IfDVIIl, MAGGIO. 550 2 ii) Letera dii dito, data ini Pisino, a di 19 ma-zo, hore 15, ricevuta a dì 20, horc 23. Come da poi eri, impiantate l’artilarie soto Pisino et principiato a lir.fr, poi questa malina, al far dii zorno, iterimi refreschato el bater, ita che quelli dentro non Conno più sentiti, tirando luta fiata a le diflese, che bormai erano bulate, c principiato etiam rumar una torre; quelli dentro dubilandossi, oltra de la roba, de la vita llioro, venero a le mure, recliiedendo pa-cti. A li quali fo risposo, per missier Laclantio et el Turcheto, che sariano acepUti, salve le persone so-lamente, et le robe a descritiun. Tomorono al suo conseglio, et tirono noslri a le mure. In questo mezo venero fuora et si rese al provedador con le dite condition ; e cussi li aceptò e nitro in la terra, con li sopracommiti c altri comeslabeli e homeni da ben, per. una scala. La qual tebra è inolio più forte cha Trieste, el è in mezo di quella provintia di l’Ilislria et à grandissimo contado. Letera dii dito, ivi, a dì 19, hore 24, ricevuta a dì 25. Come, da poi inirati in la terra, nostri comenzorono a meter a sacho, e fo impossibile a remediar. Tamen, gratin Dei, non sequile scandito alcuno, per esser continue lì esso provedador e li do sopracommiti, Riva e Marzello, e li contestabeli; dove per bon rcs|)do resterà quella notte. Damatina lasserà, per governo dii castello e terra, sìer Francesco Loredan, quondam sìer Matio, nobele su la ga-lia Riva, persona prudente e acorta, etiam uno con-lestabele con sufìziente custodia, fin sarà provisto per la Signoria nostra, e domali si redurà con tute le zelile a marina. E questi di Pisino, leva gran danni ai lochi nostri, borra sono asecurati. Lauda domino Luctanlio, el Turcheto et Hironimo Granchio, conlesta beli, si balio portato benissimo; e diloli si preparasene a l’impresa di Fiume, dissello esser presti e parleriano con la compagnia llioro. La qual rispose, esser sia mandati lì dal governador zenerul solum per l’impresa di Pisino; pura la fin conleu-lono, ma voleno li sia mandato danari per una paga, perchè in tre mexi e mezo hanno solum auto 3 page, e meritano più per le fazione fate. Perhù scrive a la Signoria, e al provedador zenerul, provedi ; e voria ancora provisionati 500. Item, erano venuti a lui alcuni populi a rendersi, tra li (pialli quelli da Galignana, eh’ è d'importontia, e doman li melerii governo lì. Letera dii dito, data ingalia, ita Porto Cer-rera, a dì 22, ricevuta a dì 23. Come Pisino fo messo a sacho, qual scrissi ; et clic à soto castello 17, et 16 d’esse venule spontaneamente sotto la Signorìa, come apar per una lista qui scrita, et 4 d’esse sono de importanza e hanno pur conveniente intrata. E à sotrato da diversi, che Pisino scodeva a 24 l’anno de intrada da ducati 7000 in suso. Et havia posto per provedador sìer Alvise Contarmi, quondam sier Lauro, persona discreta e sufìeienle. Nel caslijlo de Piamonte, nel qual soleva star capetanio cesareo da per se, messe sìer Zuan Venier, quondam sier Marco, et sier Hironimo Venier, suo fiol, à messo in Pedona, et sier Andrea Ferro, di sier Piero, in Galignana, sier Jacomo Antonio Manolesso, di sier Lorenzo, a Zimim, i qualli tutti se sono Iro-vali a la vitoria ; e non li ha deputato salario, repor-tandossi a la Signoria, exerpto al casleìan di la rocha di Pisim, eh’è sier Francesco Loredan, quondam sier Matio, ducali 18 al rnexe, con obligatìon di slar se-rato e tenir fameglij do. Item, lassò per custodia di dita rocha Alvise de Vida di Capo d’ Istria, qual vene, per nome di quella comunità, con homeni 30 boni, a questa impressi. A la porla di la terra messe uno contesfabelc di Pyran, nominato Domenego Spada, con homeni 100, qualli hanno etiam la guardia de la piaza, con promision sarà provisto ili altri in llioro loco. E volendo a di -20 levarsi con le zente e venir a marina, ave letere di sier Zuan Na-vajer, capetanio di Raspo, li notifichava havia auto , notizia da uno suo, cireha persone 3000, tra ale-mani, hungari e paesani, tra li qual 500 cavali, erano reduti in quelli confini e fato certa coraria, e re-cliiedeva li stratioti, e confortandolo a non sì partir di lì, perhò soprastete tufo dì 50. Da poi la notte bave dìi ditto altre letere, havia |>er exploralori inteso non esser vero, ma solum 20 cavalli e altri pedoni villani, che stavano a le llioro confine e diseo-reano por quelle; unde lece aviar le artillarie tutte, excepto do falconeti, che ha lassato per difTension ili la rocha, non se li havendo trovato altro de bronzo che uno corlaldo, in conzo, et un’ altra bombarda grossa bronzina, dezochata su la strada, che tirra ballote ili forsi libre 200, e la voleva mandara l’arsc-nal; non à ’uto il modo per la graveza sua. E le altre nostre artelarie à fato condur a Porto Colona in campi de Puola, e ne l’andar a Fiume le forano in galia. Eri etiam fe’ levar le fantarìe e zurme di Pisino, qual veneno a galia, e lui drieilo con li sopra -corniti. Et mandò sier Pollo Contarmi, governador di stratioti, con la compagnia, a Parenzo, per refre-schar li cavalli; qualli con gran diflcultà ha fato contentar di venir a ditta impresa, si scusavano è mexi