119 MDXf, OTTOBRE. 1-20 con loro c insir di Padoa o venir su la Brenta a de-vedar el campo nemico non passi l’aqua, e volendo passar li danno adosso e si aria viloria, e con ogni solicitudine si volesse dar expedition a questo; e il signor capitano provedador e signor Vitello e altri capi non si poleno dar paxe di tal opinion, perchè quando francesi erano al ponle di la Piave e tode-schi in Friul, li fo scrilo volesseno ussir di Padoa e venir a Noal e li star per obviar todeschi non pro-cedesseno più oltra, e quando i fosseno venuti a Noal, era forza todeschi lasasse l’impresa dii Friul e tornasse, over francesi passasseno la Piave, e loro di Padoa non volse mai ussir, e questo era senza pericolo, perchè sempre poteano ritornar a Padoa ; e hora che francesi e todeschi sono uniti insieme, voleno combaler e disfornir Treviso. Si andò el campo ne-micho lontan di qui solum mia 4 ; che intendendo queste zente partirsi, torneriano indriedo e toriano la impresa e l’ariano a man salva, e di tutto è sta avisala la Signoria nostra. Item, avisa, in 25 zorni, quelli è in Trevixo rehaverano la Patria, partiti se-rano i ninnici, etiàm Trieste, maxime havendo le galie è in Ilistria. Item, di nuovo, il campo è dove l’era, e sono levali di Trevixo per le nostre arlelarie qual hanno fato grandissimo danno sì de homeni come de cavali, e non calavano loco da star e però Gl se liano levati de la impresa, e alcuni in campo dicono i voleno ancora tornar solo; ma non è da creder. Et per alcuni altri nostri era presoni, si ha, sono per star tino luni over marti a la più longa, che sarà a dì 22, poi si partirano, e cussi etiarn si ha da 13 slratioti de i nemici venuti de qui, che dicono i aspeta el signor Zuane di Gonzaga con alcuni cavali e fanti e poi sono per levarse, perchè el porterà assa’ bona quantità- de vituarie. Etiarn si tiene siano per aver i danari di la taia dii Friul. Et hanno in campo grandissima penuria di vituarie, zoè di pan, ni non è bastante el Friul a darli da viver; sichè si zudega stano a qualche effetto lì. Però non si resta-a far guardie aciò si stia securi; ina si à lassato star'da lavorar li repari e fossi per non haver danari, e più hora che vien il tempo dii pagamento di le zente, e de lì non zè un soldo, ni non vai el scriver a la Signoria e replichar Si provedi. E questa sera el signor capitano disse, per ogni bon rispelo si voi lavorar maxime lino i nimici stano qui, poi, non melando le cosse in perfetion, sto inverno lasando, star cussi, se impiria e sarà bulà via ogni cossa e tanta bela opera e spexa fata, che compito el luto e mura’ con do pierc i fossi, si farà una cossa perpetua e con po-cha spexa, maxime habiando le opere. È sta dito l’Impcrador esser a campo a uno nostro loco e per far spale el campo non si parte; si tien sia a Butista-gno over Cadore. Item, è venuto lì uno messo dì Uderzo a dir che se li voglia dar uno li governi, perchè loro non voleno star soto l’imperio nè soto altra bandiera che di San Marco. Li è stà dà per il provedador. bone parole che stagino cussi fino el campo nemicho vadi di là di la Brenta, aciò non ha-bino qualche sinistro, maxime si andò da cavali 400 a Conejan. E cussi è partito contento, digando ha-veanoaparechià 10 cara di pan per mandar in campo e che mai non lo manderà ; sichè non polrano mai todeschi tenir el Friul e la Signoria l’otegnirà quanto si cavalcherà. Item, si ha todeschi dicono che an-dagando a Verona voleno brusar ogni cossa, sì castelli come zitade, e non lassar niente fino a mia 10 arente Verona ; et scrive è certo cussi faranno grandi incendii. Fo dito in questa matina esser stà menato in questa terra il fiol di Antonio Savorgnan, videlicet il canonico domino Nicolao, da una barella vien da Muran a remi 5 ; ma non fu vero, e fo uno messo di la Moia, qual manda a dir si tien per la Signoria e ritorna soto el pristino dominio. E nota, si bave Iliro-nimo Savorgnan esser andato da l’Imperador justa i capitoli fati, et Antonio Savorgnan traditor esser in Gradiscila ; ma non fu il fiol, ma uno suo nontio voleva la Signoria li perdonasse, e poi fo cazato via. Da poi disnar fo gran Consejo, et fato patron a Gl * l’arsenal sier Andrea di Prioli qu. sier Marco, qu. sier Zuanne procurator: Et fo leto una lettera di 11 dii podestà e provedador di Trevixo, come a dì 8 è zonlo de lì sier Nadal Marzello con 10 homeni mandato per la Signoria nostra, qual tien do belli cavali a sue spexe, e lo laudano assai e lo liano messo a la custodia di la porta di Santi 40, ch’è il loco importante. Item, zonse do marani con cavalli dii Baion a Lio, et fono mandati li provedadori a le biave, videlicet sier Marco Antonio Contarini, ch’è solo provedador al presente zoso, e do savii ai hordeni, a farli tragetar a Liza Fusina et mandarli subito a Padoa ; et mancha a zonzer solum uno altro, andoe in Ancona. Noto: la terra sta mal di peste, e questo per la moltitudine di la zente vi è; et eri 12 a Lazareto tra morti e anialati, poi in la terra ne morcno assai da mal. Li frati menori è amorbati et sono stà serali. * Di Trevixo, dii provedador Gradcnigo, di