337 MDXI, DICEMBRE. 338 slro nepote dì Vico da Perosa, homo da bene, con 50 provisionali, et quel loco basteria 25 per esser pi-colissimo. E volse mandar caslelan sier Alvixe Mar-zelo di sier Zuan Francesco, come scrisse, al qual lui ha deliberalo darli ducati 10 e mandarlo via fin la Signoria provedi. E a Monfalcon à mandalo sier Alvixe Grili fo di sier Francesco provedador et ca-slelano, con li salarii haveva il castelan de lì. Man-derà etiam uno contestabele con 59 fanli per adesso. Per l’altra, come è sta molesto al Senato, e però si scrive al capitano e li manda lo exempio di dita letera, exorlandolo a perseverar la impresa, et a lui provedador che li usi ogni dolce parole: risponde cussi ha fato sempre et farà, et cussi con quelli altri capi ; nè lui si volea levar, benché habbi auto tre parosismi di febre, et star lì in campagna a Vil-les dove stete eri di noie con vento crudelissimo, ita che la malina luti erano de uno pezo e mezi morti, alozati lì in uno boscho, et anderano alozar in la centa da basso di Cremons. Item, vituarie hanno assai per le provision fate. Item, quanto la Signoria scrive voler continuar la impresa, e come, per esser lui risentito, il provedador Grili verà de lì, li piace assai, e sarano uniti in ogni cossa per haverlo auto sempre per mazor, come si convien a la virtù e pruden-tia di soa magni licenzia. Item, si manderà danari : .li aspela con stimino desiderio; quelli 2000 zonti a Maran non li ha mandati a tuor, perchè si li ha-vesse auli e dispensali sariano stà butali via ; ma zonti li altri, si vederà redrezar li fanti sono stabe-li etc. Et nota. Mandò a li cai di X alcuni di la Patria per sospeto, per esser stati con francesi et corvati dannificando el paese, videlicet Polidoro da la Fratina, Dario dal Borgo, Julio da Maniago, Armano da Belgrado, Cristofal de Mosetinis de Tolmezo etc. 185 A dì 19, la matina, se intese per tutta la terra come francesi erano stà roti da sguizari, e morto missier Zuan Jacomo Triulzi etc. La qual nova si ha per tre vie, sicome diffuse dirò il tutto copioso di soto. Ma prima voglio scriver, come in questa note, a bore 8, se impiò fuogo, non si sa il modo perchè lì non vi stà niun, in la doana di terra, et brusoe quella e alcune volle in la calle di l’hostaria olmi di Sto-rion apresso il dazio dii vin in Rialto, et fogran fuogo, et vi era assa’ brigata e merchadanti che atendeano a svodar li loro magazeni; sichè tuia sta note Rialto fo piena di zente, e le marchadantie si portavano a refuso fuora di magazini, e fo gran danno eie. ; pur questa matina fo stuato. Si dize à principia el fuogo 1 Diani di M. Sanuto. — Tom. XIII. in uno magazen dove li provedadori di comun leniva-la munizion per il fuogo», sichè per la terra si andava cridando : zentilhomeni leveve suso, andè a svodar li vostri magazeni, si brusa al fontego di la farina. Di Vicenza, di Zuan Piero Stella secreta-rio dii provedador Griti, fono letere di eri, bore .... Come, per el ritorno di uno trombela di domino Antonio di Pii, stato a Verona per acompa- ’ gnar el barbier di monsignor de la Rosa è prexon in Toresele, et per far certo contracambio di uno zentilhomo nostro, andato ivi, tornato dice aver parlato al Tarlatino eh’è in Verona, come tuli li francesi erano partiti e andati a Milan, e todesclii etiam, adeo a le porte erano 14 per porla solli; et che lui Tarlatino yol venir di qua di la Signoria, et voi do mulìi per andar a tuor so muier è alozà in brexana. Item, disse in Verona esser gran peste; • et che sguizari haveano roto francesi, preso ferito e morto missier Zuan Jacopo Triulzi, e monsignor di Foys gran mastro ferito e monsignor di Boysi ferito et altri, ut in litteris, e che tutte le zente francese erano alozate nel barello di Milan etc. Di domino Piero Antonio Balaia colate-ral nostro, di cri, da Vicenza. Come par habi auto per uno suo vien di Milan, questa nova di la rota à auta francesi da’ sguizari, e di la morte del signor missier Zuan Jacopo Triulzi, si come etiam per il trombela di domino Antonio di Pii stato a Verona si ha. Di Piero da Longena, capo di cavali lizieri nostro, eh’ è brexan, qual è a Montagnana. Etiam ave aviso, come lui à di Brexa che tuli li francesi è andati a Milan, e il podestà milanese era a Brexa esser partito, e questo perchè sguizari è apresso Milan, e che le valade di brexana erano in arme tutte cridando: Marco; e altre particula-rità etc. Dii provedador Gradenigo, date in campo 185 * in villa Agelli, a dì 17, hore 6. Come ozi à invigilalo a far una certa rasegna de tute queste fan-tarie, trovà assa’ rasonevolmente; e da matina si le-verano de lì, et anderà con tutte le fantarie a la centa da basso de Cremons, et le gente d’arme e cavali lezieri a quelli circonvicini lochi per poter far doi effecti: l’uno dominar alcuni de li colli, e dominati si domineria el canal de Ronzina, e per conse-quenter la porta de Plez e passo de Tolmin, loco importante, e in questo mezo zonzerano le ballote e munitiori : e poi per quella via andar expugnar Gorizia, e quella è la vera via volendola otenir, e ote- 22