687 MDVfll, DICEMBRE. 688 slim da Mulla, erano zonte a di 30 octubrio a Cades, et Piero Navaro, capetanio di l’armata regia, li ha-vea fato bona compagnia, tarnen quel chiarante, che fo dannizato per nostri, et à ri pressa, li mostrò mal animo et malli signali, (ideo scrive el capetanio, si 10 ’1 trovasse in mar li faria portar la pena. Item, il re dimostra esser amico di la Signoria, et voria si atendesse a far expeditiom eontra infidelli et unirse 11 principi christiani. Di Pranza, di V orator, più letere, di Or-liens, et le ultime di 29, da Bles. Come a di 22 monsignor legato, Cardinal Roan, intrò im Cambrai, prima intrato in li confini, con zercba cavali 2000; et che a dì li), prima, era zonta madama Margarita. Il re di romani, era a Molinrs, si aspetava lì a Cambrai. Si tien si concluderà ; il re dice voi viver in quieto, non voi più guerra, tarnen esso orator scrive, che il re è cauto e atende a si. Di Hongaria, di Vicenzo Guidoto, secreta-rio, date in Adria (sic), a dì 16 novembrio. Come il re, per la peste è a Buda, è reduto a Postoma, e lui secretano lì; et che ’1 re picolo sta in castello. Il re vechio va pur fuori per la terra, tarnen il Cardinal ystrigoniense, e altri prelati e baroni, è a la corte, voriano el venisse lì in Adria (sic), per dubito di la peste, qual fa gran molo lì intorno e te. Di quelle cosse 0 da conto. Di Poma, dii Badoer, orator, di Sì. Come il Pixani erali ritornà la febro. 11 papa volea montar nel Tevere e andar in galia a Cità Nova, a veder certa cossa, e poi Bostia. Di Cao d’Istria, di sier Hetor da dia’ Ta-japiera, podestà et capetanio ; manda una Ietera atita di Damian di Tarsia. Di quelle cosse di Frangipani et Bot Andreas, qual si va risolvendo, per certo matrimonio fato di una vedoa etc., ut in eis. Fu posto, per li consicri, far un salvoconduto a li signori Ileslor et Ilironimo di Manfredi, tolseno per moglie le do lie de sier Andrea Contarmi, qualli sono debitori di varie persone, et non ponno pagar, per mexi 6 siali fato salvoconduto. Et preso: 17 di no. Fu posto, per li ditti, che ’1 provedador di Fiume possi spender ducati 15 per fabricha dii pala-zo etc. El fu preso. Fu posto, per li savij, elezer 3, dii numero di 20 fono electi per le cosse ili la rota Sabadina, qualli siano balotadi in colegio et vadino a exequir quanto è stà diliberato, ut in parte. El fu presa; et cussi poi elexeno. Fu posto, per li savij dii colegio, excepto sier Andrea Grilli, savio dii consejo, sier Alvise di Prio-li el sier Alvise Mocenigo, el cavalier, savij a terra ferma, atento il signor Bortolo d’ Alviano, governa-dor zeneral nostro, à più volte richiesto li sia depu-tà dove si babbi a pagar di ducali 30 milia à a l’anno por stipendio, perhò li sia deputà la camera di Verona per ducali 20 milia, et quella di Vicenza per ducali 10 milia. Conlradise sier Andrea Grilli, dicendo è bon limitar prima le zente, et la camera di Verona e Vicenza è cargada tanto che la non puoi, et liavemo spesa ducali 249 milia a l’anno, et la 1 ini ita- tion di le camere è solimi ducati____, et perhò è bon regolar le zente; li risposg sier Zorzi Emo, savio dii consejo. Poi parlò sier Francesco Trun, consier, qual messe diferir, et che ’1 consejo sia chiamà venere o sabado a questo effetto, el quelli di colegio vengono con le sue opinion di riformar le zente d’arme etc. Poi parlò sier Zuan Paulo Gradenigo, stato podestà a Brexa, l’opinion dii Trun, dicendo è bon riformar le zente prima e la limilation etc. Parlò sier Alvise da Molim, savio dii consejo, per la parte; poi sier Zorzi Corner, el cavalier, qual ave gran audienlia. dicendo non è da dar canna busa al signor Bortolo, perhò ohe i danari non he, la limita-tion è granila, e non è tanta pressa; et che l’avia auto una lelera dii signor Bortolo lui sopra questo; e pur che 1’ babbi una camera ferma et bona, el non vuol altro, et è bon pagar quelli ne serve ben. Or lutti d’aeordo introno in 1’ opinion dii Trun de indusiar, et vegnir al consejo. Et questa ave tutto il consejo. A dì 13. Fo gran consejo. Et fo telo la parte, presa a dì 5 im pregadi, zcrclia il pagar il quarto a le cazude quelli sono debilori; et questo fato a noti-tia di tutti fin «/« zener. A dì 14. Fo consejo di X con zonta. A dì 15. Colegio di savij ad consulendum di le zente d’arme e limitalion. A dì 16. Fo pregadi, justa la parie presa,, et pena imposta. Et fo leto le inl'rascripte lettere: Di Cremona, scrive sier Zacaria Contarini, 322' el cavalier. Di una letera li ha mandato il generai di Landriano da Trento, il sumario scriverò poi. Item, essi rectori serissimo l’opinion Ihoro zerclia li frali di Santa Maria di la Scala di Milan, si dieno pagar o ver non. Di Milani, dii secretorio. Coloquij abuli con missier Zuan Jacomo Triulzi ; et che questo acordo di Cambrai seguirà etc. Di Pranza, da Bles, di do. Coloquij abuli con la chrislianissima majeslà. Quid il re dice: Vedo di-