503 MDXII, FEBBRAIO. 504 Cai di X Sier Antonio Lorcdan cl cavalier. Sier Marco Zorzi. Sier Alvixc Emo. Il resto dii Consejo di X. Sier Malio Donado. Sier Alvixe Capello. Sier Francesco Tiepolo. Sier Lucha Trun. Sier Stefano Conlarini. Sier Piero Querini. Sier Francesco Bragadin. Zonta al Consejo di X. Sier Antonio Grimani procurator. Sier Andrea Venier procurator. Sier Nicolò Michiel dotor, cavalier, procurator. Non. Sier Marco Boia ni, amalato. Sier Andrea Corner. Sier Vincivera Dandolo. Sier Alvixe di Prioli. Sier Piero Marzelo. Sier Domcnego Beneto. Sier Marco da Molin. Sier Piero Duodo. Sier Francesco Foscari. Sier Zuan Badoer dotor, cavalier. Sier Alvixe Pixani Dal Banco. A le Biave. Sier Michiel Salomon. Sier Marco Contarini. Sier Alvixe Barbaro. A V Arsenal. Sier Francesco Arimondo. Sier Bomobon Griti. Sier Andrea di Prioli. 283 Di sier Matio Sañudo pagador, vidi le-tere di Albeton, date a dì 21 fevrer, a hore 4 di note. Come ozi è zonto de li molti fuziti di Bre-xa, e tra li altri Costantin Griego lanza spezata del signor Jannes, qual nara francesi intrati nel castello si calono in la terra, e nara come per i altri si ha inteso dii perder di Brexa. Dize esso pagador è piaga antiveduta : mai li piaque sto tuor di Brexa ; è sta voluto corer a furia e nostro è stato il danno, e pur stesse qui saria un jocho, e domente si ha tempo, saria bon a proveder e veder quello voi far spagnoli e adunarse insieme; ma dubita etiam loro ne assa-sina ; over deliberar di farsi forti in. lochi che si possano tenir. Ozi è sta pagati fanti venuti di Friul e stratioti ; doman si farà el simile ; tutto sto paexe è in fuga, et ognun fuze. In Verona l’artelaria tirala feva grande alegrezza, e cussi in Lignago per l’aquisto di Brexa. È stata gran rota, si poi dir el fior dii campo esser perso, nè altro mezo era a la ruina nostra salvo sta maledeta Brexa, et era meglio farli altra provision a volerla tenir che proveditor e scriver letere con bolle d’oro: scrive è tutto confuso, perchè tropo si duol dii danno di la patria. A dì 23 da matina, ancora a San Marco variamente si parlava. Molti diceva è da creder eh’ el campo nostro ancora sia a Brexa di la parte verso Bergamo ch’é gelplia, et le strade serate, e però non vien persone; altri leniva la fosse persa. JJnum est era letere dii provedador Capello, che pareva non fusse venuo altri che li primi. E in Verona si havia trato artelarie e fato fochi, e questo più feva star in dubio la brigata, perchè pareva niun altro venisse di Brexa. Dii provedador Capello, da l’Albeton, a dì 22, hore 14, monte questa note. Come ha expedito .......qual dice voler far “200 boni fanti di la riviera di Salò. De i nimici questa noele hano, da uno suo explorator venuto di Verona, come venere di nocte fecero lì grandissime feste et alegreze per l’a-quisto di Brexa. Item, che erano zonti de lì Tarla-tin et Rochabertin capitani de francesi con alcune zente d’arme, non dice il numero, e certe compagnie de fanti, et uno nepote de Mercurio Bua con bon numero de stratioti. Ila subito expedito in drie-do el dicto explorator con altro per esser avisato di quelle cosse. Vene l’orator pontificio, al qual fo dito la deli-beration di eri di scriver a Roma zercha lo acordo etc. E l’orator laudò la Signoria. Vene il capitanò di le fantarie signor Renzo di Zere, per il qual fo mandato li savii ai ordeni a condurlo in Colegio, per farlo andar in campo, et fu contento andar in Friul a servir la Signoria nostra; sichè partirà da matina. Fono spedili, per Colegio, 7 contestabeli di quelli 283 erano in campo col governador Baion, et fono svali-