287 Mdxi, dicembre. 288 cularità, ut in parte. Fo disputada, adeo parlono in questa materia li infrascriti : sicr Piero Balbi savio dii Consejo, sier Anzolo Trivixan consier, sier Alvise Malipiero savio dii Consejo, sier Antonio Condulmer fo savio a terra ferma, et fo posto, por sier Piero Balbi e sier Alvise Malipiero savii dii Consejo, sier Zuan Badoer dotor e cavalier, sier Andrea Trevixan el cavalier, sier Antonio Zustignan dotor, savii a terra ferma, star su le (anse presente durante questa guerra ; et per sier Batista Morexini consier, e sier Gasparo Malipiero fu posto, compita questa guerra sia anullà e cassa dite tanxe, soto pena di ducati 1000 a chi parleria e meleria parte in contrario, e tunc si habi far nova provision zercha il tanxar. E sier Antonio Condolmer voleva elezer altri 5 savii apres-' so li 10 quali havessero aldir quelli tanxadi si vo-lcno dolor, et per certo numero di balole di loro possino esser disfalcadi etc. Hor andò le 3 opinion, e nel primo balolar andò zoso quella di 3 consieri di far tanxe nuove, e iìcrum balotade le do di sier Batista Morexini e sier Gasparo Malipiero, et di sier Piero Balbi e compagni, fu presa quella dii Morexini qual ave 102, che fo quello medemo; sichè durante bellum si sequirà a pagar dite tanxe a chi tocha lieva. El steteno in Pregadi su questo fino bore 4 di noie. È da sap.er, per aver danari justa la deliberation fata nel Consejo di X con la zonta, si atende a far pagar li debitori, e li capitani vano a torno, et fo re-tenuto sier Francesco Zivran fo di Pregadi, qu. sicr Bertuzi, debitor di tanze e decime L. ... e fu posto in caxa a San .Marco, siete zorni.... poi fu cavalo. E cussi si va facendo di altri ; e quelli vien amonili vieneno in Colegio a dolersi, dicendo fin hanno auto haver pagato e non hanno più il modo ; si che si sta su tal cosse. Tamen li danari inanella, e ’1 bisogno è grande di trovarli, si per mantenir li doi campi elio per mandar al Papa a Roma etc. 157 Dii provedador Gradenigo, date in villa Ageli, a dì 29 novembrio, hore 16. Come, da bori de matina in qua, non à auto algun avixo di sopra dii capitano nò da altri, et con desiderio li aspeta por poter seguir quanto si habi a far per expedition di la impresa. Replica è necessario al suo zonzer si habi danari per poter suplir li pagamenti di stipendiati, come apar per uno conto mandato a la Signoria, altramente dubita seguirà qualche disordine, maxime in le fanterie: pur quelle è rimaste con lui, le tien con assà obedienzia e terror di quello erano prima, per averne fato apichar uno, qual ò slà terror de li altri. Dii dito, a dì 30 ivi, hore 7 di note. Come in quella sera al tardi è zonlo li e] dogano de Treviso’ domino Bonino, qual mandoe di sopra per solicitar el ritorno dii capitano con quelle zente per poter expedir questa impresa necessaria da lui molto desiderata, et li portoe lettere dii capitano de haver rehavuto la Chiusa. Etiam reporta come nomici a-bandonorono la Chiusa, et vedendo esser serati da artellarie, fuziteno in una caverna che è sopra dila Chiusa cavala nel monle, et esso capitano era per darli el focho et averli e subito poi venirsi. Etiam li ha riportato cossa che li è slà molesta, che le fan-tarie erano meze disperse chi in qua chi in là, et hali dito da parte dii capitano ch’el non sa a che modo rehaverli, e che lui provedador proveda. Scrive prega Dio ussir una volta di quella impresa: lui à tulli li cargi fastidiosi. Tamen subito spazoe alcuni a trovar quelle fantarie cussi sparse e da sua parlo parlarli con promission veder de farli ritornar; si che come dite fantarie si lontana da lui, sempre intravien qualche uno di questi garbugii, e di quelle è rimasto con lui niun si ò partito. E scrive non andoe suso col capitano, perchè qui era el fondamento, de l’impresa, e dove bisognava far fondamento perché i nimici po-leno far adunalion in canal de Ronzina e altri lochi assai, e non bisognava lassar senza bon governo e lo artellarie e il paese, unde li fo forzo a restar, perchè a niun modo loro volseno restar. Scrive iterimi la Signoria con ogni celerità li mandi danari per supplir le page a le zente, e oltra il conto mandoe, bisogna pagar le zente vene di Padoa d’arme e doni. Thodaro dal Borgo et Francesco Sbroiavacha et domino Baldissera di Scipion. Però, con gran desiderio aspeta lo exercilo e li danari, qual è neccssa- 157 * rissimi per esser horamai el forzo a 50 et G0 di, di’ è stà miracolo averli possuto tenir tanto,.e li vede tropo desperali; nè da lui mai à manchato solicitar la impresa. Scrive è vicin a Gradiscila mia 4; con quella pocha zente è vicino a l’isonzo, e sta preparato acciò zonte la zenti, possi andar a Gorizia et Gradiscila, e spera con presteza se ottenerano, e li crcpa el cor di la tardità dii capitano a ritornar, e dubita non stia per scuoder qualche taia data o altro : pur li à scrito solicitándolo assai. Item, in Gorizia et Gradiscila nulla altra provision si fa di quello é stà fate per i nimici. Replica se li mandi 30 miera di biscoto. Scrive aver mosso sier Zuan Alvise Badoer di sier Ja-como provedador a Venzon. .Di Boma, vidi lettere drízate a sier Zuan Badoer dotor et cavalier, dii conte Hironimo di Porzia, date a dì 22 novembrio'. Come, a dì 21, è partito de li per Franza el cardinal de Aus, zoè