, FEBBRAIO. 484 In questa sera a Muran, in cha’ Lippomano, fu recitato una commedia, et fato le demostralione vestiti a la villota, per una compagnia di zentilhomeni chiamati Zardineri, numero zercha 25 in luto. Et questi instessi recitavano dita comedia et ben, et era assà persona ad udirla e veder la festa i fencr; li qual feno redur numero 12 done scosagne di la terra, vestite però honoratamente di seta et sentale in soler. Era signor di la festa sier Gasparo Contarmi, è signor di note, qu. sier Francesco Alvixe; li compagni portano a queste feste tulli calze bianche. Et poi feno una sontuosa cena, poi una colation con spongade, et poi una inumana bullonescha, et baiando con dite done tuta la note, adeo quando fo compita la festa era dì chiaro. Et io me ne tornai senza dormir nulla, che fo gran cossa, ma con efeto fu bel veder. 271 * A dì 17, marti da matina. Si ave nova Bologna esser sta presa per spagnoli, e tuta la terra fo piena, e questo per letere duplicate di Mantoa. Item, fo dito che Sonzin e Caravazo havea leva San Marco, et domino Jacomo Seclio primario di Caravazo et ólim condutier nostro havia taiato a pezi certi francesi et fato questo efecto. Item, che la Capella di Bergamo era resa ; ma con letere di questo non si ave, et erano zanze. Dii provedador Capelo, di Montagnana, di eri fo 16, hore 19. Come da malina anderà a trovar el signor governador per far provision, et è di questa opinion di andar alozar a Bonavigo dove era :1 ponte e farlo refar; et alcuni erano di contraria opinione respeto a la comodità di strami. Item, post scripta, essendo per expedir le letere, è sopragionto letere di Mantoa di Paulo Auguslini di 15 hore 3, che avisa spagnoli erano intrati in Bologna e tagliati a pezi tutte le 400 lanze restale lì per nome di francesi, e fato presoni li Bentivoy; la qual nova è molto salutifera a le cose nostre e sarà causa dice de la total vitoria nostra ; che Idio sia laudato. Dii dito etiam fo letere, con un altra pur di Mantoa, dii prefato Paolo Agustini, di eri hore 16. Come certo conferma quanto ha scrito di la presa di Bologna, qual fo in questo modo: che fen-zando spagnoli seguitar francesi, veneno apresso la terra e quelli di la parte pontificia li feno intrar dentro per una porta, unde tagliono a pezi quelli erano lì per franzesi, et li Bentivoy erano scampali. Unde per questa nova prega la Signoria li dagi l’olìcio a suo fratello richiesto etc. Item, ha spazà questo avi-so al provedador Griti a Brexa, et à speso ducali G. Et di questo tal aviso tuia la terra fo piena. Di sier Matio Sanudo pagador, vidi lettere di Montagnana, di 16, hore 19, con questo aviso. Esser sta tagliati a pezi lì in Bologna per spagnoli lanze 400 italiane erano lì per nome di Fran-za; la qual è oplima nova. Et le letere di l’aviso fo porlate a lui, tamen esso pagador le portò al provedador Capello, qual hora scriverà a la Signoria; et che li Bentivoy erano fuzili, e si dize il provedador Griti à auto il castello di Brexa. Questa sera se intenderà il luto e aviserà. Di Brexa, di sier Andrea Griti provedador generai, fo letere di 13, hore é di noti, insieme con sier Antonio Zustignan el dotor, provedador di Brexa. Et prima avisano l’intrar di esso provedador e le zenle in Brexa a dì 12, hore .. di note l’artelaria inlroe. Item, a dì 13 comenzono a piantar dite artelarie a la volta dii castello, e traze-vano e fe’ gran rotura di passa di muro: quelli dentro trevano anche loro, e si voleno difender. Si duol esso provedador aver pocha polvere ; e altre particu-larità. Item, mandoe una letera, li fo portata, scriveva missier Zuan Jacomo Triulzi da Lodi al governador di le zente francese, monsignor......, è nel castello, di questo lenar: Come il gran maistro con le zente francese erano intrati in Bologna e fato retirar il viceré in driedo, et che si debbi lenir in castello perchè il viceré e lui con bona zente lo vegni-rano a socorer, et non li dice el dì e l’bora perchè non poi saper, ma sarano presto, et debbi aver lo exempio di quello fece la rocha di.....che si tene altre volte, e fo causa di la recuperation dii stato di Milan. Et in dite letere dii provedador Griti e dii Zustignan. Scriveno aver pocha polvere et si voria mandarne. Etiam à poche artelarie, e voriano una altra colobrina. Item, hanno pur inteso francesi ve-gnirano a campo a Brexa, unde quelli cittadini de lì sono molto di mala voia e stanno sopra de sì ; e altre parlicularità scriveno, e che atendeno a bater il castello, e quelli dii castello trano morteri e fanno danno a la terra. Di Buigo, di sier Valerio Marcelo podestà et capitano, fo letere. Come 1000 di quelle lanze francese erano passate Po e tornate a Ferara, et si sentiva bombardar a Bologna. Di Chiosa, dii podestà, di osi. Etiam di Nicolò Ottobon secretar io, fo letere di Chiosa. Come è ancora lì, e non si poi partir con li ducati 1000 va a ltavena, per il tempo contrario. Item, per alcuni venuti di Ferara, ha che si sentiva tuto venere a dì 13 et tuto sabato bombardar a Bologna.. Et vidi letere Io di sier Vetor Dolfin qu.