151 UDVII, SETTEMBRE. 15-2 A ili 18. Fo eolegio ili la Signoria el savij, zoè audientia. A dì 19. Fo gran consejo. Fato podestà e eapi-lanio a Treviso sier Nicolò Corner. A dì 20. Fo pregadi. Et loto le infrascripte le-lere, videlicet: Di Milani, dii secretar io. Come li Boromei, priniarij di Milan et ridiissimi, erano slà retenuti |>er francesi, per dubito dii re di romani ; i qual li hanno alcuni castelli versso Bilinzona. DiElemania, dii secretorio, datea Yspruch. Giloquij col re etc. El qual secretano fo mollo bias-malo, et per eolegio amonito mollo. Item, il re vera. El Cardinal Santa f è in streti coloquij con dillo re, et si dubita non (ratino di tirarlo omnino, el maxi■ 4‘ ' tue venendo, e conira Pranza e contra la Signoria nostra, proludendo restituir al papa Faenza el Rimano etc. L’oralor è pur a Costanza. Item, boemi sono corssi su quel dii conte palatino, e danuizato. Di lioma. Come, |hjì la morte dii Cardinal Salila Praxede, era sta trova ducati XI milia d’oro, ducati 4000 di arzenti, ducali 3000 di mobele, et ducati ......; in tulio, zcrclia ducati......milia. Et che ’I fece testamento, e fe’ l’inventario dii suo, presente do cardinali, e zurò non haver altro, acciò li soi de familia non liavcsseno fastidio dal papa. Lassò ducali 1000 al papa, ducali 3000 per la labiiriia di San Piero, ducali.... per la sua scpullura et una capcll», et il resto a' soi nepoli, olirà alcuni legali. Di Ilai/usi, di uno, drizate a sier Andrea Oriti. E nova de Gonstanlinopoli, di... avosto, zrrcha Sophi, qual vien versso la Natalia a’ danni dii turrito. E il lurclto li va conira ini persona, e fa grande liosle; si che quelle cosse è in combuslioin. Fu posto, per li savij, condur a’ nostri stipendij li infruscripti capi di provisionali. Et preso, come qui sotlo noterò : Domino Uenicr di la Sasela, da Pysa. Domino Guido Guaim, da Ymola. Domino Vitello Vitello di Civita di Castello. Domino Piero Gainbacurta, pisano. Et ebeno "25 cavali lizieri et 300 provisionati I' uno; et, per la lhoro persoua, ducali 300 a l’anno li do primi. Fu |tosto, per sier Andrea Veuicr, el consier, la sua parie ili Famagosla, nolada di sopra. El fo gran disputatali. Parlò primo, conira, sier Zor/i Emo; rispose sier Andrea Venier ; poi sier Alvise Soranzo; demum sier Nicolò da dia’ da Pexaro, qual è stalo consier in Cypro; e ultimo sier Francesco Zigogna. Et li savij messeno de indusiSr. Andò le parte ; il Venier ave 27, il resto di savij. El fu preso l’in-dusia. Fu |K)slo, per li savij, zercha le exention di Cremona etc., ut in parte. Sier Antonio Truu, sopradito, non era in opinion; ma si observasse le exem-ption fale. Et parlò primo contra la parte sier Titolila Douado, savio ai ordetù, in favor di le spicilità ; poi parlò sier Antonio Trun, dicendo non era tempo di mover tal cosse, ltispose sier Pollo Pixani, el ca-valicr, s«vio dii consejo, qual laudò il capitolo zene-ral die tutti pagi etc. Or andò do parie, di savij e di l'indugia; veueno a tante a laute. El poi fu preso la parie ili savij, di 4 ballile. A dì 21. Fo gran consejo. Et fo publicà la parte presa nel consejo di X, die niun zenlliilomo pagi (ter conlreb.mdi di vini, sub pana. A dì 22. Fo consejo di X. A dì 23. Fo eolegio. El fo recita la comedia, in caxa di la regina di Cypri, per le noze di sier Pliilip-po Capello, de sier Pollo, el cavalicr. A dì 21. Fo pregadi. Et leto le infrascripte teiere : Di Constantinopoli, dii baylo, di 11 avosto. Come Sopiti vien a’ danni dii turclio versso la Natalia, e il signor à mandato il bilarbei di la Grecia contro. E il bassa’........è passalo; sì che l’hoste va su la Natalia etc. Item, Camalli è parlido con ... velie, et 8000 nuora de rami, (ter Alexandria. Di Elemagna, di l’orator. Come, volendo andar l’oralor dal re, soa majestà ordinò non andasse, ma andasse ad uua Ieri1», chiamala......., mia '20 lontano de Yspruch ; pur il suo seerelario è a la corte. Item, coloquij dii Cardinal et domino Conslanlin Amili, oralor dii papa, col re; el qual Cardinal par non li sia fato quella repulaliou el credeva, i>er esser legato dii papa. Item, il re dice di vegnir omnino in Italia, tamen non si vede alcuna movesla ; solam certe artilarie, che sono zonle a Boi -zan, dieuo esser condute a Trento. Da Milani. Come li Boromei erano slà lassati, exerpto uno. Item, missier Zuan Bentivoy, di’ è li, piar pur sia su qualche pralidia di arme, per mirar in Bologna con favori dii re di Frauza, dii qual ha-via bona speranza, e tramava. Fu posto, per il eolegio, la gralia o ver ¡tarte di pagar di prò', in certo leuipo, quello è debitor sier Alvise di I’rioli, quomlam sier Piero, procuralor, a le nxon nuove, per |terdcda di dacij, per le raxon itt in park. Fo presa.