455 Sier Alvixe d’Armcr, fo provcdador a Rimano, qu. sier Simon . . . .68. 104 Sier Vetor Michiel è la di zonta, qu. sier Michiel..........52. 114 Sier Lunardo Mozenigo savio dii Coliselo, qu. Serenissimo......32. 139 Sier Lunardo Emo è di Pregadi, qu. sier Zuane el cavalier......21. 150 Sier Zuan Antonio Dandolo è a le raxon nuove, qu. sier Francesco . . . . 35.134 Sier Anzolo Malipiero è di Pregadi, qu. sier Tomaxo........22. 144 Sier Domenego Malipiero, fo savio a terra ferma, qu. sier Francesco . . . 60. 105 Sier Domenego Dolfìn, fo provedador in campo, qu. sier Dolfìn.....33. 135 Sier Alvise Pizamano qu. sier Francesco, fo................31.140 Sier Alvise di Prioli è di Pregadi, qu. sier Zuane..........28. 137 Sier Marin Zorzi el dotor, fo cao dilCon- sejo di X.........27.139 Sier Sebastian Moro è di Pregadi, qu. sier Damian........50.116 Sier Polo Valaresso è di la zonta, qu. sier Gabriel..........26. 141 Sier Alvise Emo el cap dii Consejo di X, qu. sier Michiel.......83. 86 j- Sier Domenego Contarmi, fo cao dii Con- sejo di X, qu. sier Mafio . . . . 95. 69 Et acciò non manchi di scriver alcune cosse achadute questo zorno qui, ne farò mentione. Come, inteso 1’ aquisto di Bergamo, tuta la terra fo in ale-greza et maxime li fachini, quali tutti feno demo-stratione di alegreza, et venivano con bandiere e loro driedo cridando : « Marco, Marco » per. Piaza, et portono una forcha con uno gallo impichado, qual havia una anguilla in bocha, eli’ è l’arma de Mi-lan, et era grandissimo rumor in Piaza, tutti Giubilando, e fo preparato uno gran focho in cao di la Piaza verso San Ziminian con uno gallo vivo di sopra e una anguilla in forma di bissa, e cussi poi impiono focho, baiando facilini atorno e brusoe il gallo. Et cussi in diversi campi fo fato fochi et feste in segno di letizia, et a San Ziminian in Piaza fo sonado campano. Ta-men, al campaniel di San Marco non fo fato focili ni sona campano; questo perchè recuperevemo il nostro stato. Et li fameglii che aspelavano pregadi, impiono i torzi, et andono atorno la Piaza cridando: «Marco, Marco, Bergamo, Bergamo », et fo fato gran feste. 456 Et in questa sera, in caxa di sier Zorzi Corner il cavalier procurator, per le noze fate di la fiola in sier Zuan Francesco Loredan di sier Marco Antonio, fu falò festa et fo assà done, tutte con foze nove, con gran zoie e perle grosse in vari modi, et era grandissima quantità di zelile in sala. Di sier Matio Sanudo pagador, vidi teiere ' di 7, Jiore 24. Come, in questa bora, si ha letere di l’aquisto di Bergamo, e sucessive si averà gli altri lochi ; desidera ma si habi el castel di Brexa. Et ozi si ha auto do letere dii provedador Grifi, la prima di 6 hore 12, et V altra di hore 2 di note. Per l’ultima avisa el predito aquisto di Bergamo. Scrive: nui si partiremo luni a dì 9 perchè diman non si poi levar per causa dii ponte, però che la Signoria voria el si lasasse in guardia di 2000 zernede de visentina, di le qual ne è zonte solimi 500 malissimo in bordine e tien pocho più sia per vegnir, e quando i fosseno 2000 el ponte si potria reputar perso, perchè ogni poclia de zente che vegnisse fuora de Verona o Lignago pofria vegnir di qua de l’Adexe senza el ponte, e il ponte si potria reputar in preda, et opinion sua saria di mandarlo a Mojitagnana. Et la Signoria li mandi fanti 200 a guardia de’ diti lochi, è voria le 500 zernede menarle per guastadori. Et dita letera è data in Bonayigo in pressa. In questo Pregadi, fu posto, per i savii, una letera al governador zeneral Baion in risposta di sue, zercha l’andar a Valezo, e dii ponte : che nostra in-tenlión saria il ponte restasse e mandasse Fartelarie richieste verso Brexa con bona scorta, e lui vedesse di tuor Valezo, come per altre li fo scrito; et immediate saria lì sier Polo Capello el cavalier electo provedador zeneral in campo; et altre particularità ut in litteris. E fu presa. Di Bologna, fo leto una letera scrita per il fratello di el conte Guido Bangon, nominato .........qual è in Bologna. Li scrive che spagnoli haveano fato una gran balitura e fato cave con polvere di bombarda, per far le mura vadino a terra ; et che li custodi etiam a l’incontro haveano cavato e trovato dita polvere, sichè nulla hanno fato, mediante certa Nostra Dona Biancha che non ha voluto tanto mal ; sichè spera si prevalerano. A dì 9 da matina. Veneno in Colegio molli mer- 257 chadanti bergamaschi habitanti in questa terra, ale-grandosi con la Signoria dii felice aquisto di Bergamo, venuti da loro propri perchè sempre la fede sua era a questo glorioso stato. El Principe li chare-zoe, et usoli bone parole ringratiandoli. Veneno etiam li oratori vicentini con altri cila- MDXIl, FEBBRAIO.