505 MDXII, FEBBRAIO. 50G sali da francesi novamente, videlicet el Straza, Zuan da Orvieto, Sebastian dal Malizino, Serafin da Cai, et alcuni altri, come dirò poi, e datoli danari acciò li vadino a far in Romagna, et se li dà uno raynes per uno conduti i sarano a Chioza, a li qual se li darà il pasaso di venir e poi la paga, zonti. E cussi ebeno danari e spazono a farli. E da saper..Fo mandato formenti a Padoa dextro modo, ordinati per il Colegio a li provedadori a le biave ne mandino. Item, scrito che si revedi li repari et quello bisogna. E sicr Alvise Barbaro prove-dador a le biave, andato sopra il Polesene, vengi lì a Padoa a far compir di fortifichar dove mancha. Item, scrito in campo al provedador Capello, atento a Vicenza erano in fuga, mandi qualche zente lì per conforto di quei popoli. Sier Francesco Falier podestà si porta ben, e non si mete in fuga. Etiam, scrito a li rectori di Padoa mandino de qui di quelli 34 citadini fono rimandati lì, e cussi questa matina ne zonzeno do barche carge, e ne zonzerano di altri. Etiam si ave l’altro eri : che di campo era stà mandato in Padoa uno contestabele con la sua compagnia di fanti.......però che in Padoa soluni era Maldonado spagnol con fanti....... et Nicolò da Cataro con.....etc. Item, fo mandalo li altri 10 milia ducati è lì con Nicolò Oltobon e sier Marin Zorzi el dolor, orator nostro va al viceré, e da esser dati al diio viceré ; siché lieti partano di Chioza con li brigantini e barche questa note, per esser bon tempo. Di Ruigo, di sier Valerio Marzelo podestà et capitano, di eri. Come .a Lignago et a Ferrara era sta fato gran festa di arlelarie e fochi per l’aqui-sto di Brexa, e che tuti lì marcheschi dii Polesene sono in fuga. Di spagnoli nula hano. Et stando cussi in aspectatione di letere, venne un cavalaro di Padoa con letere di campo che veri-ficha la rota, e persa Brexa e occision de’ nostri, come dirò di soto, per la copia di la propria letera dii provedador Capello. Et per via di Montagnana, di sier Domenego Contarmi sopra nominato, si ave dii zonzer di Domenego Busichio capo di slratioti, scapolato con uno di soi per via di uno stratioto so parente che lo salvò, e dice il modo dii perder di Brexa, et che Zulian di Codignola maestro dii campo e condutier nostro, za anni assà, di cavali, di homeni d’arme .. . havia le chiave di la porta di San Naza-ro, e come francesi entrò in Brexa, lui con le chiave ussì fuora e andò in campo di francesi ; tamen non fu vero, e fo fato prexon in castello, ma cussi fo 284 dito. Quelli erano a le porte in ordinanza acciò niuno di nostri vi scampasse, adeo nostri per quella porta non poteno ussir per esser serata, che’sariano andati a la volta di Bergamo bona parte di le zente, maxime li cavali lizieri. Et è da saper, che sier Ferigo Contarmi provedador di stratioti, quel zorno di 19, di Bergamo la note zonse in Brexa con cavali 200 di stratioti, e di lui non si sa nulla, nè dii conte Alvise Avognro et dove el fusse. Item, manda una re-latione auta da uno nontio dii signor Fracbasso stato a Mantoa, dii modo si perse Brexa, videlicet di quello è seguito, come dirò di soto il tutto, in la letera dii provedador Capello. Et par che Ale-xio Bua scapolato capo di stratioti, sia stà retenudo a Mantoa di hordine dii marchexe. Vene in Colegio uno parente dii governador, che è capitano di le artelarie, chiamato ..., vien di campo e disse alcune cosse et fo expedito. Di sier Polo Capello provedador zeneral, vidi letere, hora venute particular, date a l’Al-beton, a dì 22, hore 23. Come, per uno venuto di Mantoa del signor Frachasso, se intende il signor marchexe haver havuto adviso de l’intrar de’ francesi con haver morto el forzo de nostri, e de li soi ancor ne sono manchati numero grandissimo, per la defension galiarda faceva nostri. Di homeni da capo dice esser morto el magnifico domino Antonio Zu-stignan, domino Zuan Paulo Manfron et el figliolo del cavalier di la Volpe, et domino Baldassar de Scipione; che Dio non lo vogli per sua bontà che tanti homeni da bene siano manchati. Dii durissimo domino Andrea Grili, che l’era stà veduto in piaza ferito, ma non se sapeva de lui altro. A Cologna sono joncti Domenego Busichio evaso col mezzo di uno stratioto era con francesi, al qual fece grandissime promesse, e gionto etiam Schanderbego con la compagnia sua e quella de domino Petro da Longena, qual vien per la via de li monti. E gioncto etiam Farfarelo locotenente de domino Meleagro, con cir-cha 150 cavali de diverse compagnie; domino Ale-xio Bua, pochi stratioti. Ogni un dice che de quelli è stà facta gran strage, et io lo credo, perchè so francesi temer più stratioti et haverli più in odio di qualunque altra gente. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consulen-dum. E terminò proveder a Padoa et mandar homeni da mar e di l’arsenal più che si poi, et fo concesso questa expeditione. Dii signor Frachasso di San Severino fo 284’ letere, date eri a Montagnana, drizate a Cherea suo canzelier. Come era venuto uno suo ragazo, partì di Mantoa sabado a dì 21 hore 22, lì si che