495 MDXIf, FEBBRAIO. Brexa. Dice francesi esser inirati in Brexa a dì 19, hore 16, sichè Brexa è p°rsa. Di le zente nostre non si sa, solum che francesi è intrali per forza ; la qual nova esso provedador l’avisa e si duol. Di Cologna. di sier Fantin Moro podestà, di 20, liore 20 al provedador Capello. Con questo aviso di! perder di Brexa etc. Et zonta questa nova, tutta la terra che l’intese stavano di mala-voia, et la voce si sparse per tuto. Da poi disnar.fo Pregadi. Et a vespcro vene una altra man di letere dii provedador Capello, di hore 6, con una letera drizata a la Signoria dii predito podestà di Cologna, che scrive esser venuti lì cavali 40 et non 70 di quel di Naldo, e conferma la per-deda certa di Brexa. Di Montagnana, dii conte Bernardin For-tebrazo, di eri sera, drieate a sier Paolo Capello el cavalier, provedador zeneral a Albe-ton. Li avisa questa perdeda di Brexa, et averla per uno fante over balestrier capitato lì, vien di Brexa, e dice il modo come di soto scriverò più difuso; et etiam si ha per la venuta di uno stratioto. Di sier Domtnego Contarmi, andava provedador a Bergamo, da Montagnana, a dì 20, hore .... Come à examinato quel stratioto, qual dice che zuoba grassa a dì 19, hore 16, francesi introno in la terra dii castello via, e aperse la porta e le zente d’arme francese introe, e che il provedador Oriti era con una spada in man in piaza armado a cavalo in mezo con le nostre zente d’arme, e che le porte altre di la terra erano serate, sichè non si poteva fuzer, e tien le nostre zente siano malmenate, e lui è fuzito via. Et leto queste letere in Pregadi, tutti rimaseno morti e di mala voglia, e la Piaza fo piena di zente e zentilhomeni assai per saper il modo e la cossa. Et fo dito una voce, a zercha hore 22, che non è tanto 279* mal o non si credeva, adeo tanto più vene voglia a . la brigata di corer in Piaza e in corte di palazo a saper la verità ; et cussi stevano a aspetar. In questo mezo, fo Consejo di X con la zonta in cheba, et poi ussiti, fo posto, per li savii, una letera al provedador Capello : che in caso l’intendesse i nimici venir a quella volta, si dovesse recular a la sicura in Padoa e far abandonar i lochi etc. E fu presa, nè altro fu fato, perchè non sapevano la verità di la cossa, nè volcano scriver a Roma, nè far altra provisione. Et a hore zercha do di note, vene uno altro ca-valaro di Padoa con letere di le poste dii provedador Capello, di ozi, hore 13, pur da Albeton. Come fin quella bora altro di Brexa non havea, si no quanto scrisse. Solum che in quella note, che fo eri venere venendo il sabado, a Lignago era stà Irato assa’ artelarie e fato fuogi grandi, che saria segno tal nova fusse vera ; et ha auto letere di Mantoa di Paulo Augustini, di 20, hore 13,- qual manda a la Signoria, che nulla li dice di Brexa. Di Mantoa, di Paulo Augustini al provedador Capello, di 20, hore 13. Come ha mandato il breve drizato in Brexa al provedador Griti, et li à dato ducati 4, zoè promesso darli quando li porterà prova dii ricever, et altri avisi ; et nulla dice dii perder di Brexa, che parse meraveglia, che si a dì 19 hore 16 Brexa si perse, Mantoa l’aria inteso. Et però vene una vose zoso di Pregadi, che non era vero che Brcxa fusse persa, e il popuìo reduto in corte comenzono a cridar « Marco, Marco » con tanto strepito e remor che pareva che l’aiere si sfendesse e tutta la Piaza e per la terra le strade non si poteva passar cridando « Marco, Marco, vitoria, vitoria » francesi a Brexa è stà taià a pezi ; adeo in alcune chiesie fo sonato campano, zoè in Ca-narejo. ai Erari e altre chiesie, e lumiere et fuogi sul campo di Frari, a San Pantalon e Santa Maria Ma-ter Domini; ma nulla fu. Sichè per uno pezo durò il tumulto dii popolo cridando <ì Marco >■>. lo era in corte di palazo a la bolla e sentii grandissimo remor, et cussi quelli di Pregadi, visto tanto remor et era zercha hore 3, aperseno le porte di Pregadi et fo li-centiato el Consejo, e tutti veneno zoso di mala voia, et subito fo cessato di sonar campano. Et la letera drizata al provedador Capello fo expedita via, et fo mandato zoso di Colegio sier Za-caria Dolfìn cassier e sier Antonio Surian dotor camerlengo di comun a far gropi per altri ducati 10 milia, et mandarli a Ravena con altri 10 milia è a Chioza per dar a’ spagnoli ; et fati li gropi, fu suspeso di mandarli prò nunc. In questo Pregadi comenzò a intrar sier Francesco Corner di sier Zorzi cavalier procuralor, venuto di sopracomilo, et averà memoria di tal cativa nova venuta. Etiam in questo zorno fu fato uno paro di noze di sier Francesco Sanudo di sier Anzolo, di età di anni 17, in una fia fo di sier Zuan Francesco di Prioli qu. sier Francesco, che dii zorno potrà farne nota. Di sier Matio Sanudo pagador, vidi letere di 20, hore 4 di note, da Albeton. Coinè, in questa matina si partì da Montagnana, dove zonto qui a Albeton, si messe a pagar fanterie fino a hore 3 di note, e zente d’arme, et dar sovenzion a contestabeli